Fronte anti Covid-19. Folding@Home: 470 petaflop al servizio della salute globale

Per accelerare l'identificazione di nuove strade e superare la malattia, la più grande community di utilizzatori di Pc cresce. Creato negli anni 2000 e storicamente supportato da Google, Folding@ Home si basa sulla potenza di elaborazione inutilizzata dei personal computer degli utenti volontari

Il progetto Folding@Home non si ferma e negli ultimi 15 giorni ha visto un massiccio afflusso di nuovi utenti da quando ha annunciato la sua partecipazione alla lotta contro la pandemia di Covid-19. Greg Bowman, il suo direttore, ha contato più di 400mila nuovi membri.

 







Che cos’è Folding@Home

Creato negli anni 2000 e storicamente supportato da Google, Folding @ Home si basa sulla potenza di elaborazione inutilizzata dei personal computer degli utenti volontari. Il software è disponibile per Windows, macOS e Linux. Combinando la potenza di migliaia di computer, il progetto consente di accelerare i complessi calcoli legati alla ricerca sul ripiegamento proteico, ovvero il processo di ripiegamento molecolare attraverso il quale le proteine ottengono la loro struttura tridimensionale. Secondo il sito americano Tom’s Guide, questo progetto al computer pilotato dai ricercatori dell’Università di Stanford ora ha una potenza di calcolo di 470 petaflop, il doppio rispetto a Summit, il supercomputer più veloce al mondo oggi. È persino maggiore della potenza dei sette migliori supercomputer al mondo messi insieme.

 

I supercomputer chiamati in soccorso dalla Casa Bianca

La partecipazione del mondo dell’informatica alla lotta contro la pandemia di Covid-19 è stato accelerato con l’annuncio del governo statunitense circa la creazione del Consorzio di elaborazione ad alte prestazioni Covid-19. Guidato da Ibm, riunisce attori come il Doe (Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti), diversi laboratori di ricerca nazionali negli Stati Uniti, Nasa, Microsoft, HP, Google e persino Amazon.
Questo consorzio riunisce sedici supercomputer negli Stati Uniti, che hanno una potenza combinata di 330 petaflop, l’equivalente di 330 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Ad esempio, il supercomputer Summit ha già identificato 77 molecole che potrebbero essere rilevanti nella lotta contro il virus.














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