Partite e gol di Bi-Rex, il competence center di Bologna

di Marco Scotti ♦︎ Focus su Big Data e additive manufacturing. Tra le aziende che fanno parte del consorzio pubblico-privato figurano Ima, Bonfiglioli, Philip Morris, Hera, Ducati, Eni, Ibm, Altair, Tim e Siemens

«Stiamo ancora allestendo la nostra sede ma l’80% dell’operatività è ormai completa. Stiamo scegliendo i progetti più interessanti e a breve partiremo con i bandi. Complessivamente siamo in 57, un numero di soggetti significativo che però potrebbe allargarsi in futuro dopo i primi tre anni in cui il partenariato è chiuso. Con il Mise, fortunatamente, il dialogo non si è mai interrotto, da Calenda fino a Patuanelli, ma si fa sentire l’assenza di una figura di spicco come quella di Stefano Firpo. Abbiamo già firmato il decreto di concessione come competence center lo scorso 30 aprile e abbiamo già fatto richiesta per ottenere l’anticipo dei 3,8 milioni di euro in tre anni che il Bi-Rex deve ottenere come co-finaziamento alla costituzione del centro. Al momento sei degli otto competence center sono attivi».

È questa la summa dell’esperienza di Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex (acronimo di Big Data Innovation & Research EXcellence), il competence center di Bologna specializzato in big data e additive manufacturing. Tra le aziende che fanno parte del consorzio pubblico-privato figurano Ima, Bonfiglioli, Philip Morris, Hera, Ducati, Eni, Ibm, Altair, Tim e Siemens. Si tratta della seconda fase del piano Industria 4.0 voluto da Carlo Calenda che è diventata operativa il 9 gennaio del 2018 e che ha portato alla realizzazione di otto poli di eccellenza in Italia, ognuno con proprie peculiarità.







Quello bolognese, oltre alle specializzazioni già dette, ha un’altra prerogativa: avere scelto un presidente e un vicepresidente che sono emanazione del mondo industriale e non, come avviene negli altri centri, di quello universitario. Cattorini, un passato come manager in una grande azienda come Ericsson, si trova oggi a guidare quello che, dati alla mano, sembra essere il più “pronto” tra gli otto progetti del piano Impresa 4.0.

Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex

Che cosa fa Bi-Rex

Si tratta di un consorzio pubblico-privato nato l’11 dicembre dello scorso anno a Bologna e che raccoglie in partenariato dodici attori tra università e centri di ricerca e 45 imprese di eccellenza per assistere le aziende e in particolare le pmi nell’adozione delle tecnologie abilitanti Industria 4.0. Situato a Bologna, Bi-Rex sfrutta il know-how della rete alta tecnologia dell’Emilia Romagna (laboratori di ricerca industriale esistenti, infrastrutture, Digital innovation Hubs) ma con una road map nazionale ed internazionale finalizzata allo sviluppo di soluzioni ad alto ritorno attraverso tre capisaldi: un sistema di formazione, orientamento e consulenza alle imprese strettamente integrato con i Digital Innovation Hub presenti sul territorio dell’Emilia Romagna e nazionale; un ampio ecosistema di progetti di innovazione, sviluppo sperimentale e ricerca industriale collaborativa pubblico-privata; un impianto produttivo dimostrativo su cui implementare ed ottimizzare l’adozione delle tecnologie abilitanti. «Siamo un unicum dal punto di vista della governance – chiosa Cattorini – perché abbiamo un presidente e un vicepresidente che sono emanazione del mondo industriale e non di quello universitario. Questo perché in questa regione il peso dell’imprenditoria e dell’industria è ancora molto forte. Ed è forse uno dei motivi per cui sono stato scelto io, dal 1° aprile, come direttore generale del Bi-Rex».

Le 45 aziende (dati del 2017) danno lavoro a 250.000 addetti diretti, con un fatturato aggregato di quasi 80 miliardi di euro. Hanno in campo 190 progetti di trasferimento tecnologico e 10.400 brevetti. Gli altri 12 enti sono rappresentati da 5 università, 4 enti di ricerca, una business school, una fondazione privata e un ente di innovazione. In totale hanno dato vita a quasi 1.000 progetti di trasformazione tecnologica, hanno prodotto 4.700 pubblicazioni da 31 diversi dipartimenti, grazie al lavoro di 1.500 assegnisti e 1.100 dottorandi. Si tratta in definitiva di 250 progetti finanziati da bandi competitivi per un totale di circa 15 milioni di euro erogati.

Bi-Rex è un progetto che ha preso vita grazie a innumerevoli attori

L’attività di Bi-Rex, infine, si articola su otto aree tematiche differenti, in cui si concentrano circa 30 progetti: Additive & advanced manufacturing; Security e blockchain;  Ict per macchine e linee di produzione; Sistemi avanzati per gestione processi produzione; Integrazioni di sistemi; Big data; Robotica collaborativa, warehousing e AGV; Sostenibilità e responsabilità sociale.

