Segreti e strategie di Matica Fintec, tra chip, sensori biometrici e smart card

di Laura Magna ♦︎ Il produttore di carte digitali ha in cantiere due acquisizioni per proseguire la sua crescita. E offre soluzioni di business chiavi in mano: a gestire il sistema di emissione c’è il software proprietario MaticardPro che si interfaccia ai differenti sistemi gestionali del cliente. Ne abbiamo parlato con Sandro Camilleri, founder e presidente della società

Matica Fintec

Due acquisizioni nel 2021 e una forte crescita del fatturato a medio termine, sono nei progetti di Matica Fintec, azienda di Novara che progetta e costruisce macchine e software per la produzione di carte di credito e carte di identità dotate di chip o sensore biometrico. E che vanta nel suo portfolio clienti colossi come Nexi, Thales e American Express.

Nel 2020 il fatturato si è attestato a 12 milioni di euro (dai 14 del 2019), per questo gruppo che è leader su scala globale nella sua nicchia. Una nicchia che ha molto a che fare con la digitalizzazione dei servizi che la pandemia ha contribuito ad accelerare. «La pandemia è un acceleratore in termini di abitudini, ma è stata comunque impattante in negativo su produzione, processi, logistica, fornitori – dice a Industria Italiana Sandro Camilleri, founder e presidente della società – Per consegnare un qualunque prodotto non avevamo gli spedizionieri, solo per fare un esempio. Per cui non credo che ci siano pmi che non ne siano state danneggiate. Ma d’altro canto è vero che è stata sdoganata l’importanza di poter fare operazioni in remoto tramite il digitale in tutti i settori industriali e su questo vogliamo capitalizzare per il futuro».







In sella al boom delle smart card

Sandro Camilleri, founder e presidente Matica Fintec

Matica Fintec opera in due settori della digitalizzazione che già prima del 2020 crescevano a ritmo sostenuto: l’e-id e le financial smart card. Il primo comparto ha segnato un cagr tra il 2017 e il 2019 di oltre il 15% e nel 2017 aveva un valore complessivo di 7,1 miliardi di dollari (le previsioni vedevano il mercato a quota 11,2 nel 2020, ma ovviamente la pandemia ha segnato una battuta di arresto). Nelle smart card per i pagamenti, invece, il mercato è visto in crescita dai 3,6 miliardi nel 2018 a oltre 7,1 nel 2026.

«Ma è sulle carte di identità digitali che ci sono le prospettive più interessanti – spiega Camilleri –nei prossimi cinque anni la domanda aumenterà di 2 volte e mezzo, senza considerare che lo stesso passaporto vaccinale si basa sull’identità digitale. Il mio progetto oggi è acquisire realtà o tecnologie per poter cavalcare il trend. Aziende target che sono anche in Europa». Ma, dopo aver vinto anche nel 2020 bandi nell’identità digitale in Croazia, in Sud Africa, in Sud America, Camilleri guarda con interesse anche agli Usa, che valgono il 40% del mercato totale (il resto è diviso equamente tra Europa e Asia).

 

Crescita per linee interne ed esterne

Nel 2020 il fatturato si è attestato a 12 milioni di euro (dai 14 del 2019), per questo gruppo che è leader su scala globale nella sua nicchia. Una nicchia che ha molto a che fare con la digitalizzazione dei servizi che la pandemia ha contribuito ad accelerare

Il contesto che conosciamo funziona da acceleratore, secondo Camilleri, anche per queste operazioni di consolidamento. «Nel nostro piano industriale abbiamo progettato lo sviluppo per linee interne ed esterne. Oggi l’attenzione alle linee esterne è massima in termini di sforzo e volontà e di interlocutori. Le aziende hanno spesso voglia di far parte di un gruppo più robusto». Lockdown vari permettendo. «Ovviamente i dossier vanno avanti se si può viaggiare e se ci si può incontrare. L’Italia è come al solito fanalino di coda nella ripresa: in Usa sono ripartiti, in Cina idem, così nel Medio Oriente e in Regno Unito. L’Europa è indietro, e Italia è tra i paesi più indietro con il piano vaccinale e questo ha effetti sull’economia. Sono stati fatti errori clamorosi che spero non rallentino oggi ulteriormente oggi i nostri piani di espansione».

 

La storia: dalle piastrine militari alle card digitali

L’idea di Camilleri è, fin da principio, quella di dare vita a una smart card con impieghi trasversali in settori i più disparati. Carte che possono essere usate come badge per i dipendenti o per il controllo degli accessi occasionali nei luoghi di lavoro o istituzionali – un settore che nell’ultimo anno è diventato mainstream – ma anche negli ospedali, o in parcheggi o altre strutture a cui si accede a pagamento. E appunto per il sistema dei passaporti vaccinali.

