Gruppo Volkswagen: cinque gigafactory in Europa per accelerare il passaggio all’elettrico

Sebastian Wolf, responsabile della costruzione delle fabbriche, spiega l'importanza della produzione diretta. Il ruolo di Bosch e Umicore

Sul sito di Volkswagen Sebastian Wolf, direttore delle operazioni per le celle batteria del Gruppo e responsabile della costruzione delle fabbriche di batterie per auto elettriche, presenta il piani della multinazionale per l’Europa per la costruzione di cinque gigafactory nel Vecchio Continente entro il 2030, per una capacitò totale di 240 GWh, che Wolf definisce «un progetto importante, che ci impegnerà davvero molto. Stiamo costruendo diverse fabbriche e sono tre gli elementi fondamentali. In primis, un team forte – ecco perché abbiamo reclutato molti esperti di alto livello provenienti dall’industria internazionale delle batterie, e continueremo ad ampliare l’organico. Poi, i partner giusti per la costruzione degli edifici e degli impianti di produzione. Infine, la standardizzazione. Se pianificassimo ogni impianto singolarmente, servirebbe troppo tempo. Ecco perché abbiamo optato per il concetto di fabbrica standardizzata, pur rimanendo allo stesso tempo adattabili e flessibili. In questo modo, tutte le sedi saranno operative nei tempi previsti».

Fra i vantaggi di una fabbrica standardizzata la semplificazione della progettazione e la velocizzazione di pianificazione e approvvigionamento, dato che si possono utilizzare gli stessi componenti in tutte le strutture. «Il punto di partenza per la fabbrica standardizzata è la cella unificata del Gruppo Volkswagen, che produrremo in tutte le sedi. La combinazione di questi due elementi consentirà di realizzare elevate economie di scala. Dal punto di vista del cliente, ciò avrà un effetto positivo sul prezzo del veicolo».







La multinazionale prevede una capacità di 240 GWh entro il 2030

Al momento è certa la costruzione della fabbrica di celle a Salzgitter, un investimento da due miliardi di euro, mentre il Gruppo è ancora alla ricerca di siti adatti per le gigafactory in Spagna ed Est Europa. La scelta dipende da vari parametri, spiega Wolf: «Oltre all’acquisto del terreno e al contesto locale, due cose sono decisive: il personale e l’energia. Per avviare le operazioni in una fabbrica di celle, dobbiamo trovare abbastanza personale qualificato nei dintorni. Non solo chimici – si tratta di un numero gestibile – ma soprattutto persone con esperienza nella produzione. Abbiamo anche bisogno di sufficiente elettricità green, ad esempio solare ed eolica».

Sebastian Wolf, direttore delle operazioni per le celle batteria del Gruppo Volkswagen

Il rischio di rapida obsolescenza di queste strutture è stato preso in considerazione, tanto che Volkswagen ha realizzato una matrice che tiene conto di 30 possibili innovazioni di processo entro la fine del decennio. Per esempio «il rivestimento a secco degli elettrodi, la nuova chimica cellulare e le batterie allo stato solido. Partiamo dal presupposto che svilupperemo ulteriormente la produzione nell’arco di tre generazioni di fabbrica. Un certo numero di catene di processo cambierà e sostituiremo alcune strutture. Ogni generazione di fabbrica standardizzata è progettata in modo tale da essere sempre compatibile verso l’alto e assicurare quindi di poter sfruttare gli investimenti a lungo termine».

La costruzione dell’impianto di Salzgitter dovrebbe iniziare nella seconda metà del 2022.

Per quanto riguarda le tempistiche, Wolf indica che i lavori per la fabbrica di Salzgitter, dovrebbero partire nella seconda metà dell’anno. «Il primo blocco dovrebbe iniziare la produzione in grandi volumi nella primavera del 2025. Dopo circa 6 mesi sarà la volta del secondo blocco. Seguiranno, a intervalli di pochi mesi, le altre sedi, a partire da quella dell’Europa meridionale». Solo questa factory creerà 2.500 posti di lavoro: una volta attive tutte le gigafactory, la ricaduta sull’occupazione sarà a cinque cifre. Ma da dove li prenderà la multinazionale? «Salzgitter è la prima sede per la quale abbiamo avviato una pianificazione concreta. Presumo che individueremo la maggior parte dei collaboratori all’interno dell’Azienda, coerentemente con il percorso di trasformazione del Gruppo Volkswagen. Per esempio, ci sono molti esperti in produzione nella fabbrica di motori di Salzgitter che potrebbero lavorare nella nuova fabbrica di celle dopo aver ottenuto la formazione necessaria. Il prodotto può essere diverso, ma molti dei processi di produzione non sono così differenti».

Le partnership con Bosch e Umicore

Volkswagen non è intenzionata a correre da sola su questo progetto e sta valutando di collaborare con due importanti partner: Bosch e Umicore. Il primo potrebbe avere un ruolo chiave in quanto sviluppa macchinari e impianti su misura e fornisce linee di assemblaggio a controllo digitale. Umicore, invece, ha maturato competenze nella tecnologia dei materiali per le batterie: «stiamo valutando con Umicore di sviluppare un’ampia capacità produttiva per i materiali catodici. Stiamo anche discutendo l’approvvigionamento di materie prime e il riciclo», sottolinea Wolf.














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