Federcostruzioni: a rischio 23.000 cantieri in Italia per il caro materiali. Serve intervento del Governo

«È necessario sbloccare immediatamente la cessione dei crediti legati ai bonus fiscali» dichiara Paola Marone, presidente della federazione di Confindustria

Paola Marone, presidente di Federcostruzioni

Secondo un’indagine compiuta dall’Ance presso le imprese associate a ottobre, circa il 70% non ha ancora ricevuto alcun ristoro a copertura dei maggiori costi sostenuti, a causa dei rincari dei materiali. Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, ha ottenuto un incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alessandro Morelli, per affrontare le criticità che insistono ancora in materia di bonus fiscali, caro materiali e caro energia.

«È necessario sbloccare immediatamente la cessione dei crediti legati ai bonus fiscali – dichiara Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, la federazione di Confindustria che rappresenta la filiera delle costruzioni italiana – Senza la necessaria liquidità, professionisti e imprese rischiano il fallimento. Ancora fondamentale è prorogare ed apportare correttivi alle misure per contrastare il caro materiali. Secondo le stime di Ance sarebbero 23.000 i cantieri a rischio in Italia e, dunque, servono subito le proroghe delle misure in scadenza a fine anno. Ancora sul caro energia siamo pronti a collaborare per interventi di natura strutturale».







«A più di sei mesi dall’approvazione del Dl Aiuti – continua Marone – le imprese attendono ancora i pagamenti per il caro materiali 2022. Serve subito un intervento del Governo, anche per prorogare le misure al 2023. Professionisti e imprese sono appesi a un filo – sottolinea -, è a rischio la tenuta del comparto e l’attuazione del Pnrr. L’adozione del decreto “Aiuti” di maggio scorso è stato un passo avanti rispetto alla problematica del forte aumento del costo dei materiali e delle materie prime nel settore delle costruzioni, ma è necessario apportare correttivi essenziali al più presto, in mancanza dei quali vi è il concreto rischio che le importanti disposizioni introdotte possano vedere indebolita – o addirittura vanificata – la loro efficacia».

Altro tema che sarà affrontato è il “caro energia”. «Oltre alle misure compensative – conclude Paola Marone – occorre accelerare su misure strutturali che il Governo ha cominciato a mettere in campo e sulle quali continueremo ad offrire il nostro contributo tecnico».














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