Anie: la transizione ecologica grande opportunità, ma meno burocrazia

La filiera delle rinnovabili è indispensabile per la ripartenza del Paese e contribuirà, oltre alla decarbonizzazione, alla crescita economica ed occupazionale, ma è necessario semplificare i procedimenti autorizzativi e garantire stabilità normativa

l Decreto Semplificazioni doveva essere l’occasione per metter mano ad alcune criticità insite nel Codice dei Contratti pubblici.

Per Federazione Anie l’impegno del Governo sul fronte della transizione ecologica è un passo importante, che garantirà numerose opportunità alla “filiera green” italiana, ma per sfruttarla al meglio è necessario intervenire su due aspetti: burocrazia e stabilità normativa.

Un deciso cambio di passo è necessario sin da subito per triplicare la potenza fotovoltaica installata nel nostro Paese e raddoppiare quella eolica, come prevede per il 2030 il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) e per far sì che il fiorente e vivace mercato delle fonti rinnovabili non venga paralizzato dall’eccessiva burocrazia legata agli iter autorizzativi e di connessione alla rete.







È necessario rimodulare la vincolistica ambientale e paesaggistica per introdurre la priorità della decarbonizzazione quale elemento trainante del processo autorizzativo degli impianti a fonte rinnovabile, nonché semplificare i procedimenti autorizzativi e potenziare le strutture preposte, sia centrali che periferiche, digitalizzando i processi e integrando il personale tecnico per garantire tempi certi e valutazioni realmente indirizzate a sostenere la decarbonizzazione. Sarà inoltre fondamentale darecontinuità normativa agli strumenti di supporto allo sviluppo delle rinnovabili, come il Dm FER 2019 che operativamente scadrà con l’ultimo bando del 30 settembre 2021, laddove invece negli ultimi anni si è assistito a continui “stop-and-go” normativi che hanno scoraggiato gli investitori e hanno minato lo sviluppo stesso della filiera.

La filiera delle rinnovabili è indispensabile per la ripartenza del Paese e contribuirà alla crescita economica ed occupazionale:nella prossima decade ci si attende per il comparto del fotovoltaico e dell’eolico (che occupa ad oggi 20.000 addetti) un picco di incremento sino a circa il 175%, considerate le potenze da realizzare per il raggiungimento dei target, accompagnato da un considerevole incremento degli investimenti stimato tra 45 e 65 miliardi di euro (suddivisi tra impianti in market parity tra 15 e 25 miliardi di euro ed impianti che beneficiano di meccanismi di supporto tra 30 e 40 miliardi di euro).

Anie e le sue aziende sono pronte ad offrire il proprio contributo per la transizione energetica e hanno piena fiducia nel ruolo guida del nuovo Ministero e nella sua capacità di coniugare le esigenze di sviluppo imprenditoriale della filiera “green” italiana con le esigenze di competitività e sostenibilità economica, sociale e ambientale per la ripartenza post pandemia.














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