Marelli: intesa con i sindacati per i 550 esuberi. Dimissioni incentivate e contratto di espansione

L'accordo garantisce la presenza delle attività del Gruppo in Italia, sia dal punto vista industriale che occupazionale

Automotive Lighting è la divisione di Magneti Marelli con sede a Reutlingen, Germania, dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla vendita di prodotti di illuminazione automotive da esterno per le maggiori OEM internazionali. Credits: Magneti Marelli Archive

La transizione forzata verso la mobilità elettrica voluta dall’Unione EuropeaSi sta configurando come un vero e proprio bagno di sangue per Marelli, che ha dovuto gestire 550 esuberi – tra cui 100 fra i dirigenti – sul suolo nazionale. Dopo giorni di trattative, il maggior componentista italiano ha raggiunto una duplice intesa con i sindacati, che prevede di affrontare gli esuberi «con strumenti unicamente volontari, attraverso l`utilizzo delle dimissioni incentivate e del contratto di espansione, che dovrà successivamente essere siglato presso il ministero del Lavoro – rendono noto Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf – L’intesa garantisce la presenza delle attività del Gruppo in Italia, sia dal punto vista industriale che occupazionale ed impegna l’azienda ad avviare un percorso con i sindacati volto ad affrontare, per ogni singola divisione, la verifica delle missioni produttive degli stabilimenti, delle attività di ricerca e sviluppo e di staff».

Il contratto di espansione permetterà ad un massimo di 350 persone di uscire anticipatamente per agganciare la pensione entro 5 anni. «Dal 15.2.22 sarà possibile aderire con una pre-adesione volontaria e durerà fino al 30 giugno. L`indennità sarà pari al trattamento pensionistico al momento dell`uscita. Inoltre nello stesso contratto di espansione sono previste assunzioni in rapporto di 1/3 delle uscite (massimo 117, se si realizzeranno tutte le uscite, di cui circa 90 fra i somministrati oggi presenti di Bari e di Ali Venaria, con circa 30 ingegneri nelle aree di R&D), nonché piani formativi che saranno poi dettagliati nella versione definitiva da siglare al ministero». È anche previsto il principio della mobilità interna alla azienda, per consentire passaggi da mansioni potenzialmente in esubero a mansioni rese libere dalle suddette uscite. Infine sono previsti il monitoraggio a livello nazionale ma anche di unità produttiva dell`esecuzione degli accordi, sia nella parte relativa alle uscite, sia in quella relativa alla formazione e alle assunzioni.







Si tratta di «un accordo positivo che ci ha consentito di approfondire le missioni industriali dei siti e che scongiura il rischio di esuberi unilaterali utilizzando gli strumenti oggi a disposizione – concludono i sindacati – È evidente però che sono necessari ulteriori strumenti specifici, di tutela delle attività industriali e di salvaguardia dell’occupazione. Per affrontare la fase di crisi e la transizione è urgente che il Governo convochi sindacati e il sistema delle imprese affinché il cambiamento in atto diventi un`opportunità di rilancio del settore e di sviluppo dell’occupazione nel nostro Paese».














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