Trigenia: con la finanza agevolata l’efficienza energetica è chiavi in mano!

di Laura Magna ♦︎ Software di controllo e algoritmi per la gestione intelligente degli impianti industriali costituiscono la metà del fatturato (4,5 milioni) della Esco. Tra i clienti: Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero. Il percorso consulenziale: dalla ricerca dell’incentivo alla messa in esercizio dell’impianto. Ne parliamo con Massimo Catania

Se c’è una storia che spiega nella pratica perché transizione green e digitalizzazione siano due facce della stessa medaglia, quella è la storia di Trigenia, società di Torino nata come Energy Service Company (o ESCo) e che si è evoluta fino a diventare un abilitatore del 4.0. Oggi circa la metà del fatturato deriva da software di controllo e algoritmi sviluppati in house per la gestione intelligente e sostenibile degli impianti industriali. E ammonta a 4,5 milioni di euro nel 2021, includendo anche BT Digital Automation Srl, la società focalizzata su automazione industriale acquisita al 50% a gennaio 2021.

Come spiega a Industria Italiana il fondatore e Ceo Massimo Catania, Trigenia «offre a chi vuole fare efficienza energetica un servizio interamente chiavi in mano, dalla diagnosi dei consumi, all’analisi dei possibili risparmi, fino alla scelta delle soluzioni tecnologiche per ottimizzarli – soluzioni tech che in parte produciamo in house – fino alla messa in servizio dei sistemi. Spaziando anche nel campo della ricerca della finanza e delle agevolazioni, che spesso sono cruciali per riuscire a trasformare i piani in realtà». Proprio questo aspetto finance del core business, spesso sottovalutato quando si parla di efficienza energetica in ambito industriale, è invece qualcosa da sottolineare con forza. Perché esistono molte alternative in termini di agevolazioni e incentivi che possono abbattere l’investimento a carico dell’imprenditore. Spesso però è complesso muoversi in questo campo senza l’assistenza di uno specialista che individui l’agevolazione adatta, accompagni nella strutturazione della domanda e contribuisca a raggiungere i requisiti per accedervi.







 

Il business model unico di Trigenia: dal progetto, alla tecnologia, alla finanza

Massimo Catania, ceo e founder Trigenia

Trigenia è strutturata in tre divisioni: efficienza energetica, area digital e finanza agevolata. «Per le aziende clienti vuol dire ottimizzare la propria organizzazione rivolgendosi a un interlocutore unico. Un vantaggio di per sé», spiega Catania. Che sottolinea come questo business model sia unico – perché le altre aziende che operano nel campo di azione dell’efficienza energetica si occupano di un singolo aspetto, o la finanza agevolata, o l’integrazione dei sistemi digitali o la progettazione dell’ottimizzazione dei sistemi energetici. «Le nostre tre business units sono legate tra loro, e la nostra forza è quella di dare un servizio integrato», un servizio integrato che ha fatto sì che Trigenia fosse scelta da aziende come Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero. «Il nostro cliente tipo però è un’azienda energivora, per l’80% tra i 20 milioni e i 250 milioni di fatturato», precisa Catania.

 

Il ruolo della finanza agevolata nel fare efficienza energetica

Trigenia offre a chi vuole fare efficienza energetica un servizio interamente chiavi in mano, dalla diagnosi dei consumi, all’analisi dei possibili risparmi, fino alla scelta delle soluzioni tecnologiche per ottimizzarli – soluzioni tech che in parte produciamo in house – fino alla messa in servizio dei sistemi. Spaziando anche nel campo della ricerca della finanza e delle agevolazioni, che spesso sono cruciali per riuscire a trasformare i piani in realtà

Secondo una survey della stessa Trigenia, in Italia in ambito industriale sono stati investiti nel 2020 quasi 2,1 miliardi di euro in efficienza energetica (anno 2020). I dati sul 2021 mostrano che le imprese che hanno effettuato investimenti in efficienza energetica per il 61% hanno adottato esclusivamente soluzioni hardware, per il 13% esclusivamente digitali e il 26% una combinazione delle due. E se il 48% delle imprese che hanno acquisito macchine hanno avuto accesso a certificati bianchi; il 15% a iper ammortamento e l’11% a superammortamento, resta elevata la percentuale di quelle che non hanno usufruito di alcuna agevolazione (37%). Ancora peggio è andata per chi ha fatto investimenti in digitale: ambito nel quale ben il 58% delle aziende non ha avuto accesso ad alcun incentivo. Insomma, è chiaro che c’è un vuoto da colmare: Trigenia lo fa offrendo soprattutto «consulenza – dice Catania – il nostro team predispone la documentazione necessaria, e se necessario, un ente di certificazione esterno rilascia la certificazione per il progetto e per le Pmi, per cui un fattore abilitante della transizione energetica è la finanza, conduciamo l’istruttoria di tutte alla ricerca di tutte le opportunità e gli incentivi disponibili sul mercato».

