Anima Confindustria soddisfatta della Legge di Bilancio, «ma si poteva fare di più»

Anima Confindustria ha valutato positivamente le misure di supporto incluse nel disegno di Legge Bilancio 2021, soprattutto per quanto riguarda l’Ecobonus e gli interventi mirata al rafforzamento del Piano Transizione 4.0.

«Il Governo ha accolto le proposte che avevamo auspicato nell’elaborazione del nuovo piano Transizione 4.0 rafforzando le aliquote e fissando un orizzonte pluriennale», ha dichiarato Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria. «Siamo convinti che la misura sarà cruciale per stimolare gli investimenti e per dare impulso al rinnovamento tecnologico delle imprese italiane, che le renderà più competitive e pronte ad affrontare i mercati internazionali durante e soprattutto a seguito dell’emergenza pandemica. Anima da sempre lavora, insieme alle sue associazioni, per fornire elementi utili alle istituzioni per individuare misure efficaci da mettere in atto per l’efficientamento energetico. Oltre al rilancio economico dell’edilizia e della filiera annessa, l’Ecobonus – e soprattutto il nuovo Superbonus introdotto con il “Decreto Rilancio” – giocherà un ruolo fondamentale nel miglioramento dell’efficienza energetica di imprese e condomini, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei per il 2030 in ambito di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni. Apprezziamo l’impegno del Governo su questi fronti, ma siamo convinti che si possa intervenire in modo ancora più deciso per dare impulso all’industria italiana e permetterle di ripartire a seguito di un drammatico 2020».







In particolare, Anima Confindustria propone una serie di interventi migliorativi riguardo al Superbonus, le cui potenzialità verranno espresse soprattutto nel prossimo futuro. Su tutti, è ritenuta essenziale una proroga degli incentivi almeno fino al 2023, al fine di permettere una programmazione mirata degli investimenti da parte delle aziende e dei condomini. Inoltre, risultano ancora assenti aiuti concreti rivolti alla filiera dell’Horeca – dai produttori di frigoriferi, forni, lavatrici e lavastoviglie, fino alle macchine da caffè, pentole e posateria, affettatrici e addolcitori, che continua a soffrire a causa della chiusura di bar, hotel e ristoranti a causa delle misure restrittive per contenere la diffusione della pandemia. Per questo motivo, Anima chiede alle istituzioni di adottare la sua proposta per il rilancio della filiera: un credito di imposta per i beneficiari del contributo a fondo perduto introdotto dal “Decreto Ristori” operanti nel settore della ristorazione che decidano di reinvestire i contributi ricevuti, anche in parte, nell’acquisto di beni strumentali strettamente funzionali alle attività In questo modo, si darebbe non solo un ulteriore sostegno al settore dell’alloggio e della ristorazione in un momento economicamente drammatico, ma si darebbe anche un impulso virtuoso agli investimenti, coinvolgendo anche la filiera dei produttori, fiore all’occhiello del manifatturiero Made in Italy.














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