«La mia idea era questa nel 2009 quando ho acquisito Matica, azienda focalizzata sulla produzione di piastrine militari e la ho convertita per lavorare non più il metallo ma la plastica, inserendo infine la parte hi-tech. Ho sfruttato le tecnologie che consentivano di stampare sulle piastrine, per stampare sulle carte di plastica. Prima di questo lavoravo come distributore di macchine Datacard che adesso è un nostro concorrente e che è stato l’emittente delle prime carte dotate di microprocessori». Nel 2009 l’azienda aveva 7 dipendenti, ora sono 70. A novembre 2019 si è quotata su Aim di Borsa italiana.

 

La capacità di adattarsi al mercato che muta

Quello che fa Matica Fintec, per esempio per il settore finance è mettere un ente finanziario in condizioni di poter dare ai clienti una forma di pagamento digitale, che sia una scheda, un chip, una piattaforma: siamo un abilitatore che prima lavorava con la plastica, oggi con un pc o uno smartphone, domani con strumenti wearable a controllo biometrico

«Quello che facciamo, per esempio per il settore finance – dice Camilleri – è mettere un ente finanziario in condizioni di poter dare ai clienti una forma di pagamento digitale, che sia una scheda, un chip, una piattaforma: siamo un abilitatore che prima lavorava con la plastica, oggi con un pc o uno smartphone, domani con strumenti wearable a controllo biometrico. Le ultime tendenze richiedono l’accessibilità dei servizi sempre e ovunque». Nel settore delle carte di identità e passaporti Matica Fintec «riesce a fornire campionamento e raccolta biometrici con processi di crittografia completi, ma anche personalizzazione dei documenti con le tecnologie più difficili da replicare alzando il livello dell’anti-contraffazione attraverso partnership strategiche e collaborazioni di produttori di carte, produttori di materiali di protezione e proprietari di tecnologie brevettate di sicurezza».

Tutto parte dall’analisi della richiesta del cliente in base a cui si sviluppa ogni soluzione su misura. «Parte del nostro dovere industriale è adattarci ai continui cambiamenti della domanda e del contesto».

 

L’importanza della ricerca

Il segreto di questa capacità di adattamento e innovazione sta nell’investimento massiccio in R&S. «Investiamo tra 1,5 e 2 milioni all’anno in ricerca ma soprattutto il 20% dei dipendenti lavora nel reparto di ricerca e sviluppo. Questo è il nostro valore aggiunto e ciò che ci ha consentito di certificare 9 brevetti e di ottenere la qualifica di pmi Innovativa. Ciò che ci rende degli abilitatori, non semplici produttori. Vogliamo continuare a crescere in maniera sana e profittevole in una congiuntura che speriamo favorevole». Camilleri sottolinea che anche lo spazio di crescita è ampio anche per quanto riguarda «il titolo in Borsa: è sottovalutato rispetto ai peer francesi e tedeschi. Il prezzo fair dell’azione dovrebbe essere il doppio».

 

Il modello di Business chiavi in mano

Dalla sperimentazione, dalla progettazione e dall’ingegnerizzazione in house di Matica Fintec nasce il suo portafoglio di soluzioni hardware e software. Le tecnologie che utilizza Matica Fintec vanno dall’incisione laser, alla biometria, all’incisione a rilievo, agli ologrammi 3D, alla patch di controllo e alle immagini effetto ghost. Sono tecnologie che, combinate tra loro, creano un processo produttivo «che ci permette principalmente di realizzare due obiettivi: ottenere i più alti standard di sicurezza per le carte. E fornire sia produzioni di grandi volumi a livello centralizzato, sia piccoli quantitativi a livello periferico con emissione istantanea», spiega Camilleri.

Nello specifico Matica Fintec offre due modelli produttivi, central issuance, per l’emissione di grandi volumi di carte digitali ad alta velocità e prestazione per l’emissione a livello centralizzato; e financial Instant Issuance, per l’emissione istantanea di volumi ridotti di carte digitali a livello periferico. Parallelamente Matica Fintec fornisce ai propri clienti i consumables, tra cui, in particolare, i nastri per la stampa termografica, utilizzati durante il processo di emissione delle carte finanziarie e di identità. A gestire l’intero sistema di emissione c’è il software proprietario, MaticardPro, che, interfacciandosi ai differenti sistemi gestionali del cliente, permette di controllare l’intero processo ed eseguire una molteplicità di personalizzazioni. Infine, a completare la gamma dei servizi offerti da Matica Fintec vi è l’attività di assistenza e formazione. Insomma un modello di business che fa la personalizzazione e il controllo totale i suoi punti cardine.














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