In particolare, spiega Catania, «gli incentivi di cui ci occupiamo sono quelli regionali che finanziano R&S, che apriranno a fine anno e sono finanziati dai fondi strutturali europei della programmazione ‘21-‘27 – contenenti un filone importante su efficienza energetica e agro-industriale», dice Catania. Nel cui focus ci sono anche gli incentivi nazionali, come «quelli erogati da Inail per la messa in sicurezza nei luoghi di lavoro a tutti i livelli e anche per lo smaltimento dell’amianto – continua Catania – e ancora, i contratti di sviluppo, una forma di programmazione negoziata per l’efficienza energetica e gli Accordi per l’innovazione, altra forma di programmazione negoziata che transita via Invitalia». E ancora, ovviamente, tutti gli incentivi fiscali di Transizione 4.0, in particolare il credito di importa su R&S e tutte le opportunità nel Pnrr, oltre ai bandi Simest. Un elenco non esaustivo: ed è impossibile farlo, dal momento che i fondi e le agevolazioni sono tanti e tali che molto spesso sfuggono proprio alla conoscenza delle imprese. Avere un soggetto in grado di offrire una panoramica delle opportunità è già un grande vantaggio. Ma Trigenia non si limita a questo: mette in atto politiche di efficientamento e digitalizzazione atte a creare i requisiti necessari per accedere agli stessi bandi.

 

Dalla ricerca dell’incentivo alla messa in esercizio dell’impianto di efficienza energetica

«Abbiamo un partner, Contributi Europa un portale di riferimento per i professionisti e aziende di settore, che ci supporta nel tenere informati tutti gli stakeholder, dalla micro impresa ai consulenti, alle banche. Una volta che l’azienda è informata, ci contatta e noi la seguiamo dalla progettazione degli interventi, fino alla fornitura di informatica e impiantistica che serve all’efficienza energetica; e poi ci occupiamo di tutta la parte di gestione del dossier di candidatura, della rendicontazione e in alcuni casi nella conduzione degli impianti complessi». Un team di ingegneri esperti effettua un sopralluogo all’interno di ogni singola azienda cliente, per studiare e approfondire quali macchine sono da sostituire e che caratteristiche devono avere quelle nuove per essere compliant con il 4.0. «Facciamo lo stesso sui Sistemi di secondo livello come Scada e Mes: se l’azienda ha un sistema di proprietà, glielo implementiamo, altrimenti integriamo i nostri software».

Il sistema proprietario Scada Cloven, che consente l’interconnessione della fabbrica

Trigenia, ovvero la rivoluzione delle ESCo

Tra i clienti di Trigenia ci sono aziende come Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero.

Insomma, dalla sua fondazione come ESCo nel 2008, Trigenia ne ha fatta di strada. A definire cosa sono le società ESCo (Energy Service Company) è il D. Lgs. 115/2008: un soggetto che fornisce servizi volti a conseguire risparmi energetici e una maggior efficienza degli impianti utilizzatori di energia. Nel frattempo il mercato stesso che le ESCo servono è cambiato: fino a un anno fa si parlava solo di efficienza energetica, poi con il Green Deal si è iniziato a parlare di sostenibilità. Prima si parlava di energy audit, oggi si parla di carbon audit. Prima si parlava di quante tonnellate di petrolio l’azienda usasse e di quante ne poteva risparmiare, oggi si parla di impronta carbonica e come posso fare per ridurla.

«Le ESCo – dice Catania – hanno seguito questa stessa evoluzione. Inizialmente la mission era quella di fare investimenti in efficienza energetica: in sostanza si arriva nell’azienda energivora, si faceva un’analisi dei bisogni e dei consumi e poi la ESCo realizzava l’investimento sostituendosi all’azienda, spesso conducendo l’impianto di cogenerazione e condividendo il beneficio con l’utilizzatore finale. È qualcosa che facciamo anche noi: per esempio in un’azienda leader nella produzione di pneumatici abbiamo rifatto la sala compressori a nostre spese, sostituendo software e hardware con nuovi e più efficienti macchinari. Il risparmio viene condiviso, in percentuale maggiore lo tratteniamo noi per ripagare l’investimento, ma l’azienda si è riqualificata dal punto di vista energetico. Dopo cinque anni Trigenia cede all’azienda l’impianto al valore residuo e questa continua a beneficiarne gestendolo in autonomia. Questi modelli sono incentivati da certificati bianchi o titoli di efficienza energetica. Per fare questi progetti le società hanno dovuto via via evolversi, e investire in know how, formazione e tecnologie».

