Oracle porta l’intelligenza artificiale… sulle nuvole! Segreti e strategie del big del cloud

di Piero Macrì ♦︎ La multinazionale fondata da Larry Ellison è il primo fornitore di servizi cloud per le aziende che si occupano di IA: ricavi a 50 mld di dollari. La cloud region italiana: i casi Sisal e Bitron. Cloud sovrano: soluzioni di data security per il Polo Strategico Nazionale. Le piattaforme di IA generativa di Cohere e Nvidia: nuove applicazioni enterprise. E sul cloud distribuito… Ne parliamo con Alessandro Ippolito

Grazie al cloud e all’intelligenza artificiale Larry Ellison, chairman e chief technology officer di Oracle, è diventato la terza persona più ricca del mondo. Ha superato il magnate della tecnologia Jeff Bezos dopo che nel giugno scorso le azioni della società hanno raggiunto i massimi storici, toccando i 125 dollari, più del doppio di quanto valevano lo scorso ottobre. «Siamo il fornitore “numero uno” di servizi cloud per le aziende che si occupano di intelligenza artificiale», afferma Ellison. Il mercato apprezza. Insieme a Nvidia e Microsoft, Oracle è parte di quella che in Wall Street viene ora chiamata la Big Tech Family dell’intelligenza artificiale. A distanza di oltre vent’anni dal crack di internet in molti si chiedono se siamo di fronte a una nuova bolla finanziaria. Staremo a vedere, quel che è certo è che l’intelligenza artificiale ha dato avvio a una nuova corsa all’oro ed è diventata l’interprete del futuribile paradigma di un nuovo modo di produrre, consumare e lavorare.

Ma partiamo dai numeri. I ricavi totali di Oracle per l’anno fiscale 2023 sono aumentati del 18%, raggiungendo i 50 miliardi di dollari. Leader mondiale del database con un market share superiore al 30% (e più dell’80% dei dati della pubblica amministrazione italiana sono su piattaforma Oracle), è anche il secondo fornitore di soluzioni Erp a livello globale, e il primo se si considerano solo le applicazioni cloud-native, con le sue Fusion Erp e Netsuite. A partire dalla componente core del database, la filiera applicativa si è estesa nel tempo a una pluralità di soluzioni b2b: dallo human capital management al crm, dall’e-procurement alla supply chain, con funzionalità specifiche dedicate allo smart manufacturing, al big data e all’intelligenza artificiale. Applicazioni e soluzioni che trovano oggi nel cloud una collocazione naturale per l’espansione di un business as a service. «Sono anni che viaggiamo a un tasso di crescita a doppia cifra, sia a livello globale che italiano. Motore della crescita è il cloud, ma altrettanto importante è la spinta che deriva dall’intelligenza artificiale, integrata sia nella nostra infrastruttura che nelle nostre applicazioni», afferma Alessandro Ippolito, Senior VicePresident Sud-Europa e country manager italiano di Oracle.







Il piano di espansione mondiale prosegue, in un solo anno le cloud region sono passate da 37 a 44 e altre 9 sono in dirittura d’arrivo. Nell’ultimo trimestre del fiscal year 2023, terminato a giugno, il valore del cloud è stato di 4,4 miliardi di dollari, circa il 30% del fatturato del quarter, chiuso a 13,4 miliardi. Cloud che da globale diventa locale, con data center di prossimità per accelerare la migrazione delle imprese in ciascuna singola area del mondo. Ecco come Oracle, attraverso il combinato disposto di cloud e intelligenza artificiale, sta creando i percorsi per supportare la trasformazione digitale delle aziende. Dalle nuove iniziative per il cloud sovrano nazionale e paneuropeo, alla piattaforma di intelligenza artificiale creata in collaborazione con Cohere, fino al supercomputer di Nvidia, ora disponibile su infrastruttura Oracle. «La piattaforma Nvidia Dgx Cloud è un servizio di supercalcolo Ai che offre alle aziende l’accesso immediato all’infrastruttura e al software necessari per addestrare modelli avanzati per l’Ia generativa e altre applicazioni rivoluzionarie», ha affermato Manuvir Das, vice president of enterprise computing di Nvidia, in occasione dell’annuncio.

