Enea punta sul bio e parte dal pomodoro spaziale

Microtom, il pomodoro per lo spazio
Microtom, il pomodoro per lo spazio

Nel Laboratorio Biotecnologie del Centro Ricerche Enea della Casaccia si sperimenta l’agricoltura del futuro, per l’alimentazione e la salute dell’uomo, coltivando piante in grado di produrre vaccini naturali o sostanze antiossidanti e antimicrobiche per contrastare l’invecchiamento e rafforzare le difese immunitarie. In queste serre molto particolari non si utilizzano né suolo, né sostanze chimiche e il ciclo della fotosintesi clorofilliana viene riprodotto dall’illuminazione a Led. Le potenzialità delle piante-farmaco, ma non solo, sono al centro di Tutti i colori delle biotecnologie, evento organizzato nei giorni scorsi a Roma per la Settimana Europea delle Biotecnologie, promossa da EuropaBio ed Assobiotec. “Abbiamo indicato i differenti campi di applicazione del biotech con diversi colori: il rosso per la medicina e la salute umana, il verde per l’agricoltura e il bianco per l’industria per far percepire i possibili e molteplici campi di applicazione di queste tecniche”, spiega Eugenio Benvenuto, a capo del laboratorio Biotecnologie dell’Enea. “Con questi stessi colori abbiamo contraddistinto i quattro percorsi tematici per far conoscere i risultati della ricerca sulle biotecnologie ai partecipanti della Notte Europea dei Ricercatori del 30 settembre, quando apriremo le porte dei nostri laboratori al pubblico. Le biotecnologie possono delineare orizzonti inesplorati, rivoluzionando positivamente sia il nostro modo di vivere che l’economia, in chiave ecologica e socialmente responsabile”.

Pomodoro spaziale







Microtom, il pomodoro nano prototipo per un orto “spaziale”, compie il suo ciclo vitale “da seme a seme” in soli tre mesi e come, tutte le piante che cresceranno nella Stazione Spaziale Internazionale, è coltivato “fuori suolo” e con luce a Led modulata per ottenere il massimo di efficienza dalla fotosintesi. Microtom rientra nel progetto BioxTreme dell’Agenzia Spaziale Italiana, che analizza il potenziale delle piante come fonte di antiossidanti e antimicrobici, capaci di rafforzare le difese immunitarie degli astronauti.

Nel corso dell’evento il focus è stato su Biofarmaceutici e molecole bioattive, per scoprire l’ultima frontiera dei medicinali per la cura di numerose malattie. Il termine bio si riferisce al fatto che queste molecole sono sintetizzabili solo da cellule e non attraverso la chimica. Le piante possono così funzionare da “biofabbrica” per la formulazione di molecole come anticorpi, vaccini ed enzimi, diventando una vera e propria innovazione. Ma le piante sono anche una sorgente naturale di “piccole molecole” bioattive, come si dice in gergo farmaceutico. Si tratta di pigmenti gialli, viola, rossi, ognuno con proprietà benefiche per la salute.

Colture con la luce Led
Colture con la luce Led
Colture con la luce Led
Colture con la luce Led

Agricoltura 3.0

Altri interventi sono stati incentrati sulle Coltivazioni fuori suolo, un viaggio alla scoperta dell’agricoltura 3.0, nella serra idroponica dove piante e ortaggi crescono senza terra e pesticidi, con riciclo dell’acqua sotto lampade Led, secondo i principi della Indoor Smart Agricolture. In occasione dell’evento i ricercatori hanno “seminato” alcune tra le più comuni e utili specie ortive per dimostrare che questo tipo di coltivazione è applicabile a moltissime specie vegetali. Obiettivo: mostrare le principali tecnologie sperimentate dal laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi su materie prime (latte, foglie di stevia, semi di canapa e fiori di narciso) e scarti agro-alimentari (acque di vegetazione e sanse olearie, siero e scotta di latte, vinaccioli) per il recupero di molecole bioattive di interesse alimentare, cosmetico e farmaceutico e lo sviluppo di processi innovativi di sostenibilità ambientale ed energetica.

Scienze omiche è stato invece un viaggio alla scoperta delle tecnologie che permettono ai ricercatori di studiare il profilo genetico di tutte le specie viventi. Appuntamento domani 30 settembre al centro ricerche Enea Casaccia per la Notte Europea dei Ricercatori.














Articolo precedenteTutto alla luce del sole per l’Intelligenza Artificiale
Articolo successivoIndustria 4.0 e Iot: Abb punta sulle persone






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui