Di padre in figlio: sette regole per la successione

Patto generazionale

di Christian Benna ♦ In risposta alle esigenze degli imprenditori, Assolombarda, Università Bocconi e Aidaf presentano una Guida alla successione aziendale e un servizio di orientamento per le associate Assolombarda.

Paura della Brexit? Insofferenti per il credit crunch? E la Cina come minaccia se sarà riconosciuta economia di mercato? Questi sono alcuni degli incubi più ricorrenti per gli imprenditori italiani, ma il vero cruccio, quello che fa perdere davvero il sonno è il tema del passaggio generazionale. Almeno questo è quanto è emerso da un lavoro di analisi che Assolombarda Milano Monza e Brianza ha condotto in collaborazione con l’Università Bocconi, e che è stata presenta ieri nell’aula Notari dell’ateneo di via Sarfatti a Milano, in cui il cambio di guardia è stato definito alle imprese associate come una delle maggiori criticità. Nasce da queste considerazioni la Guida alla successione aziendale, con tanto di sette regole d’oro, e un nuovo servizio di orientamento per le associate Assolombarda. Spiega Massimo Manelli (foto in alto), vicedirettore generale di Assolombarda: “Abbiamo circa 6mila associati di cui metà sono imprese manifatturiere e che danno occupazione a 320mila persone. Rispetto alle aziende familiari estere, come quelle tedesche, le nostre sono in genere più piccole. Un aspetto che fino a ieri era vissuto come un indicatore di minore competitività. Invece oggi con la rivoluzione digitale di Industria 4.0, anche le piccole possono competere e risolvere quel problema di produttività che non avanza da 15 anni. Il tema del passaggio generazionale è i tornato centrale. E Assolombarda oggi si propone di aiutare allo sviluppo di queste imprese familiare nel momento delicato della successione”.







Massimo Manelli, vice direttore Assolombarda confindustria Milano Monza e Brianza
Massimo Manelli, vice direttore Assolombarda confindustria Milano Monza e Brianza

Oltre la metà

In Italia il 65% delle aziende con fatturato superiore ai 20 milioni è costituita da aziende familiari. In sostanza il futuro del Paese è legato a doppio filo alle imprese di famiglia. Da qui nascono le sette regole, una sorta di vademecum contenuto nella Guida alla successione aziendale che introduce i buoni principi da seguire per fare una staffetta generazionale di successo. Distinguere un’impresa dalla famiglia è il primo comandamento. Poi è bene applicare un sistema di governance moderna e premiare le competenze. Urge definire un quadro di regole condivise e anche prepararsi all’imprevisto, cercando di privilegiare una prospettiva di processo e coinvolgere attori terzi. “Oggi il 23% dei leader di aziende familiari ha più di 70 anni e le aziende guidate dagli ultrasettantenni mostrano performance reddituali inferiori alle altre, dice Guido Corbetta, titolare della cattedra Aidaf-EY di Strategia delle aziende familiari dell’Università Bocconi. “Il 18% delle imprese familiari prevede un passaggio generazionale nei prossimi cinque anni, e si tratta di un passaggio davvero delicato che solo il 30% delle aziende sopravvie al proprio fondatore». L’incontro dedicato al “passaggio generazionale nelle famiglie imprenditoriali” che si è tenuto in Bocconi ha prestato anche l’occasione per presentare il nuovo servizio gratuito di primo orientamento dedicato alla gestione del passaggio generazionale. Si tratta di un servizio, realizzato in collaborazione con Aidaf e l’Università Bocconi, che è promosso per le aziende associate. Gli imprenditori che ne usufruiranno avranno anche la possibilità di confrontarsi con i colleghi che hanno già affrontato l’esperienza del ricambio generazione. Sul tema è intervento anche Donato Iacovone, amministratore delegato di EY Italia, la società di consulenza che è sponsor della cattedra Aidaf in Bocconi: “Nella cultura anglosassone la successione è un processo studiato nei minimi dettagli. Una strada che non si può sbagliare. in Italia purtroppo i casi di successo non sono così diffusi proprio perché non si affronta per tempo questo delicato passaggio. Bisogna cambiare mentalità soprattutto oggi con la rivoluzione digitale alle porte, dove i giovani sapranno ben districarsi”.

Padre e figlio
Padre e figlio













Articolo precedenteI problemi sono rimasti: turnaround infinito di Burgo
Articolo successivoConfindustria, Monza discute del passaggio generazionale






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui