Everything as a service: novità, maggiori ricavi e prospettive di Hpe

di Piero Macrì ♦︎ I nuovi servizi di GreenLake abilitano un utilizzo self-service della piattaforma: aperta, sicura e completamente integrata. Così le aziende vivono un’esperienza unificata su edge, data center, colocation e cloud. Soluzioni per automotive: il caso Bmw. Sistemi “mission critical” di pagamento: Jcb Worldine. High performance computing anche per start-up e pmi

Antonio Neri, presidente e ceo di Hpe

Il cloud GreenLake porterà nelle tasche di Hpe oltre un miliardo di dollari di fatturato entro la fine dell’anno fiscale 2021-2022. Una crescita trascinata da una progressiva estensione di contratti pay per use con aziende del calibro di Bmw e di operatori finanziari internazionali, come la giapponese Jcb e l’europea Worldline. La multinazionale dell’Ict accelera e consolida il viaggio per diventare “as a service”, di nome e di fatto. Annunciata una nuova interfaccia grafica per un utilizzo semplificato di tutte le risorse infrastrutturali e 12 nuovi servizi in ambito networking, storage, backup e recovery, così come un potenziamento delle soluzioni di supercalcolo. GreenLake dà quindi vita a un modello “everything as a service” con il quale gestire una qualsiasi infrastruttura It – privata e pubblica, on e off premise – in modo centralizzato e con una sostenibilità coerente con obiettivi di business. L’implementazione è a portata di click. Ogni singola componente – di computing, storage e networking – può essere monitorata e gestita con la più assoluta flessibilità. I nuovi servizi abilitano una gestione self-service della piattaforma. Responsabili di line-of-business e It manager sono in grado di definire in autonomia le risorse necessarie per abilitare in cloud i differenti workload applicativi.

«Con GreenLake, le aziende possono acquisire risorse Ict dove e quando servono in una logica distribuita che risponde a un modello ibrido, privato o pubblico ed edge-to-cloud, afferma Antonio Neri, presidente e ceo di Hpe. Siamo sulla strada giusta. Il total contract value associato alla piattaforma è di 5,7 miliardi di dollari. E’ un percorso che sta cambiando i fondamentali di Hpe, con uno switch da azienda hardware ad azienda di servizi. E ciò si tradurrà in una maggiore redditività e stabilità economica. L’ultimo trimestre è stato caratterizzato da una forte domanda, a dimostrazione della forza della nostra strategia. Siamo ben posizionati per capitalizzare i megatrend del mercato». Hpe monetizza, dunque, le opportunità che derivano dalla globalizzazione del cloud, un’esperienza che le aziende si aspettano ormai di avere ovunque, anywhere, anytime.







Come dice Neri, «La trasformazione digitale sta creando nuove opportunità per le aziende. E quando i clienti ci dicono di voler affrontare questo cambiamento, cercano di farlo attraverso un modello di consumo flessibile, che garantisca loro di pagare solo per l’It che utilizzano. Per noi è importante tradurre questa domanda in realtà. La capacità che oggi assicuriamo con GreenLake – esperienza operativa unificata dall’edge al cloud e utilizzo flessibile, pay per use, delle risorse It – stanno alimentando una domanda record, basti pensare che nel primo trimestre dell’anno fiscale 2021-2022 gli ordini sono aumentati del 136% anno su anno. Nello stesso periodo sono stati acquisiti 100 nuovi clienti che vanno così a sommarsi agli oltre 300 che si sono aggiunti nel 2021 portando così a 1.350 le organizzazioni che hanno adottato la piattaforma. L’obiettivo è aiutare i clienti a gestire più facilmente i cloud ibridi, proteggere e ottenere più valore dai propri dati e connettersi in modo sicuro all’edge. Continuiamo a vedere un’incredibile risposta alla nostra offerta e questo grazie alla presenza di oltre 900 partner che considerano la nostra piattaforma uno dei più grandi ecosistemi per lo sviluppo di offerte as-a-service». Va precisato, per capiure meglio, che Hpe chiude l’anno fiscale al 30 di settembre di ogni anno solare. Nell’anno fiscale 2020-2021 (che appunto si è chiuso il 30 settembre 2021) i ricavi generati da GreenLake sono stati di 798 milioni di dollari, in crescita del 36% rispetto al 2020. E il 2021-2022 si è aperto con rinnovato ottimismo: nel primo trimestre del fiscal year, chiuso con un fatturato di 7 miliardi di dollari (+ 2%), l’aumento della componente as a service è stato del 136% rispetto all’analogo trimestre 2020-2021. 

 

GreenLake per l’automotive. Il caso Bmw

Claudio Bassoli, ad e presidente di Hpe Itaila

Bmw Group ha scelto la piattaforma edge-to-cloud per semplificare e unificare la gestione globale dei dati. Hpe fornirà servizi cloud per analisi, backup, ripristino e archiviazione dei dati, consentendo al gruppo di gestire i dati distribuiti tramite un’unica piattaforma. Hpe GreenLake, in particolare, faciliterà l’analisi dei dati che vengono raccolti nella fase di testing delle auto elettriche. Temperatura della batteria, dissipazione di potenza, velocità del veicolo. Tutti questi dati vengono acquisiti tramite la piattaforma di analisi e dati Hpe Ezmeral, che offre a data scientist e ad ingegneri Bmw un accesso globale anywhere anytime ai dati, indipendentemente da dove questi si trovano. Hpe Ezmeral fornisce anche un catalogo di strumenti di analisi e processi operativi sui dati per l’analisi e la simulazione. La soluzione sarà fornita come servizio Hpe GreenLake e sarà basata sui server Hpe Apollo e Hpe ProLiant in micro-datacenter distribuiti a livello globale, in combinazione con un’infrastruttura desktop virtuale. Per le operazioni di backup e recovery, Bmw utilizzerà le soluzioni di Veritas e Cohesity in combinazione con Hpe Store Once e le soluzioni di iTernity basate su Hpe Primera per l’archiviazione dei dati.

 

Clicca qui per vedere il video con la nuova interfaccia grafica

GreenLake per sistemi “mission critical” di pagamento. I casi Jcb Worldine

GreenLake è la piattaforma cloud scelta da Jcb, brand internazionale giapponese che gestisce oltre 142 milioni di carte di credito con soluzioni di pagamento che vengono effettuale tramite cellulari e in modalità contactless. GreenLake permetterà lo sviluppo di sistemi mission-critical cloud-native in un ambiente cloud ibrido ottimizzato. In particolare, è previsto lo sviluppo di una serie di applicazioni per orchestrare esperienze personalizzate e always on. «La nuova piattaforma MyJce, basata su Hpe GreenLake, offrirà maggiore affidabilità e consentirà uno sviluppo agile delle applicazioni, consentendo di implementare nuovi servizi ed esperienze per i clienti in modo rapido e semplice, afferma Hirokazu Mochizuki, amministratore delegato di Hpe Japan. GreenLake consentirà una transizione verso servizi cloud scalabili che sosterranno la continua crescita del business., garantendo la disponibilità continua di sistemi mission-critical». Sempre in ambito transazionale, l’utilizzo di GreenLake da parte di Worldline, fornitore di pagamenti globali con sede in Europa, che ha selezionato la piattaforma per implementare un importante aggiornamento dei servizi di pagamento. Sfruttando il modello as-a-service flessibile di Hpe GreenLake e il supporto di Hpe Financial Services, l’azienda coprirà il 25% circa dei costi complessivi. La soluzione – si legge nella nota rilasciata da Hpe- permetterà a Worldline di ottenere significativi risparmi sui costi nonché un significativo aggiornamento e modernizzazione dell’attuale piattaforma di pagamenti basato su un modello pay-per-use che soddisfa requisiti tecnici e finanziari.

