Fibra ottica: duemila cantieri entro la fine dell’anno

di Chiara Volontè ♦︎ Il consorzio Open Fiber accelera sul processo di cablatura nazionale. Avviata da metà gennaio la commercializzazione

«Il modello wholesale only messo a punto in Italia per la posa della rete in fibra nelle aree rurali sta facendo da apripista in Europa. Esponenti del governo tedesco e inglese hanno voluto capire come funziona da noi e ora i regolatori nazionali si stanno ispirando al modello italiano». L’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa, riassume con entusiasmo il successo del progetto di cablatura delle aree C eD, basato sulle gare gestite da Invitalia-Infratel per la realizzazione di 3 miliardi di investimenti di cui 1,4 di fondi pubblici.

Nella seconda metà del 2018 il consorzio Open Fiber ha dato una netta accelerata al processo di cablatura. Una velocità di crociera più elevata che «proseguirà anche quest’anno – continua la Ripa – Nel 2018 siamo riusciti a rispettare i target, con l’apertura di mille cantieri in altrettanti comuni e il collegamento di un milione di unità abitative. Nel 2019 raddoppieremo lo sforzo, altri 2mila cantieri aperti e l’obiettivo di collegare 2,1 milioni di unità abitative. Ma l’aspetto più importante è che nel frattempo abbiamo avviato da metà gennaio la commercializzazione, seppure attraverso la sperimentazione. E la risposta della popolazione è stata veramente forte». In quattro comuni tra Lazio, Sicilia e Lombardia, Open Fiber ha sottoscritto 120 contratti nel giro di pochi giorni.







Per quanto concerne le aree A e B, quelle a più alto tasso abitativo e di maggiore interesse, è prevista l’apertura dei cantieri in altre 80 città per un totale di 150 città entro fine 2019. Per quest’anno Open Fiber ha previsto di investire circa un miliardo, che si sommano agli 1,5 già messi sul piatto. Prosegue anche il tavolo con Tim per valutare la possibilità di integrazioni delle reti. «Sono stati nominati – spiega la Ripa – gli advisor Unicredit e Jp Morgan. Il loro ruolo è anche quello di garanti del rispetto delle regole antitrust in materia di scambio di informazioni e valutazioni tra due operatori che sono in concorrenza».

Open Fiber ha vinto i tre bandi di Infratel che prevedono la copertura in fibra di più di 6mila comuni ancora affetti dal cosiddetto “digital divide”. «Sulle infrastrutture di rete – dichiara il presidente di Infratel Maurizio Decina – rete l’Italia è in grave ritardo rispetto ad altri grandi partner europei, ma il nostro progetto è ambizioso nel 2019 con il raddoppio dei Comuni e in oltre 2.000 apriremo i cantieri». Il Grande Progetto Bul – Piano Aree Bianche Programmi Lavori 2019 prevede la copertura ad almeno 100 Mbps fino all’85% della popolazione; la copertura ad almeno 30 Mbps della restante quota di popolazione; la copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici (scuole, ospedali etc.), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici. Questi obiettivi sono in linea e migliorativi rispetto a quelli espressi dall’Agenda Digitale Europea sulla banda ultra larga entro il 2020, con copertura con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini UE e con il 50% degli utenti domestici europei dovrebbe avere abbonamenti per servizi con velocità superiore a 100 Mbps.














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