La Hp D300e BioPrinter di Hp è una stampante a getto di inchiostro molto particolare: viene usata per “stampare” campioni farmaceutici sulle lastre di prova. Il funzionamento è simile a quello della classiche inkjet ma al posto dell’inchiostro eroga 11 picolitri a 10 volumi da microlitro di piccole molecole, in maniera precisa e senza contatto.
Hp ha donato una di questa stampanti a Monoclonal Antibody Discovery Laboratory della Fondazione Toscana Life Sciences, ente no-profit che supporta la ricerca nell’ambito delle scienza della vita. L’obiettivo è quello di accelerare la ricerca sul Covid-19.
«Siamo orgogliosi che un’azienda come Hp abbia scelto la nostra realtà per questo progetto, ha dichiarato Andrea Paolini, direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences». «L’innovazione e la disponibilità di piattaforme tecnologiche all’avanguardia sono un elemento distintivo della nostra fondazione che, unitamente all’elevata expertise dei nostri ricercatori, ci permettono di raggiungere importanti risultati, sul fronte della lotta al Covid-19 ma non solo. Con questa donazione, Hp e il team Mad Lab ci permetteranno di mettere a disposizione di tutte le realtà del nostro incubatore uno strumento innovativo che può fare la differenza».
«Hp è nota non soltanto per l’innovazione tecnologica, ma anche per i valori di responsabilità sociale verso la collettività e le comunità in cui è presente», spiega Tino Canegrati, ad di Hp Italy. «Siamo orgogliosi di aver donato la nostra tecnologia di stampa più avanzata a Toscana Life Sciences per contribuire allo sviluppo di una cura, supportando così anche il nostro Paese in questa difficile fase. Il modo in cui lavoriamo è tanto importante quanto ciò che facciamo e ogni scelta ha l’obiettivo di fornire supporto significativo alle persone, alle organizzazioni e alle nostre comunità. I nostri 80 anni di esperienza nell’innovazione ci permettono di adattare la nostra tecnologia e di metterla al servizio delle persone quando è più necessaria».