GreenLake dà quindi vita a un modello “everything as a service” con il quale gestire una qualsiasi infrastruttura It – privata e pubblica, on e off premise – in modo centralizzato e con una sostenibilità coerente con obiettivi di business. L’implementazione è a portata di click. Ogni singola componente – di computing, storage e networking – può essere monitorata e gestita con la più assoluta flessibilità

Orchestrazione as a service di computing, storage e networking

Computing, storage, networking, tutte le risorse abilitanti l’hybrid cloud vengono ora traslate nell’offering pay per use. Un ambiente, la cui gestione, viene semplificata grazie alla creazione di una nuova interfaccia di orchestrazione – Ops Management – di tutte le componenti, che si estendono anche al supercalcolo. Insomma, come sottolineato dall’amministratore delegato di Hpe Italia, Claudio Bassoli durante la conferenza stampa di inizio del suo mandato «L’architettura edge-tocloud della piattaforma GreenLake è progettata in modo che i clienti possano accedere in modo sicuro, controllare e massimizzare il valore di tutti i carichi di lavoro per accelerare i risultati di business. La piattaforma è aperta, sicura e completamente integrata: offre un’esperienza unificata su edge, data center, colocation e cloud. E’ inoltre automatizzata e facile da gestire con capacità per scalare up & down a seconda delle richieste. Infine, offre vero consumo pay per use in modo che i clienti paghino solo per ciò che usano e possano avere un’esperienza cloud gestita dallo stack tecnologico dei servizi di orchestrazione di computing, storage e networking disponibili nell’ecosistema software GreenLake».

L’implementazione è a portata di click. Ogni singola componente – di computing, storage e networking – può essere monitorata e gestita con la più assoluta flessibilità. I nuovi servizi abilitano una gestione self-service della piattaforma. Responsabili di line-of-business e It manager sono in grado di definire in autonomia le risorse necessarie per abilitare in cloud i differenti workload applicativi

Supercalcolo e GreenLake

Il cloud ibrido as a service Hpe GreenLake si estende anche all’high performance computing. Le nuove funzionalità annunciate il 22 marzo supportano i carichi di lavoro più impegnativi di elaborazione e ad alta intensità di dati. L’obiettivo è potenziare le attività che si basano su algoritmi di intelligenza artificialemachine learning. Il nuovo Hpc è equipaggiato con Gpu Nvidia A100, A40 e A30 Tensor Core. Tra le novità anche la tecnologia Nvidia NVLink: permette una connessione fluida e ad alta velocità tra le diverse Gpu, garantendo una capacità di calcolo sempre più elevata. In ambito supercalcolo, Hpc è ora in grado di consegnare al cliente un pacchetto preconfezionato costituito da hardware di calcolo specializzato (i server classe ApolloCray), software containerizzato in versione adatta all’uso su cloud ibrido, storage, networking e tutti i necessari servizi, compresa la gestione di tutto il sistema, sia dal punto di vista dell’infrastruttura (gestione dell’hardware), sia da quello dei processi (orchestration, cybersecurity…). 

Hpe Greenlake: peculiarità del sistema

High performance computing anche per start-up e pmi

Hpe

Siamo abituati a pensare al supercalcolo come a una disciplina piuttosto esoterica, utilizzata nell’aerospaziale, nella ricerca scientifica di punta, e in altri campi d’elite. E questa impressione potrebbe essere confermata leggendo la lista dei clienti di Hpe, leader mondiale nell’Hpc con il 37% di market share, che comprende nomi come la Nasa, il Los Alamos National Laboratory, il Pawsey Supercomputing Center in Australia, o l’European High Performance Computing Joint Undertaking. In realtà, la necessità di strumenti di supercalcolo sta crescendo esponenzialmente negli ultimi anni, anche in aziende medie o piccole, che spesso proprio per le loro dimensioni non possono contare su budget faraonici, o sulla disponibilità di personale It specializzato in numero sufficiente per garantire la gestione day-by-day del sistema e lo sviluppo delle relative applicazioni specializzate per il “core business” aziendale. «L’enorme crescita dei dati, insieme all’intelligenza artificiale e all’analisi ad alte prestazioni, sta determinando un aumento della necessità di Hpc in aziende di tutte le dimensioni, dalle Fortune 500 alle start-up», osserva Peter Ungaro, vicepresidente senior e direttore generale Hpc e Mission Critical Solutions (Mcs).

 

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