 

La cloud region italiana è il nuovo motore di crescita di Oracle Italia. Le soluzioni di intelligenza artificiale di Sisal e Bitron

Il country manager di Oracle Italia Alessandro Ippolito

Il data center da cui viene erogato l’as a service di Oracle sorge nell’area milanese e si colloca in una delle regioni a più alto tasso di consumo digitale. Una centrale operativa che soddisfa la crescente domanda di servizi online che si sta evidenziando in Italia da qualche anno a questa parte. «L’investimento è un riconoscimento dell’importanza di Oracle come risorsa strategica per il Paese, dice Ippolito. Stiamo assistendo a una domanda senza precedenti. Il cloud continuerà a crescere a tassi simili o addirittura più alti di quelli che abbiamo sperimentato nell’ultimo anno». La cloud region inaugurata due anni fa a Milano è tra le prime per tasso di adozione tra quelle europee. «C’è una forte domanda di servizi infrastrutturali e applicativi da parte di grandi aziende, pmi e pubblica amministrazione», afferma il country manager. Ottima la crescita di soluzioni orizzontali e importante la domanda per soluzioni verticali specifiche per i diversi settori industriali, dal manifatturiero al retail, dal finance alle utilities e alle telecomunicazioni.

«L’idea di creare una regione a Milano è stata vincente, afferma Ippolito. In meno di due anni dalla sua apertura abbiamo a bordo tantissime aziende». Il cloud infrastrutturale (IaaS) è diventato uno dei core business della filiale italiana e da esso derivano ricavi prossimi al 30% del giro d’affari. Tra i clienti la Regione Lombardia (Aria), Sisal, Bennet, Grimaldi Lines, Etro, Yamamai, Reale Mutua, Mediobanca e WindTre. Nel manifatturiero, Bitron, multinazionale italiana della meccatronica che utilizza strumenti di intelligenza artificiale per rendere smart la gestione della supply chain. Grazie al machine learning, Bitron ha anche avviato un progetto Esg legato alla produzione, con l’obiettivo di ridurre il carbon footprint del prodotto. Sisal, invece, uno dei principali operatori internazionali nel settore del gioco regolamentato, utilizza l’Ai per identificare, attraverso pattern di gioco riconoscibili, i comportamenti borderline dei giocatori e prevenire eventuali rischi di ludopatia.

Cloud sovrano. Le region europee e le soluzioni di data security per il Polo Strategico Nazionale

Punti di forza del futuro prossimo di Oracle sono le nuove cloud region sovrane di Madrid e Francoforte. Operative dal luglio scorso sono dedicate alle aziende che hanno necessità di servire clienti attraverso infrastrutture conformi alle più stringenti regolamentazione nel trattamento dati. Il cloud sovrano ha l’obiettivo di mettere a disposizione delle aziende dei 27 paesi dell’unione europea servizi e funzionalità conformi ai nuovi standard. La proposta è pensata soprattutto per le attività digitali in settori fortemente regolamentati o soggetti a specifiche normative nazionali.

«Obiettivo è supportare la trasformazione digitale in ambiti come la sanità, la pubblica amministrazione, i servizi finanziari (banche e assicurazioni), le telecomunicazioni o anche quelle aziende europee che hanno regole molto stringenti sulla proprietà intellettuale», dice Ippolito. L’iniziativa di un cloud sovrano europeo si estende allo sviluppo italiano di soluzioni per il Polo Strategico Nazionale, la società partecipata da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti e Sogei, creata per realizzare e gestire l’infrastruttura cloud nazionale finalizzata alla sicurezza di dati e applicazioni della Pa. «Siamo stati scelti per le specifiche competenze che abbiamo nel trattare dati critici», afferma Ippolito.

Le piattaforme di intelligenza artificiale generativa di Cohere ed Nvidia per lo sviluppo di nuove applicazioni enterprise

Nvidia ha reso disponibile su infrastruttura cloud Oracle la nuova piattaforma Dgx Cloud, un vero supercomputer per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale

«L’intelligenza artificiale è una grandissima opportunità. Il nostro impegno consiste nel renderla fruibile all’interno delle nostre applicazioni e piattaforme, facendola diventare un elemento abilitante l’innovazione in tutti i processi di business», dice Ippolito. I riflettori sono puntati sulle nuove soluzioni realizzate in collaborazione con Cohere, società che ha creato una delle principali piattaforme di IA generativa per le aziende, e con Nvidia, il gigante mondiale delle gpu che ha reso disponibile su infrastruttura cloud Oracle la nuova piattaforma Dgx Cloud, un vero supercomputer per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale. «L’intenzione è mettere a disposizione delle aziende delle piattaforme che possano semplificare e accelerare lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale», aggiunge Ippolito. Su Oracle Cloud Infrastructure si potranno dunque addestrare grandi modelli linguistici (noti anche come Llm, large language model) per essere utilizzati all’interno di servizi e applicazioni Oracle, come Fusion Cloud Applications e NetSuite.

