Lo scorso 23 marzo 2020, il Commissario europeo responsabile per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, nel corso di un meeting telefonico ha incontrato diversi operatori di telecomunicazioni per chiedere loro di fornire ai governi i dati mobili relativi al posizionamento dei loro clienti (backtracking). Quindi i dati saranno stati aggregati e resi anonimi. Concretamente, le informazioni raccolte permetteranno di sapere dove sono andate le persone contaminate, o anche quali interazioni sociali hanno avuto, per identificare le popolazioni che potrebbero essere state esposte al virus. L’obiettivo del progetto è quello di seguire la diffusione di Covid-19 in tempo reale per sapere dove sono più urgenti le richieste di attrezzature mediche.
La questione Gdpr al centro
Secondo il progetto, la Commissione sarà responsabile dell’uso fatto di questi milioni di dati. In qualità di responsabile del trattamento dei dati, Bruxelles può essere perseguito in caso di furto dei dati o di utilizzo sproporzionato. Il garante europeo della protezione dei dati sarà ampiamente coinvolto nel processo decisionale per garantire il rigoroso rispetto dei regolamenti generali sulla protezione dei dati (Gdpr).
Anche l’amministrazione statunitense sta ponendosi la stessa questione, coinvolgendo Facebook e Google per chiederne il parere. In Israele, è stato appena autorizzato un metodo in cui i servizi di sicurezza interna possono ora tracciare le rotte delle persone infette e identificare le persone con cui sono stati in contatto. Taiwan, uno dei paesi che ha meglio controllato la diffusione della malattia sul suo territorio, ha già implementato queste pratiche e le sta applicando con grande fermezza.