Il nuovo cfo: la versione di Haier e Oracle

di Marco Scotti ♦︎ La multinazionale cinese, numero uno nella produzione mondiale di elettrodomestici - che lo scorso anno ha rilevato Candy - ha avviato un percorso di digital transformation in partnership con l'azienda di Larry Ellison. Per insidiare lo strapotere di Samsung nel mondo delle tv grazie a una gestione più smart di dati e informazioni raccolte

Se perfino Haier, primo produttore di elettrodomestici al mondo, inizia a domandarsi come connettere i dati e come sfruttare al meglio le tecnologie – evolutissime – in suo possesso, significa che è giunto il momento di concentrarsi sul secondo step della digital transformation in atto da anni. «Che cosa se ne fa – si domanda Michele Piagnani, Group Administration and FP&A Director di Haier Europe, a margine del convegno “Agile Finance” organizzato a Milano da Oracle – un’azienda di tante informazioni veloci e disaggregate se poi non è in grado di raccogliere le principali evidenze? Forse bisogna rimodulare il ciclo di controllo, rimettendo al centro il forecast». Proprio la predizione attraverso le informazioni raccolte dalle varie anime dell’impresa è il cuore pulsante della partnership tra Oracle e Haier.

«Nel mondo dei Cfo e del controllo di gestione – ci spiega Piagnani – il tema non è tanto relativo al velocizzare i processi e alla chiusura dei dati di bilancio in tempi record ma, semmai, trovare il modo migliore di impiegare le informazioni. Ed è questo lo step su cui dobbiamo concentrarci ora, anche perché, mai come ora, nel nostro comparto c’è una carenza sistemica di competenze. La nostra azienda è pronta per quanto concerne la digitalizzazione, abbiamo sviluppato diversi moduli di digital intelligence e di automazione; abbiamo implementato robot evoluti con machine learning e intelligenza artificiale. Ma resta una domanda: come sfruttare la potenza di fuoco che stiamo sviluppando grazie all’IoT? Parliamo tanto di dati, ma che cosa ce ne facciamo?».







Per questo motivo, Oracle ha implementato per Haier la soluzione Pbcs (Planning and Budgeting Cloud Service) che garantisce una migrazione sul cloud di tutte le procedure più squisitamente legate al finance. Questo significa che Haier si è dotata di un moderno sturmento digitale di governo d’impresa, costantemente aggiornato rispetto alle tecnologie emergenti di più stretta attualità, come Ai, Ml, Rpa e interfaccia vocale. Secondo quanto ci risulta, inoltre, la partnership tra Oracle e Haier potrebbe estendersi a un nuovo sistema: si tratta di una migrazione complessiva su Epm (Enterprise Performance Management), una soluzione che riguarda tutti i processi di budget e pianificazione.

Alla fine del mese di ottobre di quest’anno, inoltre, è stata annunciata la partnership tra Oracle e Haier. La multinazionale cinese ha scelto Oracle Soa Cloud Service, soluzione basata su un modello di sviluppo software per la distribuzione di componenti applicative orientate ai servizi (Soa – Service-Oriented Architecture), per migliorare l’efficienza dei propri processi, e di conseguenza la capacità di soddisfare le esigenze tecnologiche delle aziende del gruppo. Grazie a questo strumento, infatti, Gias Srl – storico service di Candy-Hoover Group e oggi al servizio di Haier Europe – potrà assicurare continuità operativa nella fase di integrazione delle diverse applicazioni che il gruppo richiede, garantendo piattaforme sempre disponibili e ad alte prestazioni. Oracle aveva già avviato negli anni passati una partnership con il gruppo Candy, che ha idealmente passato il testimone ad Haier. Oracle Soa Cloud Service offre una soluzione di integrazione di applicazioni complesse per le attività aziendali orientata ai servizi, attuabile in tempi brevi e flessibile, dettagli che lo rendono la soluzione ideale per Haier Europe.

