Bruxelles in 48 ore ha detto sì alla misura prevista dal decreto Cura Italia che consente alle industrie di riconvertire le proprio produzioni in prodotti utili a contrastare il Coronavirus.
È Invitalia – il cui amministratore delegato Domenico Arcuri è anche Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 – a gestre gli incentivi: domani aprirà lo sportello per la presentazione delle domande alle quali è assicurato un iter di valutazione snello ovvero non superiore ai 5 giorni.
Potranno accedere agli incentivi le imprese di tutte le dimensioni, costituite in forma societaria, localizzate sull’intero territorio nazionale, che dovranno realizzare un programma di investimenti, di valore compreso tra 200mila e 2 milioni di euro, che sarà agevolato fino al 75% con un prestito senza interessi (tasso zero) rimborsabile in 7 anni. Gli incentivi saranno erogati sull’investimento e il capitale circolante. La massima agevolazione conseguibile (in termini di Esl) è 800mila euro. Sono agevolabili anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda, ma dopo la pubblicazione del dl Cura Italia.
E ci sono premialità
Il mutuo agevolato può trasformarsi in fondo perduto in funzione della velocità di intervento: 100% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 15 giorni; 50% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 30 giorni; 25% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 60 giorni.