La sede definitiva presso il cosiddetto “Giardino delle imprese dell’Opificio Golinelli”, non è ancora pronta. Per questo, al momento, gli uffici del competence center bolognese sono ospitati all’interno della Fondazione Golinelli. Il Cavalier Marino Golinelli, attraverso la sua Fondazione, è uno dei soci del competence center, è stato il patron di AlfaSigma e oggi, a 99 anni, è ancora presente al lavoro. Con la sua fondazione gestisce una serie di progetti che vanno dai campi estivi per i bambini fino all’incubatore di start-up in ambito life sciences.

Presidente IMA_S.p.A
Alberto Vacchi, Presidente e ad Ima e tra i soci di Bi-Rex

I big data

L’Emilia Romagna rappresenta un’eccellenza mondiale in questo particolare comparto. Per questo, il competence center ha svolto riunioni con Confindustria e i loro Digital Innovation Hub, per creare una rete che funga da supporto alle pmi. «Siamo davvero un centro di grande forza in questo momento – racconta Cattorini – grazie a realtà universitarie e centri di ricerca davvero all’avanguardia. Ci sono enti, come Cineca e Infn, che hanno una potenza dirompente ad esempio per quanto concerne il supercalcolo, con uno dei quattro centri a livello mondiale che sarà collocato a Bologna. E poi ci sono tante imprese che sono delle vere eccellenze. Non ricordo una forza così coesa che riesca a fare sistema, stiamo vivendo una grande occasione e qualche risultato inizia già a vedersi. Bologna e l’Emilia Romagna, ad esempio, hanno vinto la ricollocazione da Reading dell’istituto meteorologico europeo, con il suo Data Center».

L’ecosistema creato da Bi-rex

I piani di Bi-Rex per il 2019

Nonostante questo 2019 sia stato ancora di rodaggio, sono già molte le attività messe in campo dal competence center bolognese. «Già quest’anno – prosegue Cattorini – produrremo una serie di risultati tangibili. Siamo stati il primo a formarsi e siamo sicuramente nella fase di attività più avanzata rispetto ad altri. Per quanto concerne la creazione del team siamo ormai quasi al completo: di tutte le figure professionali che volevo introdurre, manca solo il responsabile dei servizi di consulenza e formazione che andremo a offrire. Per quanto riguarda la governance, il nostro è un competence center molto attivo, con i due comitati principali, quello esecutivo e quello di indirizzo, che stanno funzionando piuttosto bene grazie a riunioni mensili e ad una Governance efficace, con rappresentanza bilanciata ed inclusiva di tutti i partners. Possiamo garantire un’operatività completa quasi all’80%. In questo 2019, in primo luogo, lanceremo un ampio sistema di progetti di innovazione e ricerca industriale co-finanziati dal ministero dello Sviluppo Economico. Faremo la prima call entro ottobre 2019 e, per quest’anno, prevediamo di lanciare oltre la metà dei 30 progetti che realizzeremo co-finanziati dal Mise».

Le attività proposte da Bi-Rex

Il rapporto con il Mise

In questo breve lasso di tempo, dal momento della promulgazione della legge che istituiva i competence center a oggi si sono alternati nel dicastero dello Sviluppo Economico tre ministri: Carlo Calenda, firmatario dell’intero pacchetto Industria 4.0, Luigi Di Maio e, da poche settimane, Stefano Patuanelli. «L’interlocuzione con il Mise – aggiunge il direttore generale del Bi-Rex – non si è mai interrotta, anche perché il team di funzionari che ci ha seguito è rimasto lo stesso, con la sola eccezione di Stefano Firpo, la cui perdita si è fatta sentire in quanto persona di grande determinazione. Dal punto di vista formale, abbiamo firmato un decreto di concessione come competence center il 30 aprile e il 12 giugno abbiamo ottenuto la vidimazione sia della Corte dei Conti, sia del Mef per lo sblocco delle risorse co-finanziate e già previste dalla legge. Si tratta di complessivi 9,2 milioni in tre anni divisi tra setup (3,8 milioni) e sviluppo dei progetti (5,4 milioni). Infine, abbiamo già depositato la fideiussione per ottenere l’anticipo della prima tranche di erogazione».

