Prysmian: utile netto di 78 milioni nei primi 6 mesi del 2020

Nonostante la crisi, il gruppo ha dimostrato resilienza e solidità

ceo di Prysmian
Valerio Battista, ad di Prysmian

Il Covid-19 ha impattato anche sulle attività di Prysmian, che però è riuscita a limitare i danni. Fra le divisione più colpite Trade & Installers, quella delle costruzioni, che dopo un buon inizio anno ha fatto segnare un -16,3%, e Telecom (-20,1%). Un risultato comunque in linea con le attese per la comparazione con l’eccellente performance del primo semestre 2019 combinata col rallentamento della attività dovuto alla pandemia.

Grazie all’eolico onshore, la divisione Energy & Infrastructure in Nord America ha registrato un +0,9% e tiene il business Industrial e Network Components, dove a soffrire è soprattutto l’Automotive (variazione organica -1,1% escludendo l’Automotive).







Il piano di misure straordinarie implementato fin dall’inizio della pandemia si sta dimostrando efficace e in linea con gli obiettivi di salvaguardare la salute dei dipendenti e delle persone, assicurare la continuità delle operation e della supply chain e proteggere profittabilità e flussi di cassa. Grazie anche ai rigidi standard sanitari e di igiene adottati nelle fabbriche e negli uffici, l’impatto della pandemia sulle nostre persone è contenuto. L’infrastruttura IT e la nuova organizzazione del lavoro stanno assicurando produttività e continuità anche con l’ampio ricorso al remote working. La supply chain si è dimostrata reattiva e flessibile consentendo elevati livelli di operatività e di risposta alle esigenze dei clienti. Infine, le misure di protezione della profittabilità e la solidità della struttura finanziaria si sono rivelate efficaci, con previsioni di efficienze di costo a livello annuale di circa 100 milioni di euro.

«La sostanziale tenuta del business e l’ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale, con debito in calo grazie all’aumento dei flussi di cassa, caratterizzano i risultati del primo semestre e dimostrano la resilienza del Gruppo», ha dichiarato Valerio Battista, ceo di Prysmian. «La reattività e flessibilità della nostra supply chain unita alla elevata differenziazione dei mercati nei quali operiamo, ci hanno consentito di reagire con forza agli effetti della pandemia Covid-19. Il segmento Energy ha retto anche meglio delle attese, mentre si confermano immutati i driver di più lungo termine come la transizione energetica e la digitalizzazione. In piena pandemia ci siamo aggiudicati circa il 50% dei German Corridors portando alla cifra record di oltre 3,8 miliardi di euro il portafoglio ordini. Il mercato dei cavi ottici permane debole, ma siamo pronti a cogliere la ripresa, grazie alle efficienze realizzate che ci hanno reso ancora più competitivi e alla robusta pipeline di innovazioni tecnologiche che abbiamo sviluppato. Infine, come dimostrato con l’acquisizione della EHC nel settore della mobilità verticale, disponiamo anche di risorse adeguate a cogliere opportunità di accelerazione della presenza in mercati a elevato valore aggiunto».














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