Fca: cinque miliardi per l’ Italia

Marco Visconti, Melfi, fabbrica FIat
La fabbrica di Fiat a Melfi

di Chiara Volontè ♦︎ L’ad Manley conferma il piano di investimenti per le fabbriche italiane. All’inizio del 2020 la 500 elettrica. A maggio la prima Ferrari ibrida. Smentita la vendita di Maserati. Per ora niente alleanze

Il piano di investimenti da 5 miliardi per le fabbriche italiane di Fca va avanti e si farà. A confermarlo, l’amministratore delegato del gruppo, Mike Manley, che dal Salone di Ginevra ha sgombrato il campo da qualsiasi perplessità sulle strategie future dell’ex Lingotto nel nostro Paese, conseguenti all’annuncio dei provvedimenti bonus-malus previsti dal governo a partire dalla primavera di quest’anno. Un pacchetto di misure che avrebbero penalizzato i carburanti tradizionali, soprattutto diesel, a favore dell’elettrico.

Durante l’incontro con la stampa a Ginevra, Manley ha confermato i target al 2022 e ha smentito la vendita di Maserati. «In questi mesi – ha dichiarato l’amministratore delegato – abbiamo analizzato la situazione e abbiamo deciso che il piano di investimenti è fondamentale per lo sviluppo del gruppo. Quindi si farà». Fca, del resto, sta mettendo a punto le nuove linee per produrre la 500 elettrica a Mirafiori, per realizzare il nuovo suv-c Alfa Romeo a Pomigliano e allestire la rinnovata Jeep Renegade in versione ibrida a Melfi. Senza contare che, a maggio, verrà lanciata la prima Ferrari ibrida.







«Sulla vicenda del bonus malus – prosegue Manley – abbiamo visto che le turbolenze del mercato italiano sono dovute alla confusione generata dallo schema del provvedimento. Pensiamo che potrà avere un impatto su alcuni nostri modelli. Si tratta di vedere che peso avrà. Entro la fine dell’anno Renegade e Compass ibride entreranno in produzione e all’inizio del 2020 arriverà anche la 500e – spiega Manley – Abbiamo un piano chiaro, dobbiamo elettrificare la maggior parte delle nostre linee, gli investimenti annunciati servono a questo».

L’ad di Fca rimane scettico, come il suo predecessore, sulle motorizzazioni elettriche. Fiat Chrysler, precisa, non ha preso in considerazione l’ipotesi di acquistare la piattaforma di Volkswagen. «Stiamo sviluppando da soli la nostra piattaforma per l’elettrico. In futuro perché no? Valuteremo eventuali collaborazioni. Nel 2025 avremo comunque abbastanza elettrificazione nel nostro portafoglio da essere in grado di raggiungere gli obiettivi imposti dall’Unione europea. Oggi i veicoli elettrici rappresentano meno del 2% del mercato europeo. I consumatori per ora non le stanno comprando. Noi contiamo di essere pronti per quando lo faranno in maniera significativa e i prodotti saranno meno cari. Anche se c’è chi afferma il contrario, no, non siamo indietro».

Infine, qualche battuta sulle possibili alleanze. Nelle scorse settimane, il numero uno di Psa, Carlos Tavares, ha dichiarato di guardare con favore a una combinazione con Fca, mentre sembrava che Maserati potesse essere ceduta ai cinesi di Geely per monetizzare. Ma Manley è categorico: « Il futuro di Fca è indipendente, ma aperto a valutare opportunità. Siamo aperti ad alleanze, fusioni e collaborazioni, se ci danno la possibilità di crescere e rafforzarci. Su Psa non ho niente di specifico da dire. Maserati? Non è in vendita, ha un incredibile futuro. Stiamo facendo un grande lavoro. Ne vedrete i frutti molto presto, a partire dalla seconda metà dell’anno».














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