Le agevolazioni e i contributi ottenuti da Bi-Rex dal Mise e dai membri del Consorzio

Le aree in cui opera Bi-Rex e la selezione dei progetti

Le otto aree di azione del competence center bolognese sono state il frutto di una serie di fasi successive. In prima battuta, si è deciso di organizzare otto workshop differenti, uno per ogni area, coinvolgendo i 57 partner del progetto perché esponessero le loro idee progettuali. In questo modo si è fatto scouting di tutte le nuove idee che facessero parte del programma di attività concordate con il Mise. A questi incontri hanno preso parte oltre 100 esperti tra pubblici e privati e, complessivamente, quasi 1.000 persone che hanno consentito di raccogliere il materiale. «Con questo input – prosegue Cattorini – entriamo in una fase che ci vede concentrati su tre priorità: bandi aperti, che significa ampliare la possibilità di partecipare anche a chi non fa parte dei competence center; premialità, in modo da coinvolgere intere filiere e pmi; coinvolgimento di enti di ricerca e università. Stiamo entrando in una fase più formale della nostra attività e d’ora in poi agiremo direttamente per conto del Mise. Lanceremo dei bandi sui singoli progetti e abbiamo già realizzato un draft del testo del bando che abbiamo definito di concerto con il Mise e con gli altri competence center. Si tratta comunque di progetti “cross” tra le otto aree tematiche. Siamo partiti con questi otto comparti, ma i progetti potranno andare anche oltre. Ad esempio stiamo pensando di “splittare” il tema dei big data lungo due settori: manufacturing e sostenibilità».

Come avviene la selezione dei progetti di innovazione da parte di Bi-Rex?

Industria 4.0 e nuovi finanziamenti

Il neonato governo giallo-rosso ha messo al numero tre dei suoi 29 punti di governo la ripresa di un piano di incentivazione per l’Industria 4.0. I numeri degli ordinativi in questi primi sei mesi del 2019 sono stati in pesantissimo rosso, con un calo del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Certo, non si può pensare che certi tipi di investimenti vengano effettuati ogni anno, ma la scarsa considerazione del precedente esecutivo da parte dell’Europa, la risalita dello spread e un clima generale di incertezza anche a causa della cosiddetta “Trade War” ha di fatto fermato qualsiasi desiderio di rischio da parte degli imprenditori. Per quanto concerne i competence center, negli scorsi mesi avevamo registrato il grido d’allarme dei direttori generali che, durante la fiera Sps di Parma avevano chiesto all’esecutivo di procedere con un piano che avesse un orizzonte temporale più ampio dei tre anni previsti.

«L’esigenza di vedere più in là – concorda Cattorini – rimane: da una parte bisogna assicurare che l’Industria 4.0 riacquisti una priorità nell’agenda di governo. Da questo punto di vista, l’aver istituito un ministero dedicato all’innovazione può servire per dare una spinta ulteriore. Manca però la sostituzione di una figura importante come quella di Stefano Firpo, anche se ci sono diversi funzionari che hanno svolto egregiamente il loro compito. Inoltre, se è vero che ogni Paese ha declinato Industria 4.0 secondo le proprie esigenze, sarebbe interessante vedere che cosa stanno facendo i nostri “vicini”, che hanno stanziato finanziamenti molto più elevati e con una prospettiva superiore ai tre anni. In questo momento il nostro governo sembra voler dire “vediamo come va e poi decidiamo”. Penso sia fondamentale avviare un dialogo, ma non possiamo soltanto pensare che siano le istitutzioni a doverci venire incontro: gli otto competence center dovranno dimostrare di che cosa sono capaci e l’avanzamento del progetto».

Stefano Firpo
Stefano Firpo, direttore generale per Mediocredito Italiano

 

I competence center in Italia

Conclusi gli ultimi passaggi burocratici, i 73 milioni di euro stanziati a sostegno del progetto sono ormai disponibili per dare avvio agli otto competence center, ponendo in questo modo le premesse per la valorizzazione di una rete ad alta tecnologia le cui priorità sono rivolte ad accelerare il processo di trasformazione digitale delle imprese puntando su più efficienti capacità di trasferimento tecnologico. Tra i big player ad avere condiviso il percorso d’innovazione spiccano i nomi di Fca, Leonardo, Abb, Rockwell Automation, Schneider Electric, Siemens, STMicrolectronics, Sap e Ibm. Il modello così definito, oltre ad incentivare investimenti a partecipazione mista pubblico-privata sul territorio nazionale, mira anche ad attrarre finanziamenti a livello europeo e internazionale.

«Da quanto mi risulta – conclude il direttore generale di Bi-Rex – al momento sei degli otto competence center selezionati sono attivi: si tratta di Made, Smact, Cim, Bi-Rex, Start e Artes. Chi invece ancora non ha firmato il progetto con il Mise sono il Meditech di Napoli e il Cyber 4.0 di Roma. Mi risulta in particolare che quest’ultimo sia un pelo più indietro, mentre quello partenopeo sta definendo a giorni la partenza dell’intero progetto. Ma va detto che in tutti i tavoli di confronto sono stati sempre presenti tutti e otto i soggetti. Il piano è disegnato per essere nazionale e internazionale, anche se è ovvio che ognuno si basa su eccellenze locali. Il passaggio successivo, però, è quello di scale-up, facendo in modo che le tematiche proprie di ciascun competence center ha nel proprio mandato diventino nazionali. Una sorta di ritorno a quei “distretti” di cui si è sempre parlato ma che difficilmente sono stati realizzati».

I competence center in Italia













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