Dunque in definitiva le ESCo sono società che, per portare a termine la propria missione, da sempre fanno scouting sulle migliori tecnologie. «Hanno dovuto strutturarsi per avere dimestichezza anche sui prodotti finanziari, dal leasing, al noleggio operativo, all’utilizzo di fondi bancari ma anche a tutto il mondo della finanza agevolata. Devono sapere come ottimizzare il mix finanziario per rendere il processo efficace. E infine abbiamo dovuto evolvere in Digital Service Company, quindi sviluppare grandi competenze nell’ambito di sistemi evoluti di digitalizzazione. Partendo da monitoraggio degli assetti energetici e arrivando all’utilizzo di quelle metodologie di frontiere che sono Ai, machine learning, reti neurali, blockchain che rendono gli impianti sempre più intelligenti e performanti. Naturalmente tutto il movimento di industria 4.0 fino a Transizione 4.0 e oggi al Pnrr hanno sicuramente dato un boost importante a queste transizioni che sono andate a convergere e hanno consentito ad aziende come la nostra di avere un certo appeal verso l’industria italiana».

 

Due casi di aziende che hanno fatto efficienza energetica con gli incentivi fiscali 

Case history azienda vitivinicola. Grazie alla consulenza di Trigenia, l’azienda ha ottenuto il credito di imposta Industria 4.0 e il voucher digitale

Come la finanza agevolata può stimolare efficienza energetica? Catania lo racconta con due case history. La prima è quella di una media azienda vitivinicola. «L’azienda aveva a piano investimenti per 3,5 milioni di euro – dice il Ceo – noi abbiamo selezionato un bando sul piano di sviluppo rurale della Regione Piemonte che concedeva il 40% a fondo perduto sul totale degli investimenti, attraverso una competizione attiva che imponeva di salire in graduatoria per accedervi. Il bando premiava i progetti che avessero ricaduta in tre ambiti: il primo che gli investimenti fossero compliant alla normativa 4.0, dunque privilegiava investimenti in queste tecnologie; la seconda che fossero sostenibili, dunque con una ricaduta misurabile in termini di efficienza energetica; la terza che a valle si impegnasse a ottenere certificazioni su qualità del prodotto e processo o su qualità della gestione dell’energia e dell’impatto ambientale. Abbiamo adattato il loro progetto industriale a tutte queste caratteristiche, li abbiamo aiutati a implementare un sistema che si occupasse di monitoraggio idrico ed energetico, abbiamo analizzato come veniva impiegata l’acqua e gestito il refluo, progettato un impianto per la raccolta delle stesse anziché l’immissione in falda e previsto anche produzione da fotovoltaico. Abbiamo creato un vantaggio in graduatoria e li abbiamo accompagnati anche alle Certificazione di qualità ISO 9001, ISO 50001 (che certificano il corretto utilizzo di energia in azienda), e ISO 14064 (che misura l’impatto ambientale). L’azienda ha ottenuto il credito di imposta Industria 4.0 e il voucher digitale».

Per un’azienda che produce plastica invece, Trigenia ha effettuato un primo ordinativo di macchine presentando la domanda sulla legge Sabatini. Portrait of a quality control inspector at train factory.

Per un’azienda che produce plastica invece, Trigenia ha effettuato un primo ordinativo di macchine presentando la domanda sulla legge Sabatini. Successivamente Trigenia ha condotto l’azienda nel presentare la domanda per il voucher digitale 4.0, misura agevolativa volta a finanziare l’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali, di ammortamento tecnologico e di un sistema di fabbrica per l’interconnessione degli investimenti 4.0, ottenendo un contributo dal 50% al 70% dei costi sostenuti. Sfruttando il voucher digitale, Trigenia ha integrato nell’azienda il sistema proprietario Scada Cloven, che consente l’interconnessione della fabbrica e «che ha permesso – conclude Catania – di creare gli opportuni KPI utili al management aziendale per ottenere una maggiore efficienza dei processi produttivi. E in questo modo di migliorare l’efficienza del processo produttivo dell’azienda, che diventa più competitiva sul mercato». Insomma, l’efficienza energetica diventa efficienza economica a ogni effetto.

 

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 20 giugno 2022)














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