Sofima vende il 20% delle sue azioni di Ima a Bc Partners e annuncia opa e delisting

di Chiara Volontè ♦︎ La cassaforte della famiglia Vacchi ritira la società dalla Borsa e annuncia nuovi investimenti. Leggero calo dei risultati primo semestre 2020, confermate le previsioni (ottime) sugli esercizi futuri

Alberto Vacchi, Presidente e ad di Ima

«L’operazione rappresenta un grande risultato per la Società ed i suoi collaboratori che potranno beneficiare in maniera estensiva dall’avere Bc Partners come importante azionista, per iniziare una fase di sviluppo di Ima tutta basata sull’innovazione. Nel processo di ricerca del miglior partner possibile per Sofima e Ima, è stato importante trovare una controparte che permettesse ad Ima di rimanere indipendente, garantendo continuità al management ed ai collaboratori, e di accelerare la strategia di crescita come global consolidator nel settore dei macchinari per packaging. Sono personalmente molto soddisfatto di poter lavorare, in questo nuovo grande progetto, insieme a Bc Partners con l’obiettivo di accelerare l’espansione globale di Ima in settori strategici ed in parte nuovi per noi. Ritengo utile per Ima iniziare una nuova fase partendo da una posizione di forza e con una progettazione tutta orientata al digitale ed a soddisfare domande di nuova generazione».

È con queste parole che Alberto Vacchi, presidente di Ima, commenta la vendita da parte degli azionisti della controllante Sofima di circa il 20% delle loro azioni a fondi assistiti da Bc Partners, leader internazionale nel settore packaging.







Sofima detiene circa il 51,6% del capitale e il 67% dei diritti di voto di Ima, azienda specializzata nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, con una presenza importante nei processi per la produzione di parti del motore elettrico per auto trazione. Attualmente, si prevede che l’operazione possa chiudersi nel mese di novembre 2020.

«Ima è un ottimo esempio di azienda italiana che ha raggiunto una posizione di leadership globale grazie al suo know-how ingegneristico, investimenti in ricerca e alla forza della filiera produttiva locale su cui può far affidamento – chiosa Stefano Ferraresi, Partner di Bc Partners – Il business di Ima possiede tutte le caratteristiche che Bc Partners ricerca nei propri investimenti: leadership di settore, forte management team e molteplici leve per la creazione di valore. Siamo onorati di essere stati scelti come partner dagli azionisti di Sofima ed entusiasti di poter supportare Alberto Vacchi e la sua eccellente squadra di managers nella continua espansione del Gruppo, sia organica, sia attraverso acquisizioni».

In seguito al closing della operazione, Sofima, insieme agli azionisti venditori e Bc Partners, sarà tenuta a promuovere un’opa avente a oggetto tutte le azioni residue di Ima (che attualmente rappresentano circa il 48,4 % del capitale). Il prezzo dell’opa sarà pari a 68 euro per azione (incluso dividendo), che rappresenta un premio del 26,3% e del 20,8% rispetto alla media del prezzo dell’azione, rispettivamente, dell’ultimo mese e degli ultimi 2 6 mesi. Nel caso in cui venisse deliberata la distribuzione di un dividendo prima del closing, il prezzo della stessa sarebbe ridotto conseguentemente. L’obiettivo dell’opa è il delisting della Società, che potrà essere ottenuto anche attraverso la fusione di Ima nel veicolo che lancerà l’opa per conto delle parti che agiscono di concerto. Bc Partners avrà una significativa rappresentanza in seno al Consiglio di Amministrazione e una serie di diritti di governance. A seguito dell’opa, Bc Partners potrebbe aumentare la propria quota in Sofima fino a circa il 45%, mentre gli attuali azionisti rimarranno titolari di circa il 55% delle azioni. L’operazione si basa su una valutazione dell’equity di Ima S.p.A. pari a circa 2,93 miliardi di euro.

 

Informazioni finanziarie preliminari primo semestre 2020

I dati preliminari, oggetto di revisione da parte di EY e che saranno approvati dal Consiglio di Amministrazione il prossimo 5 agosto, evidenziano ricavi pari a 636,4 milioni di euro (694 milioni al 30 giugno 2019), un Ebitda ante oneri non ricorrenti pari a 78,1 milioni di euro (92,3 milioni lo stesso periodo dello scorso anno), un indebitamento finanziario netto pari a 667,1 milioni di euro (377,3 milioni al 30 giugno 2019) ed un portafoglio ordini pari a 914,6 milioni di euro (985,5 milioni lo stesso periodo dello scorso anno).

 

Ima conferma le previsioni per l’esercizio 2020

Sulla base delle attuali condizioni e del corrente portafoglio (includendo i risultati preliminari del primo semestre), il Consiglio di Amministrazione di Ima conferma la previsione per l’esercizio 2020 annunciata il 12 maggio 2020. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, il CdA ritiene che Gruppo possa raggiungere un risultato non significativamente inferiore rispetto all’esercizio precedente che possiamo quantificare in una riduzione in termini di Ebitda non superiore al 10%.

Sulla base dell’attuale business plan e relative assunzioni ed una revisione e analisi dell’attuale consensus per il 2021 e il 2022, il Consiglio di Amministrazione di Ima stima che ricavi ed Ebitda per gli esercizi 2021 e 2022 saranno sostanzialmente in linea con le attuali aspettative di consensus pubblicate nelle ricerche di mercato degli analisti che coprono Ima. Come indicato nelle fonti pubblicamente disponibili, le ricerche di mercato stimano, per il 2021, ricavi compresi tra 1.570 milioni di euro e 1.758 milioni ed un Ebitda compreso tra 254 milioni di euro e 312 milioni di Euro e, per il 2022, ricavi tra 1.659 milioni e 1.818 milioni ed un Ebitda compreso tra 293 milioni di Euro e 348 milioni.














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