Renault cerca componentisti auto italiani: il caso di Adler Pelzer

di Nicodemo Angì ♦︎ La collaborazione si focalizzerà in particolare sulle macchine elettriche. Scudieri: «La nostra esperienza sul campo nasce già dai primi passi di Tesla»

Luca De Meo, ad Renault

Renault rafforza i suoi legami con il componentista Italiano Adler Pelzer ma questa iniziativa potrebbe preludere a una serie di accordi con altre aziende italiane del settore. Il gruppo Adler, già fornitore di Renault, intensificherà la collaborazione con il gruppo francese, in particolare per le auto elettriche. In occasione di un incontro che si è svolto nello stabilimento Tecno Tessile Adler di Airola Paolo Scudieri, amministratore delegato del gruppo Adler Pelzer e presidente di Anfia, ha ricordato che «la nostra esperienza sui veicoli elettrico nasce già dai dai primi passi di Tesla».

L’alleanza con Renault riguarderà gli stabilimenti francesi di Adler ma ci sono prospettive positive anche per altre aziende italiane. In effetti Luca De Meo, nel corso del Salone di Monaco Iaa 2021, ha detto che «la pandemia e la crisi dei chip porteranno prossimamente a un nuovo assetto della filiera delle forniture nell’industria dell’automobile e questo potrebbe agevolare l’Italia rispetto alle aziende asiatiche».







Nuovi spazi per i componentisti italiani?

Il ceo del Gruppo Renault ha ricordato che a capo degli acquisti dell’Alleanza «adesso c’è l’italiano Gianluca de Ficchy» e ha detto di aver incontrato Paolo Scudieri proprio per valutare progetti con le aziende italiane. «In Renault stiamo guardando all’Italia per andare a cercare nuovi fornitori. Vogliamo avere una mappa delle opportunità che l’Italia può offrire». De Meo vede margini di miglioramento: «oggi il 20% del valore medio di un’auto è tedesco mentre quello italiano arriva al 5%: c’è la possibilità di salire». Scudieri ha anche evidenziato l’importanza di di «riappropriarci delle nostre competenze. Parlando di materie prime, per esempio, ne abbiamo delegato la lavorazione a piattaforme asiatiche, danneggiando la nostra filiera produttiva». Interessanti anche le parole che Scudieri ha rivolto, nel corso dell’incontro di Airola, al Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: «Vogliamo comunicare al ministro il contributo che il Mezzogiorno offre in diversi settori strategici per l’economia del Paese, a partire dall’automotive».

Il Ministro ha risposto che occorre «riportare al centro le esigenze delle aziende italiane. Dobbiamo semplificare molte procedure e interpretare questa fase di trasformazione dando un quadro di certezze che tuteli gli imprenditori facendoli giocare ad armi pari con i competitor esteri. È necessario offrire un ambiente competitivo per attrarre investimenti». Questi discorsi sono interessanti e sarebbe bello se si concretizzassero, superando le difficoltà che una burocrazia ‘migliorabile’ pone a volte sul cammino di imprenditori e investitori. Un dubbio malizioso si affaccia: Renault si appresta ad occupare lo spazio lasciato da un gruppo Stellantis sempre più “francesizzato”?














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