Tech e sostenibilità per la prima provincia industriale d’Europa! Alla Fabbrica del Futuro con Intelco, Fleming Tecna, GI Group

di Laura Magna ♦︎ Fabbrica del Futuro 2/Brescia ospita il progetto Fabbrica del Futuro: focus su digitalizzazione e innovazione. Fleming Tecna: dalla medicina del lavoro a un portale per gestire salute e privato. Intelco: hr e welfare al centro. Gi Group: aumentare l’occupabilità e spingere sull’empowerment femminile

Intelco alla Fabbrica del Futuro

«Quando siamo stati sollecitati a identificare il genere di cultura che esprime la nostra città ci siamo identificati senza dubbio nella città che inventa, che valorizza la manifattura e il capitale umano. Vogliamo essere dunque i portavoce di una cultura di impresa che spinga verso la sostenibilità concreta, basata sull’economia circolare e sulla digitalizzazione». Usiamo le parole del vicepresidente di Confindustria Brescia con delega alle attività dell’anno della cultura Paolo Streparava, per spiegare in estrema sintesi il significato dei progetti della “Fabbrica del Futuro” in mostra dal 27 maggio al 23 dicembre nel Parco dell’Acqua di Brescia. È una iniziativa pivot nell’ambito delle attività che Confindustria Brescia, guidata da Franco Gussalli Beretta (patron dell’omonima e storica fabbrica d’armi), sta realizzando nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Ne abbiamo parlato diffusamente qui, a ridosso dell’inaugurazione.

In questo articolo diamo conto di alcuni dei singoli progetti, in particolare quelli del tema “cultura d’impresa”, analizzando le proposte di tre aziende che operano nei servizi intorno alla fabbrica. Parliamo di Intelco Italia Informatica che progetta soluzioni software e servizi di consulenza informatica; di Fleming Tecna, pioniera e innovatrice nei servizi di medicina del lavoro e di GI Group, che opera nei servizi di ricerca e selezione del personale e di outsourcing del lavoro.







 

Il padiglione che ospita la Fabbrica del Futuro fino al 23 dicembre

La Fabbrica del Futuro si concretizza in un padiglione, con una dimensione di 195 mq e uno spazio esterno di 68,25 mq, tutto realizzato all’insegna dell’ecosostenibilità, con portali di legno lamellare per la struttura portante, pannelli x-lam per solaio e travi portanti e policarbonato alveolare per il rivestimento, materiale sostenibile che verrà riciclato

Vale la pena ricordare brevemente cos’è Fabbrica del Futuro. Si concretizza in un padiglione, con una dimensione di 195 mq e uno spazio esterno di 68,25 mq, tutto realizzato all’insegna dell’ecosostenibilità, con portali di legno lamellare per la struttura portante, pannelli x-lam per solaio e travi portanti e policarbonato alveolare per il rivestimento, materiale sostenibile che verrà riciclato (tutte le specifiche tecniche sono disponibili nella scheda tecnica allegata al comunicato). Nel padiglione Fabbrica del Futuro viene rappresentata una cultura di impresa che spinga verso la sostenibilità concreta, basata sull’economia circolare e sulla digitalizzazione: questo approccio pragmatico sarà rappresentato da 30 progetti, selezionati tra quelli presentati dalle oltre 1300 associate di Confindustria Brescia in un contest avviato lo scorso settembre. Più in dettaglio, i progetti sono raggruppati per temi (cultura d’impresa, ricerca e innovazione, sostenibilità, welfare, sinergia impresa-territorio). Ed ecco la voce delle imprese bresciane di servizio in tema di cultura d’impresa.

Fleming Tecna: dalla medicina del lavoro a un portale per organizzare vita e lavoro

Il percorso di Fleming Tecna ha avuto inizio nel 1981, quando Ultimo Pasini avviò la prima struttura di medicina del lavoro privata in Italia. «I soci fondatori, in anticipo su molti altri, hanno abbinato e aggiunto ai servizi per la salute dei lavoratori i temi della sicurezza sul lavoro, dell’igiene e della tutela ambientale costituendo l’8 settembre 1989 Fleming Tecna Srl», dice Massimiliano Pasini, amministratore delegato di Fleming Tecna, seconda generazione della famiglia che controlla l’azienda insieme a Simona Pasini, AD di Poliambulatori Fleming Tecna, un centro sanitario polispecialistico e di medicina del lavoro, con 46 specialistiche mediche autorizzate e dotato di: strumenti per la diagnosi e la   prevenzione; ambulatori polivalenti; un ambulatorio di oculistica, ergoftalmologia; un ambulatorio mobile dotato tra l’altro, di strumenti per gli esami audiometrici con cabina silente, spirometro e strumentazione radiografica per raggiungere le aziende; una zona di odontostomatologia con due riuniti ed un’ampia area di accettazione ed accoglienza. In questa branch si effettuano circa 15mila visite all’anno, su 20mila dipendenti gestiti dal gruppo. Le due aziende insieme fatturano 2 milioni ma la piccola dimensione non ha impedito loro di depositare un bilancio di sostenibilità. Sin dal principio, il gruppo ha promosso la collaborazione tra imprenditori, lavoratori, medici competenti, esperti in antinfortunistica e ambiente e ha progettato servizi integrati e innovativi per le aziende. «Oggi – dice Pasini – Ci occupiamo di medicina privata e medicina del lavoro e di consulenza in tema di sicurezza sul lavoro, ambiente, certificazioni di sostenibilità e privacy. In particolare, facciamo medicina del lavoro, obbligatoria per i dipendenti che per esempio stanno al video terminale e devono sottoporsi a visite per valutare il rischio professionale. Forniamo questo servizio per le aziende private, ma ci occupiamo anche delle certificazioni che non sono obbligatorie. Inoltre, effettuiamo il controllo sicurezza delle macchine e ci occupiamo di formazione e compliance tenico-legale e tutto quanto accessorio».

