Pil Usa: se cala dell’8% sono a rischio 7,8 miliardi dell’export italiano

Nomisma in collaborazione con Cribis stima un calo del 17% del nostro flusso di esportazioni se il mercato statunitense cala di 8 punti

Le esportazioni verso gli Usa valgono 45,5 miliardi di euro
Le esportazioni verso gli Usa valgono 45,5 miliardi di euro

La situazione economica mondiale non è messa bene tanto che il Fondo Monetario Internazionale stima un impatto sull’economia globale compreso fra il -3 e il -4,9%. L’Italia è fra i paesi più a rischio, con stime che oscillano fra il -9,1 e il -12,8%, ma nemmeno gli Stati Uniti se la passano molto bene: sempre Fmi stima un peggioramento fra il 4,9% e l’8%. E questo è un problema da non sottovalutare, considerato che gli Usa sono il secondo mercato di sbocco per le esportazioni del’lItalia: un valore di 45,5 miliardi.

Nomisma, con la collaborazione Cribis, ha analizzato l’impatto provocato dal rallentamento statunitense sull’export italiano: se il Pil statunitense dovesse calare di 8 punti percentuali, sarebbero a rischio 7.8 miliardi di euro, il 17% del nostro flusso di esportazioni verso gli USA.







Le elasticità dei comparti alla variazione del Pil americano sono di intensità assai differente nei differenti comparti. Per nostra fortuna i comparti che mostrano le elasticità più elevate registrano quote di export basse: Articoli in gomma (elasticità 4,88, quota 4,3%), Servizi (elasticità 4,69, quota 0,67%) e Legno e prodotti in legno (elasticità 4,48, quota 0,77%). Di converso i tre comparti più importanti mostrano elasticità basse: Macchinari e apparecchi n.c.a. (quota 18,28%, elasticità 1,9), Articoli farmaceutici (quota 12,8%, elasticità 0,44) e Prodotti alimentari, bevande e tabacco (quota 10%, elasticità 0,8). Intrecciando quote ed elasticità i comparti maggiormente coinvolti sono macchinari e apparecchi nca che ridurrebbero il loro flusso di 1,26 miliardi (-15%); prodotti tessili, abbigliamento pelli ed accessori che perderebbero 1,1 miliardi (-28%); 800 milioni di euro in meno segnerebbero le esportazioni deimezzi di trasporto (-9,6%). Infine, la voce più rilevante in termini di impatto sono le altre attività manifatturiere (gioielli, strumenti musicali, articoli sportivi e giocattoli…) che perderebbero 1,7 miliardi (-37%).














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