Modelleria Brambilla alla conquista del Far East

Modelleria Brambilla, Officina, foratrice
Modelleria Brambilla, Officina, foratrice

di Laura Magna ♦ Modelleria Brambilla vince nel mondo grazie a una tecnologia a impatto zero applicata alla produzione di componenti motore che vogliono tutti: da Bmw a Ferrari, fino a Kia.

Da Correggio alla Corea e all’India, solo andata. Obiettivo: produrre, senza inquinare, componenti per auto. L’impresa l’ha compiuta Modelleria Brambilla che, a dispetto del nome, non si occupa di moda, ma di teste cilindri, basamenti motore, scatole cambio, collettori e altri getti complessi per veicoli a motore commerciali e industriali.







Fondata nel 1951 da Eugenio Brambilla e sviluppata a partire dagli anni Sessanta dai figli Aldo e Giancarlo, quotata dal dicembre 2014 all’Aim, il listino di Borsa Italiana per le Pmi, la piccola azienda emiliana, 70 dipendenti e l’80% di fatturato all’estero (Messico, Usa, Germana e India), ora vuole conquistare il Far East. Con l’innovazione in chiave green. E tra i suoi clienti annovera già nomi come Bmw, Ferrari, Fca, Volkswagen, Ford, Gm.

Modelleria Brambilla, Officina, fresatrici multipallet
Modelleria Brambilla, Officina, fresatrici multipallet

A tutto gas

«Progettiamo e produciamo attrezzature per fonderie di alluminio e ghisa nel mercato automotive», spiega a industriaitaliana.it l’amministratore delegato Gabriele Bonfiglioli. «I particolari più complessi del motore, ovvero la testa e il basamento, e anche parte del telaio». Il know-how di Modelleria Brambilla è talmente specialistico da essere quasi unico: «Faccio l’esempio di una testa motore: ci sono cavità, che compongono il circuito di raffreddamento, quello di lubrificazione: non sono ricavate da lavorazioni meccaniche, ma sono ottenute durante la fusione usando componenti in sabbia, le anime attorno alle quali il metallo fuso si solidifica. Una volta raffreddato, le anime sono  rimosse e lasciano il posto alle cavità». Per fare queste anime servono degli stampi ed è questo il mestiere di Modelleria Brambilla: produrrli per colati e anime. Ma non basta. «Per tenere insieme la sabbia di cui sono fatte le anime e farne un conglomerato che non si sbricioli, si usano leganti organici che rilasciano i gas, che inquinano a causa di pesanti emissioni di Co2», prosegue l’ad. «A meno di non cambiare collante: il primo di tipo inorganico non inquinante è stato inventato dalla multinazionale tedesca Ask Chemicals, nel cui solco la piccola italiana si è inserita. «Uno dei maggiori problemi delle fonderie sono i gas e i catrami. Poi il gas è anche nemico della bontà della fusione, creando porosità. Nel processo tradizionale i nostri concorrenti coreani e giapponesi sono fortissimi, ma non si sono mai spinti nella modalità green su cui invece noi lavoriamo da dieci anni», nota il manager. Competenza che è stata determinante per sbaragliare tutta la concorrenza in Corea. A scegliere la piccola italiana è stato il produttore di auto Kia, che sta crescendo moltissimo in termini di volumi e che è destinato a diventare numero due a livello mondiale e che «sta convertendo le fonderie alla tecnologia a processo inorganico, che garantisce un’assenza di emissioni con completa eco- compatibilità ambientale e, conseguentemente, minori porosità nei getti con una maggiore efficienza in termini di minori scarti e interventi di manutenzione», precisa Bonfiglioli.

Modelleria Brambilla, assemblaggio
Modelleria Brambilla, assemblaggio

Lavorare con l’anima

Il valore delle due commesse coreane è di 1,2 milioni: a Kia Motors i Brambilla forniranno una serie di attrezzature per un nuovo motore e per Dr.Axion (fornitore di riferimento di Kia stessa) produrrà un’innovativa cassa d’anima. «Questo kown-how può fare davvero la differenza per i produttori di auto più evoluti del Far East, che guardano con crescente attenzione a questa innovazione tecnologica», dice Bonfiglioli. Un vantaggio competitivo che deriva dalla mentalità di questi imprenditori. «I Brambilla sono stati bravi  a capire che in un mondo capital intensive come quello delle fonderie sarebbe sopravvissuto chi avrebbe avuto la voglia di reinvestire gli utili in azienda. O si parla la stessa lingua dei colossi o si rimane fuori. Così da sempre il nostro investimento unitario non è mai inferiore al milione di euro e abbiamo stimato un placement value intorno ai 18 milioni». Nel 2015 la società ha investito 800mila euro in impianti, macchinari e utensili e 1,3 milioni per acquisire un’area produttiva di 2.500 metri quadri destinata all’incremento della capacità produttiva. Numeri piccoli in senso assoluto, ma enormi se confrontati con l’Ebitda 2015 di 2,2 milioni per un ebitda margin del 13%. Il valore della produzione nel 2015, pari a 16,7 milioni, è stato di poco superiore a quello dell’anno precedente. Ma gli emiliani intendono consolidare questi numeri proprio grazie agli ultimi investimenti.

Modelleria Brambilla, Officina, foratrice
Modelleria Brambilla, Officina, foratrice

Raddoppia l’area

«Prima di tutto stiamo rinforzando la casa madre di Correggio buona parte dei proventi della quotazione li abbiamo investiti nel raddoppio della superficie calpestabile», continua l’executive. «Siamo passati dai 6 milioni di fatturato del 2010 ai 16 del 2015 ed eravamo al limite fisico nella fabbrica originale. Così abbiamo acquistato i capannoni dell’azienda a fianco, e li abbiamo riqualificati per spostarvi l’assemblaggio e avere così più spazio per le lavorazioni meccaniche. Stiamo cambiando il software gestionale, rinnovando le macchine utensili e contemporaneamente lavoriamo per fare uscire dalla filiale indiana le prime attrezzature che siano all’altezza della nostra qualità». In India, a Goa, la società ha una sede e uno studio di engineering con quattro progettisti aperto nel 2013, la Italian Foundry Engineering, oltre alla Brambilla India Private Ltd (New Delhi), JV paritetica con Continental Engines Ltd (Baxi Group) che è la sede produttiva in fase di start up.

Gabriele Bonfiglioli, ad di Modelleria Brambilla
Gabriele Bonfiglioli, ad di Modelleria Brambilla

Passaggio in India

Secondo il manager l’India è tra i Paesi della zona quello con il maggiore potenziale in termini di volume e in termine di gap tecnologico da colmare. «La Cina ha già pagato molto in termini di crescita di volumi e adesso è in frenata. Negli anni passati nostri concorrenti ci sono andati e il gap da colmare è minore, ci sono realtà locali che ci fanno concorrenza non sullo sviluppo, ma sulla copia. In India, invece, c’è molto più da fare e tutto un mondo da scoprire». Infine, un altro mercato promettente è il Messico: «Ci sono opportunità in questo Paese, dove ha sede Neimac, un fornitore delle case automobilistiche che è anche uno dei nostri clienti di riferimento e che fa il 25% del nostro fatturato». Attraverso Neimac Modelleria Brambilla arriva davvero su tutte le auto del mondo: «Per esempio su quelle di Ford e Gm, che hanno esternalizzato le fusioni, mentre per Ferrari che ha la propria fonderia facciamo il 99% delle parti motore», conclude Bonfiglioli. 














Articolo precedenteKpmg: l’industria è protagonista degli m&a
Articolo successivoAugmented reality di Reply per le imprese






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui