2,1 miliardi di euro. Dieci anni di progettazione (supervisionata da Ron Johnson, ex Apple), 120 mila oggetti connessi, 238 camere con sensori e tablet per il paziente, il 5G che connette le risonanze magnetiche ad altri strumenti diagnostici. L’Ospedale di Stanford, California (Usa) è il primo al mondo completamente interconnesso e concepito per aggiornarsi con l’avanzare delle tecnologie.
Al centro il paziente consapevole
L’ospedale, progettato dall’architetto Rafael Viñoly, ha 368 stanze private dotate di ogni sorta di tecnologia.
Un tablet offre ai pazienti un’interfaccia intuitiva, con la quale comunicare con il personale, gestire l’ambiente dalla temperatura alla luminosità (attraverso l’intensità delle lampadine o l’apertura delle persiane) ecc. Ma soprattutto sul tablet, grazie all’applicazione centrale MyHealth, i pazienti possono seguire il proprio trattamento di cura e la propria storia sanitaria. Un modo questo per coinvolgerli nel processo decisionale.
I pazienti dello Stanford Hospital sono anche monitorati in remoto grazie a sensori (quelli della temperatura corporea, ad esempio) così da consentire un pronto intervento in caso di emergenza.
Miglioramenti logistici
Nell’ospedale sono in azione diversi robot progettati da Swisslog Holding AG. Alcuni sono destinati al posizionamento delle pillole in scatole basate sui singoli trattamenti. I codici a barre indirizzano questi al paziente corrispettivo, il che consente di evitare errori e di ottimizzare il lavoro della farmacia interna.
Un veicolo autonomo consegna quindi i farmaci ai robot-infermieri, distribuiti in modo omogeneo in tutto l’edificio Altri 23 robot assistenti consegneranno lenzuola e abiti puliti. Saranno anche incaricati di svuotare cestini e contenitori.
Gli oggetti collegati non verranno esclusi
Utilizzando sensori, operatori sanitari e attrezzature possono essere localizzati in tempo reale. Questa soluzione, ad esempio, migliorerà l’efficienza durante gli inventari. In totale, l’edificio dovrebbe ospitare 120mila dispositivi connessi in grado di trasmettere flussi video in 4K. Il 5G dovrà, da parte sua, offrire “nuovi modi” per collegare le risonanze magnetiche con altri sistemi esistenti.