Michele Piagnani, Group Administration and FP&A Director di Haier Europe

È passato poco più di un anno da quando la cinese Haier – che è stabilmente il più importante produttore di elettrodomestici al mondo e che oggi sta provando a insidiare la supremazia dei coreani anche nel mercato delle tv – ha rilevato Candy, uno degli ultimi baluardi di italianità nel comparto del bianco. Pochi anni prima era toccato a Indesit venire inglobata da Whirlpool, divenendo parte integrante di un colosso che oggi è tornato a far parlare di sé per la vicenda dello stabilimento di Napoli. Era un po’ di tempo che i cinesi di Haier cercavano un’opportunità in Europa, e l’hanno trovata nel Paese più qualificato, lì dove c’è (o meglio c’era) una grande esperienza di settore. Il marchio Candy era un po’ appannato, ma può senz’altro essere rivitalizzato. Per quanto concerne l’Italia, invece, l’evento non è banale: si chiude il cerchio, l’epopea del bianco nostrano. È l’ultimo atto, che ha sempre un significato. I giochi si sono fatti prima, con Zanussi, Rex, Ignis, Indesit. L’operazione è questa: la famiglia Fumagalli ha ceduto il 100% dell’azienda, 4mila dipendenti, valutata 629 milioni di euro e con ricavi pari a 1,14 miliardi e buoni risultati negli anni recenti, al colosso cinese Haier, una multinazionale con base a Quingdao e quotato ad Hong Kong, che ha altre dimensioni: è il maggior gruppo al mondo per la produzione di elettrodomestici, con un fatturato che ha raggiunto la soglia dei 37 miliardi di dollari e una quota di mercato pari al 14,3%.

 

Quartier generale Haier

L’intesa contempla peraltro un aumento della produzione a Brugherio (MonzaBrianza): il numero annuo di lavatrici realizzate passerà da 350mila a mezzo milione. Ma negli anni, all’aumento della produzione è corrisposta la costante riduzione del personale; e anche la contrazione dei marchi. Da una parte Candy ha intrapreso la strada della globalizzazione, dall’altra ha ceduto brand preziosi come Bessel, Donora, Zerowatt.

L’azienda cinese, oggi, è un gigante capace di primeggiare in almeno tre comparti diversi degli elettrodomestici: i forni a microonde, i condizionatori intelligenti e, soprattutto, le lavatrici. Senza contare l’intenzione, mai del tutto nascosta, di diventare un player di livello anche nel mercato delle televisioni, che ha visto nella coreana Samsung un leader fino a ora indiscusso. Per riuscire a conquistare nuove quote di mercato, Haier ha scelto la via delle sponsorizzazioni: ha deciso di associare il suo nome al mondo dell’Nba, l’associazione di basket americana. Non solo: nei giorni scorsi si è parlato di un accordo di sponsorizzazione – poi smentito – da 70 milioni di sterline all’anno che avrebbe legato per tre anni Manchester United e Haier. Si vedrà, rimane il fatto che la crescita dell’azienda cinese prosegue senza sosta.

Secondo il World Economic Forum, l’azienda cinese ha il secondo stabilimento più avanzato al mondo. Si tratta di un plant apprezzato per le trasformazioni guidate dall’intelligenza artificiale che includono una piattaforma cloud di personalizzazione, la “order-to-make”, in grado di fornire servizi intelligenti per prevedere le esigenze di manutenzione. Inoltre, il service di Haier Europe, azienda parte del gruppo Haier Smart Home specializzato nel settore degli elettrodomestici, ha vinto il “Super Premio Materiale” messo in palio dal Bando Conai 2019 per la prevenzione, grazie al nuovo imballaggio utilizzato per il gruppo vasca delle lavatrici.

Candy Group - sede centrale
Candy Group, sede centrale

L’iniziativa, promossa dal Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, nasce per valorizzare e premiare le soluzioni di packaging più innovative e che impattano meno sull’ambiente. Al bando hanno partecipato le aziende consorziate, a cui era stato chiesto di proporre una rivisitazione del proprio packaging in un’ottica di innovazione e sostenibilità ambientale. In dettaglio, il nuovo imballo ha permesso di ridurre del 90% l’utilizzo del polistirolo espanso, del 29% il peso della materia prima utilizzata, del 20% il numero dei componenti e la tipologia dei materiali utilizzati, da 3 a 2. Questa riduzione di complessità ha determinato una riduzione del 15% del tempo medio di lavoro per assemblare l’imballo nella linea di produzione. Il progetto dedicato al gruppo vasca delle lavatrici ha permesso inoltre l’ottimizzazione dello spazio dei magazzini, grazie alla riduzione dei materiali e della complessità di imballaggio.














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