DHL Supply Chain – leader della logistica parte del gruppo DHL Deutsche Post – ha annunciato mercoledì 11 marzo l’intenzione di dispiegare un migliaio di LocusBots, by Locus Robotics, start-up di Boston. Saranno 12 i siti DHL in Nord America implicati nel progetto che dovrebbe prender il via entro la fine del 2020.
La logistica collaborativa
LocusBots è stato progettato in modo da poter lavorare a fianco di donne e uomini in azione nei magazzini, infatti è rivestito con sensori lidar per evitare collisioni. Ma soprattutto non richiede alcun layout speciale degli spazi, il che facilita il suo uso e lo rende meno costoso. Si tratta di un modello Rob-as-a-Service (RaaS) il cui ruolo è quello di inviare i dati relativi al prodotto a un silos di distribuzione dopo averlo localizzato. I dipendenti, da parte loro, raccolgono i prodotti rimuovendoli dai serbatoi che equipaggiano i LocusBot.
Il suo principale vantaggio è ridurre il tempo impiegato in attività di routine o fisicamente impegnative, ma anche ridurre gli errori manuali e aumentare la produttività.
Un piano di trasformazione da 300 milioni di dollari
DHL Supply Chain e Locus Robotics si conoscono bene. Partner dal 2017, hanno lavorato finora in due siti nordamericani. Una fase sperimentale abbastanza lunga che DHL descrive come «un enorme successo». «Abbiamo assistito ad un aumento fino all’80% della produttività nell’adempimento degli ordini su specifiche transazioni con i clienti», ha affermato Jim Gehr, presidente della divisione retail di DHL North America.
Questa partnership fa parte di una strategia globale avviata nel 2018 da DHL Supply Chain. La società ha investito 300 milioni di dollari in nuove tecnologie e il suo piano di trasformazione digitale si basa su 14 tecnologie target. Tra queste, la metà implica soluzioni di robotica collaborativa; 25 start-up, incluso Locus, lavorano con la catena di fornitura DHL.