L’industria italiana c’è. A luglio produzione a +7,5%

di Aldo Agosti ♦︎ Nel giorno del dato drammatico sul Pil, Confindustria lancia segnali positivi

L’industria italiana c’è. Prosegue il recupero dell’attività industriale, tanto che il Centro studi di Confindustria rileva un aumento della produzione industriale del 7,5% in luglio su giugno, quando è stimato un incremento del 2,3% su maggio. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, diminuisce in luglio del 13,9% rispetto allo stesso mese del 2019; in giugno è stimata scendere del 18,6% annuo. Gli ordini in volume registrano incrementi congiunturali sia in luglio (+6,6%) che in giugno (+5,4%).

Insomma, dopo il punto di minimo raggiunto in aprile, la dinamica della produzione nell’industria italiana ha registrato significativi progressi, che erano attesi dopo la riapertura delle attività in maggio. Le robuste variazioni percentuali, per quanto importanti, nascondono livelli molto fiacchi: la produzione in luglio è ancora di circa il 12% inferiore a quella pre-covid e nel complesso del secondo trimestre la caduta dell’attività stimata dal Csc è più che doppia rispetto a quella rilevata dall’Istat nel primo (-19,2 % vs -8,4%). Si tratta del quinto calo trimestrale consecutivo che porta a -30% la variazione cumulata dal secondo trimestre del 2019.







Per quanto riguarda la caduta del Pil nel secondo trimestre (-12,4%), che non ha precedenti nelle serie storiche disponibili, è spiegata per circa un terzo dal calo del valore aggiunto industriale mentre forte è stato il contributo negativo dei servizi che rappresentano una quota elevata del Pil. Nel terzo trimestre è atteso un rimbalzo di Pil e produzione.

Nel terzo trimestre ci sono comunque le condizioni per un significativo rimbalzo della produzione industriale (e del Pil), spiegato soprattutto da un effetto base (ovvero dal confronto con livelli molto bassi raggiunti nel secondo trimestre): la variazione congiunturale acquisita in luglio (quella che si avrebbe nel terzo trimestre se l’attività ristagnasse in agosto e settembre) è di +21%; pur tenendo conto di oscillazioni nella dinamica della produzione industriale nei prossimi mesi (che saranno comunque meno forti di quelle osservate da marzo a luglio), c’è da attendersi un incremento della produzione compreso tra il 15% e il 20% rispetto al secondo. In termini di Pil, ciò si traduce in un contributo positivo dell’industria tra 3 e 4 punti percentuali nei mesi estivi. Nonostante questo recupero, nel complesso del 2020 la produzione industriale è in rotta verso una diminuzione di circa il 15% sul 2019.














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