Infortuni sul lavoro, risarcimenti ridotti?

di Chiara Volontè ♦︎ La Legge di Bilancio 2019 – e la Cassazione lo conferma – sembra prefigurare un calo drastico dei risarcimenti che rimarrebbero in capo esclusivamente all’Inail e non al datore di lavoro

«La Legge Finanziaria del 2019» produce «inevitabili ripercussioni sulla integralità del risarcimento del danno alla persona, principio costantemente ribadito dalla giurisprudenza di legittimità». A parlare così non è una sigla sindacale o un manipolo di oppositori dell’attuale governo giallo-verde: si tratta, invece, di una pronuncia della Corte di Cassazione, contenuta nella sentenza 8580 dello scorso 27 marzo. Finora, infatti, si erano susseguite denunce di sindacati, opposizioni e di qualche avvocato del lavoro. Il timore – poi confermato dalla Cassazione – è che la legge di Bilancio 2019 taglierà i risarcimenti che spettano alle vittime degli infortuni sul lavoro.







Un problema gravissimo che segue altre due misure prese dai precedenti governi: un taglio di 500 milioni di euro in tre anni degli stanziamenti per la prevenzione; un taglio delle tariffe risarcitorie entrato in vigore il 2 aprile. E ora la possibilità di avere minori risarcimenti per familiari e lavoratori. Questo perché mentre prima i dipendenti infortunati potevano pretendere dal datore di lavoro il ristoro di tutti i danni non coperti dall’Inail, oggi sembra che la cosa non sia più possibile.

Nello specifico, non verranno più contemplati né il danno morale, né quello temporaneo alla salute. Un pasticcio che, secondo la Corte di Cassazione, rende la vittima «espropriata di una parte del suo credito risarcitorio». Nella Legge di Bilancio, infatti, sembrerebbe leggersi che la parte risarcitoria spetterà esclusivamente all’Inail. Un sistema che abbassa notevolmente quanto spetterebbe all’infortunato.

L’Istituto che si occupa degli infortuni, ovviamente, la legge in modo diverso. Con la nuova legge si dovrebbe «consentire di attribuire integralmente al lavoratore il risarcimento di quei danni. Ad ogni modo, nel caso in cui si dovessero affermare interpretazioni della norma che si risolvono a danno del lavoratore, l’Istituto si impegna a sostenere e/o promuovere, nelle competenti sedi, ogni iniziativa utile a ripristinare la piena tutela».

Naturale quindi la preoccupazione di avvocati e sindacati, che rimarcano come le minori spese per garantire salute e sicurezza nei posti di lavoro siano state complessivamente 460 milioni nel triennio 2019-2021. Nello specifico: 310 milioni per investimenti e formazione, 100 milioni per lo sconto per la prevenzione, 50 milioni di ulteriori tagli nel 2021. Le minori entrate per il taglio delle tariffe Inail sono di 410 milioni per il 2019, 525 milioni per il prossimo anno e 600 milioni per il 2021. Totale: 1,53 miliardi di euro in meno.














Articolo precedenteRockwell Automation: il nuovo controllore Allen-Bradley
Articolo successivoIannetti, nuovo ad di Ericsson Italia, alle prese coi problemi della storica azienda di hardware tlc






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui