Elettra: l’ holding industriale energeticamente… attiva

di Laura Magna ♦ C’è il car sharing elettrico per piccole e medie città nei progetti di questa Pmi quotata Aim. Grazie a  nuove acquisizioni punta a innovazioni disruptive nel business dell’efficenza energetica.

A maggio nascerà, a Latina, il primo car sharing interamente elettrico dedicato alle città di medie dimensioni. Lo firma Elettra Investimenti, con una mossa che conferma la sua natura di Pmi innovativa, riconosciuta anche da un certificato che ha ottenuto per prima tra le quotate di Aim: così, dopo essere entrata nel campo in evoluzione dell’efficienza energetica, con alcune acquisizioni tra la fine del 2016 e la scorsa estate, il gruppo completa la sua metamorfosi. E si prepara, proprio a partire dall’efficienza energetica, a fare il salto anche sui mercati internazionali.







Storia di Elettra

Nata nel 2005 come puro produttore e distributore di energia, campo nel quale pure era stata pioniera proponendo un modello di energia distribuita che successivamente anche i grandi operatori hanno abbracciato, Elettra opera oggi in cinque aree di attività e ha una presenza radicata in nove regioni italiane, dalla Sicilia al Friuli, con più di 75 dipendenti e collaboratori nelle varie sedi. Elettra Investimenti ha archiviato il 2017 con numeri di tutto rispetto, superando ogni obiettivo di crescita: il valore della produzione si è attestato a 47 milioni di euro, in crescita del 49%, con Ebitda margin al 25% (a 11,8 milioni) e utile netto di 4,45 milioni.

«Il 2017 è stato un anno determinante in termini di risultati, impegno e strategia; i risultati di bilancio confermano l’imponente crescita che abbiamo avuto in soli due anni dalla quotazione – dice a Industria Italiana Fabio Massimo Bombacci, Presidente e CEO del gruppo – Abbiamo distribuito dividendi ogni anno, passando dai 13 centesimi del 2015, ai 25 centesimi del secondo anno, fino ai 40 centesimi proposti per l ‘anno scorso. La decisione di investire nel settore dell’efficienza energetica e nell’IoT ci ha permesso di definire e consolidare l’area di business in cui intendiamo operare, e di fare un’importante salto di qualità sia strategica che di risultati, ponendo così solide basi per una ulteriore crescita futura. Oggi siamo una realtà nazionale pronta a nuove sfide e pronta a confrontarsi con mercati più impegnativi».

Una parabola iniziata  13 anni fa, nel 2005, quando venne fondata Elettra Investimenti  «sul modello della generazione distribuita di energia, -racconta Bombacci- : con tanti piccoli impianti da localizzare presso la sede del cliente. Questo modello della generazione distribuita è oggi un driver di tutte le società dell’energia, ma nel 2005 era assolutamente innovativo: in confronto alla grande centrale che distribuisce su di un territorio ampio noi proponevamo di avere tante piccole centrali distribuite. Siano nati come costola del Consorzio Energia di Latina, un cartello di acquisto che permetteva alle imprese industriali di ottenere prezzi calmierati sul mercato libero dell’energia, divenuto tale  nel 2000.»

 

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Fabio Massimo Bombacci, Presidente e CEO Elettra Investimenti

 

La quotazione all’ Aim

«Siamo partiti dalla provincia di Latina dove esiste una forte industria chimico-farmaceutica,  il nostro principale bacino di utenza, e da lì abbiamo iniziato un percorso di crescita che ha portato a espanderci sull’intero territorio nazionale. Nel 2015 ci siamo quotati su Aim e questi due anni e mezzo ci hanno permesso di espandere l’attività in maniera più sostenuta. Siamo raddoppiati in termini di fatturato e abbiamo triplicato la marginalità». La quotazione ha consentito all’azienda di centrare l’obiettivo di creare un polo di aggregazione: in particolare, il listino ha dato visibilità e mezzi per accelerare il processo di crescita tramite acquisizioni. La maggiore, a fine 2016, ha riguardato Tholos, una Esco sarda, la quinta per importante in Italia. Una Esco, ovvero una Energy Service COmpany, è una società che si occupa di effettuare una diagnosi energetica che mira a individuare le aree di miglioramento dell’impiego dell’energia e la riduzione degli sprechi. Un servizio rivolto in particolare alle aziende che devono attenersi a certi limiti relativamente alle emissioni di CO2, rispondendo ai requisiti di efficienza energetica che imporne l’Ue.