Fleming Tecna: dalla medicina del lavoro a un portale per gestire salute e privato

In altre parole, Fleming Tecna si occupa a tutto tondo di salute sul lavoro, da 40 anni. In fabbrica del Futuro hanno voluto condensare tutte queste professionalità in una webapp, Portale360.it «dove i nostri clienti anche futuri possono vedere quali sono tutte le loro scadenze, in termini di autorizzazioni ambientali, di sicurezza sul lavoro, di visite mediche che vengono gestite dal portale. Ma la vera novità è che il nostro software è collaborativo, e permette di gestire impegni del singolo lavoratore in maniera collaborativa perché se il manutentore mi fa la pulizia della centrale elettrica, il responsabile del reparto lo vede e sa di aver adempiuto a un obbligo che serve per mantenere i presidi correttamente gestiti. Lo scadenziario quindi include anche i processi, gestibili con qr code a bordo macchina che segnalano le scadenze per i manutentori, oltre alle attività giornaliere, con tanto di istruzioni da eseguire». In più nascendo dalla medicina del lavoro e privata, «permettiamo alla persona di poter visionare la sua cartella sanitaria in maniera protetta per la parte di dati sanitari: gli esiti delle visite sono consegnati al singolo paziente e sono coperti da segreto: il datore di lavoro deve essere solo informato sull’idoneità lavorativa ad una determinata mansione. Noi carichiamo la visita e distinguiamo alla fonte e senza rischio di errore quello che può vedere ciascuno: una sorta di fascicolo sanitario privato, per sé e per la famiglia». Insomma, il portale ha molti accessi e potenzialità ed è molto flessibile quindi può gestire anche cose molto diverse e può mandare alert su cose diverse, dal cambio gomme alle bollette da pagare, «con la possibilità di caricare file, gestirli, archiviarli e organizzare uno scadenziario con l’archivio in cloud – dice Pasini – Nella nostra attività non dovendo più stampare a mano non dovremo più buttare via carta cosa che ci farà risparmiare 2500 risme di carta all’anno».

 

Intelco, la rivoluzione nella gestione delle HR

Fabio Plebani, marketing and sales representative Intelco

Intelco, 85 risorse attive, 350 ragioni sociali gestite, 55.000 elaborati ogni mese per un valore di fatturato sviluppato che supera i 6,5 mln di euro in servizi, è un partner delle industrie per la gestione dei flussi legati alle risorse umane. Nasce nel 1985 per supportare grandi realtà aziendali, di diversa natura, nel presidio dei flussi e dei processi in questo ambito. «A tal fine – spiega a Industria Italiana Fabio Plebani, marketing and sales representative del gruppo – sviluppa e customizza la piattaforma proprietaria Iris (Intelco Resources Identity System), suite realizzata internamente per ottimizzare la gestione e l’amministrazione del personale, l’analisi e lo sviluppo del dato connesso al costo del lavoro, gli adempimenti retributivi, fiscali, previdenziali e normativi». Nel corso degli anni, da un lato Iris si è evoluta e si compone, ad oggi, di oltre 40 moduli attivi e, dall’altro, il servizio viene erogato interamente in modalità full Cloud, avendo Intelco esternalizzato la propria intera infrastruttura in Data Center Tier IV di ultima generazione, tramite Cloud Provider specializzato. «Nella propria visione – prosegue Plebani – Intelco propone una metodologia di servizio innovativo rispetto al mercato di riferimento, ponendosi quale unico interlocutore per i propri clienti, i quali compiono una vera e propria scelta strategica volta a digitalizzare, ottimizzare ed efficientare la gestione dei processi HR. Attraverso un approccio integrato e cucito in modo sartoriale sulle peculiarità di ciascun cliente, Intelco è in grado di essere partner strategico in tutte le fasi di erogazione del servizio, a partire dal suo effettivo avvio, mediante la customizzazione di Iris secondo le esigenze, di volta in volta, manifestate, sino all’effettiva gestione del Personale, operativa, amministrativa o consulenziale». Il progetto “Fabbrica del futuro” di Intelco ha un titolo esplicativo: “Il futuro è tutti giorni: un’azienda di persone” e si sviluppa su cinque elementi fondamentali: «le persone sono il nuovo protagonista posto al centro della Fabbrica del Futuro, all’interno della quale poter portare un contributo critico e arricchire non solamente le professionalità, ma anche il proprio percorso esperienziale ed emotivo, in un luogo dove ci si può sentire a casa, riscoprendosi non solo lavoratori ma, appunto, persone. L’adeguatezza e la comodità degli spazi favoriscono ciascuno nell’ottimizzazione della propria operatività, agevolando una collaborazione agile e comune e, al tempo stesso, incentivando così le reciproche connessioni, stimolano il movimento e la maturazione di una cultura aziendale condivisa».