Clay Magouyrk, executive vice president di Oracle Cloud Infrastructure

La società afferma che i servizi di Ia generativa consentiranno di ottenere modelli basati su dati aziendali per i quali garantirà la massima sicurezza in termini di privacy e proprietà intellettuale. Insomma, l’Ai verrà integrata in tutte le applicazioni specifiche di settore. «Siamo in grado di offrire una piattaforma completa end-to-end per l’intelligenza artificiale generativa, con livelli avanzati di sicurezza, gestione dei dati all’avanguardia e una gamma completa di applicazioni cloud in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di business», ha dichiarato Clay Magouyrk, executive vice president di Oracle Cloud Infrastructure in occasione dell’annuncio. «La partnership con Cohere permetterà ai nostri clienti di integrare l’intelligenza artificiale generativa nelle loro attività. Utilizzando i modelli base di Cohere, le aziende possono integrare in tutta sicurezza i propri dati per addestrare modelli specifici, implementarli nella migliore infrastruttura Ai attraverso l’Oracle Cloud Infrastructure e sfruttarne da subito i vantaggi».

Il modello Oracle per l’infrastuttura di “cloud distribuito”

Larry Ellison, fondatore, chairman e chief technology officer Oracle

Ellison sostiene che l’Oracle Cloud Infrastructure è diversa da quella degli altri hyperscaler. “E’ basata su cpu e gpu interconnesse e dispone di computer che gestiscono la sicurezza e la riservatezza dei dati”. Un’infrastruttura, dunque, già attrezzata per supportare l’intelligenza artificiale. Nello specifico, tutti i data center dispongono di una rete a larghezza di banda elevata e bassa latenza ottimizzata per la creazione di cluster gpu che vengono utilizzati per addestrare modelli di linguaggi generativi. Una dimensione tecnologica che ha reso Oracle la scelta numero uno tra le società all’avanguardia nello sviluppo di intelligenza artificiale. Oltre alla già citate Nvidia e Cohere, vanno menzionate MosaicML, Adept AI, Cohere, Modal Labs, Character, Hyperreal, Slicex, Vector Space Bio, Falconry, Respeecher, Altair, InfoWorld, 12 Labs e Layton Space.

Complessivamente, queste aziende hanno firmato contratti per l’acquisto di oltre 2 miliardi di dollari di capacità nell’infrastruttura Oracle. Secondo quanto affermato da Oracle, nel settore sanitario modelli specializzati in linguaggi di grandi dimensioni accelereranno la scoperta di nuovi farmaci salvavita, miglioreranno la qualità dell’assistenza ai pazienti e aumenteranno l’accesso all’assistenza sanitaria riducendo i costi. Non meno importanti i nuovi annunci nell’ambito della tecnologia di database. E’ stata infatti introdotta sul mercato la nuova versione del database MySql basato sull’ultraveloce processore di query HeatWave. «Grazie a questa nuova versione – afferma Ellison – abbiamo clienti che migrano loro soluzioni da Aws poiché sperimentano una velocità di gran lunga superiore».

Supply chain management e cloud manufacturing

Cloud Oracle non solo per applicazioni core business di operatività gestionale tradizionale. Esiste infatti un’ampia gamma di servizi e soluzioni collegate al cloud manufacturing che permettono di pianificare la domanda, la fornitura, l’evasione degli ordini e la produzione in modo intelligente lungo tutta la supply chain, collaborando end-to-end per migliorare il customer service, diminuire le interruzioni e ridurre al minimo i costi. «L’integrazione della supply chain, l’IoT e l’intelligenza artificiale semplificano l’esecuzione delle attività operative, permettono di ottimizzare le decisioni e di controllare la qualità e i costi, migliorando la sostenibilità ambientale», dice Ippolito.

Nello specifico, è anche possibile implementare soluzioni di manutenzione predittiva: aumentano l’affidabilità e il tempo di attività delle apparecchiature riducendo i costi di manutenzione. L’analisi predittiva che può essere realizzata con la tecnologia Oracle di nuova generazione permette, quindi, di prevedere i guasti e monitorare il ciclo di vita dei singoli asset, macchinari o impianti, generando informazioni in tempo reale per intervenire in una logica di manutenzione e ottimizzazione preventiva. «Qualsiasi azienda – di ogni dimensione e settore di appartenenza – si aspetta di poter avere informazioni utili e risultati predittivi per gestire al meglio l’operatività. Grazie all‘intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico è oggi possibile intraprendere un percorso di trasformazione digitale con obiettivi di aumento di produttività, efficienza previsionale e approntamento di nuovi modelli di business, tenendo d’occhio al contempo i sempre più importanti indicatori Esg», afferma Ippolito.














Articolo precedenteServitizzazione e predittività: le nuove frontiere dell’automazione secondo Bystronic
Articolo successivoRobot operai, riciclo e… I trend della robotica nell’industria 5.0 secondo Marco Delaini (Fanuc)






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui