In attesa di Sps Italia Digital Days, Anie presenta l’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione

I commenti dei protagonisti della nuova edizione del format online sui trend del settore e sulle strategie di transizione 4.0: Fabrizio Scovenna, Donald Wich e Marco Taisch

La seconda edizione di Sps Italia Digital Days 2021, formato online  sui trend del settore e sulle strategie di transizione 4.0 che darà voce ad associazioni, aziende partner e competence center, si svolgerà dal 25 al 27 maggio. Durante la conferenza di presentazione online The show must go on(line), è stato annunciato il volume Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione realizzato da Anie Automazione.

Nel 2020 l’industria italiana dell’Automazione industriale manifatturiera e di processo ha registrato un fatturato complessivo di 4,5 miliardi di euro, in flessione del 10,3 % rispetto al 2019. A fronte di una flessione delle esportazioni del 3% e delle importazioni del 6%, il mercato interno ha evidenziato una contrazione del 10,9 %. Gli effetti della pandemia, con la pesante eredità lasciata dai mesi di lockdown, hanno fortemente penalizzato il comparto. L’emergenza sanitaria si è inserita in un quadro  in deterioramento dal secondo semestre del 2019, con una domanda interna fortemente indebolita da una progressiva frenata degli investimenti industriali correlati al Piano Transizione 4.0. Gli investimenti in macchinari e attrezzature, secondo i dati di Contabilità Nazionale, hanno chiuso il 2020 con un calo a doppia cifra. Nel dettaglio del fatturato Italia per singole merceologie, il segno negativo è diffuso, con le flessioni più accentuate per Riduttori fissi (-18 %), Motori brushless (-17 %), Azionamenti (-14 %), Quadri bordo macchina (-13 %). Unica eccezione il Software industriale, con un andamento in controtendenza che segna nel 2020 un incremento del 5 % nel complesso, crescita che diventa a doppia cifra se valutata nel dettaglio di specifiche tecnologie ad esso correlate.







Il 2021 è un anno di luci ed ombre per l’Industria italiana dell’Automazione industriale. La ripresa attesa si confronta con tensioni sul fronte delle quotazioni e dei tempi di consegna per le principali commodity impiegate nel processo produttivo, unitamente a fenomeni di shortage per la componentistica elettronica di base. Segnali positivi originano tuttavia dal mercato che potrà beneficiare di alcuni elementi favorevoli in virtù dell’accelerato processo di digitalizzazione del sistema economico sostenuto anche dai fondi europei. Una recente indagine di Anie Automazione stima un ritorno su un sentiero di crescita già nel 2021 (+6% la variazione attesa del fatturato) e un recupero dei livelli pre Covid nel 2022.

«Saranno di nuovo Digital Days, l’evento nato per dare manforte ai nostri partner che presenteranno le migliori soluzioni di automazione e digitale per l’industria e saranno i primi utilizzatori della nuova funzione di matchmaking sulla piattaforma Contact Place», spiega Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia. «Nell’ultimo anno il progetto di Sps Italia ha avuto uno sprint dal punto di vista digitale. Siamo pronti per quello che sarà il futuro prossimo dell’industria fieristica, nel quale la manifestazione in presenza tornerà a essere l’appuntamento di riferimento, valorizzato dagli strumenti digitali che ne amplificheranno le opportunità».

«Presentiamo oggi la nuova edizione dell’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione che, dal punto di vista del mercato, offre una panoramica su un anno, il 2020, profondamente segnato dalla pandemia e dal lockdown», ha commentato di Fabrizio Scovenna, presidente di Anie Automazione. «Segnali positivi si registrano in questi primi mesi del 2021 con una consistente ripresa degli ordini e forti indizi di crescita. In tale scenario, permane intatto il nostro compito di promuovere le tecnologie che abilitano il processo di trasformazione digitale anche attraverso fiere ed eventi. Siamo certi che gli Sps Italia Digital Days replicheranno, anzi incrementeranno il successo dello scorso anno, grazie ai contenuti e alle soluzioni innovative presentate. Ma l’attuale situazione ci consente di iniziare a programmare in sicurezza anche eventi in presenza: per rispondere alle richieste delle nostre aziende riprenderemo nel prossimo autunno i Forum dedicati al Software Industriale e alla Meccatronica, con nuove opportunità di networking per gli operatori del mercato».

«In questi primi 18 mesi in Made abbiamo potuto incontrare, sia fisicamente che virtualmente, oltre 270 imprese», dichiara Marco Taisch, presidente del competence center Made. «Grazie alle attività di formazione e orientamento, abbiamo coinvolto circa 7.500 utenti, appartenenti ad oltre 3.000 imprese su tutto il territorio nazionale. È il primo passo di un percorso più articolato ma siamo molto contenti dei risultati che stiamo ottenendo. La prova dell’attinenza della nostra offerta con il tessuto produttivo è nei profili dei visitatori: l’82% delle imprese che si rivolgono a noi ha una dimensione tra la micro, piccola e media, in linea con gli obiettivi Mise per l’azione dei competence center. Dato che viene confermato anche nell’analisi delle proposte pervenute nel bando 2021 per i progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, che abbiamo chiuso ad aprile. Ma non ci fermiamo qui: nel mese di giugno avvieremo i primi corsi di formazione della Scuola di Competenze 4.0 – MADE. Un’iniziativa sviluppata per mantenere un elevato livello competitivo, con tre percorsi di più lunga durata (fino a quindici giorni), dodici corsi singoli e ben settantotto moduli, erogati all’interno di un vero e proprio contesto di produzione con un approccio teorico/pratico unico nel suo genere. Il digitale è un’importante opportunità per migliorare l’equità sociale, l’inclusione e la parità di genere, soprattutto nel settore manifatturiero. Prendere decisioni in modo rapido e saper analizzare i dati rappresenta oggi un tema centrale nella produzione: le operatrici e gli operatori del futuro si troveranno sempre di più a collaborare in ambienti ibridi, caratterizzati da un’elevata presenza di sistemi informativi e di impianti, dove le competenze trasversali sono molto richieste e apprezzate».














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