Interni Intelco, partner delle industrie per la gestione dei flussi legati alle risorse umane

La Fabbrica del Futuro, allora, deve avere a cuore il benessere dei propri collaboratori, anche garantendo loro una sincera politica di organizzazione, formazione e innovazione, «dove il wellbeing riconosciuto avvalora l’equilibrio tra la vita privata e lavorativa, integrando e ampliando il concetto di welfare e, al contempo, garantendo comunque percorsi formativi mirati, mediante la disponibilità di strumenti tecnologici innovativi, a servizio delle aspettative degli utenti». Quello proposto da Intelco è un nuovo un nuovo modello di sviluppo, che «supera l’ambizione limitativa di mero incremento del livello di business, ma piuttosto si concentra su quella innovativa secondo la quale la Fabbrica del Futuro è animata e al tempo stesso vissuta non più dall’homo faber, ma sapiens, l’individuo maturo e consapevole, intreccio di potenzialità da esprimere ed esigenze da soddisfare, che trova la sua massima espressione solo nel rapporto con gli altri, nella vita sociale, nel sentirsi parte attiva di una comunità». La visione del progetto si concretizza con la realizzazione di un oggetto esposto presso la “Fabbrica del Futuro” presso il Parco dell’Acqua di Brescia, dove Intelco, nello spazio dedicato, ha proposto una casa, che ricorda un gioco per bambini, la cui scelta, conclude Plebani, «nasce dalla storicità di utilizzo di forme geometriche nella nostra comunicazione, senza dimenticare il lato umano e sociale di ciò che facciamo. La casa se da un lato rappresenta la nostra “house”, dall’altro, simboleggia la crescita dell’individuo, che procede insieme a quella della società, in un viaggio condiviso e non individuale. Partecipando alla Fabbrica del Futuro, Intelco vuole far conoscere al territorio la propria visione del mondo del lavoro, un’opportunità quindi di sensibilizzare una platea ampia verso una nuova metodologia di percezione».

 

Gi Group: aumentare l’occupabilità delle persone e spingere sull’empowerment femminile

Gi Group è la società di Gi Group Holding – la prima multinazionale italiana del lavoro – che si occupa di Temporary, Permanent e Professional Staffing. La mission del Gruppo è quella di contribuire all’evoluzione del mercato del lavoro e sottolineare il valore personale e sociale del lavoro. «I due progetti con cui presentiamo Gi Group a la “Fabbrica del Futuro” di Confindustria Brescia per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 sono Academy 100% Employability e Women4 – dice a Industria Italiana Matteo Scarone, Area Manager Lombardia Est di Gi Group – entrambi rientrano tra le iniziative che rendono concreto l’impegno di gruppo per il lavoro sostenibile ovvero creare le condizioni affinché le persone possano sviluppare la propria professionalità e rimanere attive durante tutta la loro vita lavorativa in un’ottica di costante Employability, eliminando i fattori che scoraggiano o ostacolano l’ingresso, la permanenza e la crescita nel mondo del lavoro».

I numeri di Gi Group

Academy 100% Employability è volto non solo a offrire ai candidati formazione gratuita, ma anche a garantire l’inserimento diretto nel mondo del lavoro con la garanzia di un contratto a tempo indeterminato. «Nato con l’intento di dare un futuro concreto, nonché nuove opportunità a candidati meritevoli e motivati da noi supportati nell’arricchimento (Upskilling) e nella riqualificazione (Reskilling) delle loro competenze. Women4 ha invece l’obiettivo di favorire l’occupabilità femminile in contesti tradizionalmente a prevalenza maschile rispondendo alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione e ai molti stereotipi che lo contraddistinguono, come Logistica, Mechanics e Ict, perché non esistono lavori da uomo o da donna, ma solo opportunità da cogliere. Women4 contribuisce allo sviluppo di una cultura del lavoro che superi stereotipi e pregiudizi con l’obiettivo di avvicinare le lavoratrici di oggi e domani ad ambiti formativo-professionali ad alta disparità di genere», dice Scarone. L’obiettivo è concretizzare le condizioni che consentono alle persone di rimanere a lungo professionalmente attive, limitando, al tempo stesso, i fattori che scoraggiano o impediscono l’entrata nel mondo del lavoro e il mantenimento della propria Employability per tutto il corso della vita lavorativa. «Rispondere allo skill shortage e mismatch bresciano andando ad avvicinare al contesto produttivo nuove figure implementando le loro competenze attraverso la formazione».














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