Iannetti, nuovo ad di Ericsson Italia, alle prese coi problemi della storica azienda di hardware tlc

A livello regionale, la diffusione degli abbonamenti 5G in Nord America continua a essere forte

Prenderà il posto, dal 15 maggio, di Federico Rigoni, che è stato nominato capo degli uffici acquisti di Tim. Le difficoltà di un rilancio non sono poche

Emanuele Iannetti è stato nominato amministratore delegato di Ericsson Italia e dell’area sud est Mediterraneo. In azienda da oltre sei anni, entrerà in carica il prossimo 15 maggio. Fino ad allora, a svolgere il ruolo ad interim di amministratore delegato sarà Roberto Bussolotti, attuale responsabile della Customer Unit Tim all’interno dell’azienda. Iannetti subenetrerà a Federico Rigoni, che è stato nominato capo dell’ufficio acquisti di Tim. Una volta entrato in carica, il nuovo amministrtore delegato si troverà a gestire delle partite particolarmente complicate. In particolare, è necessario trovare risposta alle esigenze di rilancio aziendale e all’annoso problema degli esuberi.







Ericsson, infatti, sta vivendo un momento complicato a livello globale. Fuori dalla Svezia, il colosso delle telecomunicazioni sta iniziando un piano di esuberi che dovrebbe coinvolgere fino a 25mila lavoratori. Questo perché i diretti competitor, soprattutto i cinesi Huawei e Zte, hanno alzato l’asticella della competitività e hanno condotto una dura battaglia sul fronte dei costi. Attualmente lavorano per Ericsson circa 109.000 persone a livello globale.

In Italia la situazione non è molto diversa. Il mese di marzo è stato segnato da continue tensioni tra la proprietà e i lavoratori, soprattutto nello stabilimento di Genova, dove sono state recapitate altre 67 lettere di licenziamento a inizio mese. In 10 anni, i dipendenti di Ericsson nel capoluogo ligure sono stati più che dimezzati, passando da 1.200 a 550. Una strategia che ha riguardato anche la Svezia, dove gli occupati sono scesi da 21mila a 13mila in meno di quindici anni, con una ristrutturazione aziendale particolarmente aggressiva che, lo scorso anno, ha prodotto almeno 3.000 esuberi in diversi settori: vendite e amministrativo, manifatturiero, ricerca e sviluppo, oltre a 900 contratti di consulenza non rinnovati.

Borje Ekholm, amministratore delegato di Ericsson

Per quanto riguarda l’ex amministratore delegato di Ericsson, questi avrà la responsabilità di assicurare a livello di gruppo le attività di vendor assessment e gestione dei processi di acquisto, il presidio dei mercati di acquisto dei prodotti e dei servizi, la gestione dei flussi di materiali attraverso la definizione degli obiettivi di scorte, il regolare approvvigionamento e il presidio della logistica, garantendo l’ottimizzazione complessiva dei fabbisogni, dei risultati operativi economici e finanziari.

«La funzione – si legge nella nota emessa dall’ex Telecom – assicura inoltre le attività di property, agency, gestione dei grandi cantieri, progettazione, realizzazione, esercizio e manutenzione per tutti gli asset immobiliari di gruppo garantendone l’ottimizzazione e lo sviluppo».














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