L’industria del futuro al World Manufacturing Forum

World Manufacturing Forum

 

I lavori dell’edizione 2016 del World Manufacturing Forum hanno visto un tavolo di confronto tra le grandi potenze sui principali temi macroeconomici legati al mondo industriale, manifatturiero e dell’innovazione. L’evento, supportato dalla Commissione Europea e organizzato dal Politecnico di Milano e Ims (Intelligent Manufacturing Systems), ha riunito nella città catalana i più importanti esponenti mondiali del mondo politico, industriale, accademico e di business per discutere in maniera cooperativa le linee guida e direttive necessarie per delineare le politiche industriali del futuro. Il panel di apertura è stato centrato sul tema della Quarta Rivoluzione Industriale, del circular manufacturing (il concetto della economia circolare applicata al mercato produttivo per l’ottimizzazione delle risorse), all’approfondimento sulla digitalizzazione dell’industria e le opportunità che le nuove tecnologie offrono in particolare alle Pmi, fino a temi come l’automazione cognitiva e la convergenza tra il mondo fisico e virtuale, con l’idea della fabbrica aumentata per cui l’efficienza e i risultati derivano da un uso sempre più sapiente delle informazioni e dalla perfetta integrazione tra uomo e macchina. Protagonisti chiave del confronto i top manager di alcune grandi multinazionali, come Ptc, Ibm, Comau, Schneider Electric, Siemens AG, Bosch, McKinsey, e i rappresentanti della Commissione Europea. Coinvolti oltre 500 ospiti, più di 25 speaker in rappresentanza di oltre 40 nazioni. Pr l’Italia tra i protagonisti il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, e di Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia. «Il settore manifatturiero è la colonna portante delle principali economie globali e poter essere protagonisti attivi nel disegnare le linee guida dell’innovazione futura ci riempie di entusiasmo. Sviluppo è sinonimo di innovazione ma anche di educazione ed è con il supporto di tutti che si possono innescare processi evolutivi sostanziali. Oggi il manifatturiero rappresenta una delle leve fondamentali per lo sviluppo futuro nei Paesi industrializzati, ma è necessario guidare questo percorso attraverso uno sforzo congiunto affinché si possa davvero beneficiare di quella che chiamiamo Fabbrica 4.0», è il commento di Marco Taisch, ideatore e Scientific Chairman del World Manufacturing Forum e Professore di Operations Management e Advanced and Sustainable Manufacturing presso il Politecnico di Milano – Manufacturing Group. «Solo una politica di sistema che unisca le istituzioni, il mondo industriale e il comparto accademico e della ricerca può innescare un processo di reale evoluzione e innovazione. Il supporto della Commissione Europea, di Ims, del Politecnico di Milano e di primari nomi del business internazionale sono la conferma che qualcosa si sta muovendo in maniera strutturata e concreta», conclude Taisch.







«Siamo nel pieno di cambiamenti epocali, di trasformazioni che stanno già avendo impatto sulle nostre imprese con un effetto stravolgente sul sistema produttivo e sulla società. Questi cambiamenti richiedono un salto culturale di tutto il sistema manifatturiero italiano che dovrà concentrarsi in particolare su tre linee: un nuovo rapporto con la finanza, un capitale umano qualificato e un nuovo rapporto con la tecnologia. Tutto questa avrà necessariamente impatto sulla dimensione delle aziende, che avranno la necessità di crescere dimensionalmente» dichiara il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla, che ha dedicato al manifatturiero il proprio Piano strategico #Lombardia2030 individuando una strategia e una vision affinché l’intero sistema industriale e istituzionale lombardo sia preparato per affrontare il nuovo scenario competitivo globale.

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