L’efficienza energetica è riconosciuta dai cosiddetti Certificati bianchi, titoli che attestano la riduzione dei consumi conseguita attraverso l’attuazione di progetti realizzati ad hoc per il risparmio energetico e che le aziende possono scambiarsi sul libero mercato. «In questo settore abbiamo già messo in piedi progetti finalizzati al risparmio energetico dei clienti, di cui curiamo sia monitoraggio e gestione sia la parte burocratica per la compravendita dei certificati. Inoltre a maggio 2017 abbiamo acquisito la start up PHPower che aveva sviluppato una piattaforma per la gestione remota dell’energia: parliamo di EnergyCloud, Cloud o Server, che semplifica l’acquisizione di dati provenienti da qualsiasi tipo di sensore/dispositivo. Con questa operazione siamo diventati anche “ricercatori” e puntiamo a investire circa 2 milioni, il 4% del fatturato, per sviluppare una nuova piattaforma di gestione dei monitoraggi e dell’analisi energetica. Sarà lanciata a fine anno e sarà una realizzazione disruptive per l’intero mercato dell’energia». Un mercato che, come spiega Bombassi, è in profonda mutazione.

L’IoT modifica le modalità di gestione dell’energia

«L’energia da un secolo e mezzo è motore di sviluppo e crescita, sta però cambiando e cambierà ancora il modo di fruirne. Soprattutto con l’IoT che modifica le modalità di gestione dell’energia e dell’efficienza energetica. Stiamo già passando da una visione di produzione muscolare dell’energia tramite impianti, verso la gestione ottimizzata, e tramite gli strumenti innovatici della digitalizzazione questo modello è utilizzato ormai da tutti gli operatori. Oggi le grandi utility si stanno spostando in questo settore, acquisendo Esco e offrendo servizi sviluppati al proprio interno a supporto della commodity». Non è un caso, evidentemente, che l’ultima operazione straordinaria di Elettra abbia riguardato l’acquisizione tramite PHPower(vedi sopra) del 5% del capitale sociale di Greenpriz S.a.S. e Inovadea S.a.S. società di diritto francese attive proprio nel settore dell’IoT.

 

Presentazione Eppy (52)
Rifornimento di Eppy a una delle 15 colonnine di ricarica elettrica di Latina

La diversificazione e le acquisizioni

L’evoluzione del mercato dell’energia spiega la scelta di Elettra di diversificare rispetto al core business, che invece, «consiste nella proprietà di impianti con i quali produciamo energie elettrica e termica che poi vendiamo. La generazione avviene in impianti di co-generazione a gas naturale, a olio vegetale e grasso animale; impianti di geotermia e impianti fotovoltaici. Fa parte poi della nostra attività più tradizionale la gestione di impianti nostri e di terzi per ogni aspetto a esclusione della parte meccanica che resta di competenza del costruttore», dice Bombacci.

I clienti di Elettra sono dunque di tre tipi: aziende industriali principalmente chimico farmaceutiche che hanno bisogno di molta energia elettrica e termica; impianti al servizio di centri commerciali e infine servizio di reti di teleriscaldamento. «Negli ultimi anni, in particolare da quando ci siamo quotati, non abbiamo solo diversificato in orizzontale ma siamo cresciuti anche in verticale acquisendo società proprietarie di impianti che ci hanno consentito di ampliare le fonti produttive e i megawatt in gestione».

Nel corso del 2017 Elettra, tramite le società operative di volta in volta coinvolte, ha acquisito Idronika S.r.l. (mediante Alea Heat &Power S.r.l.) attiva nella fornitura di energia termica (calda e fredda) tramite una centrale geotermica di trigenerazione a servizio del Parco Commerciale Terminal Nord di Udine; concluso un contratto di affitto di ramo di azienda dalla società Tonella S.r.l. (tramite Alea Energia S.p.A.) inerente un’impianto di produzione da fonti alternative; acquisito di un impianto di teleriscaldamento da fonti alternative nel comune di Assisi (tramite Alea Heat & Power S.r.l.).

 

Presentazione Eppy (21)
La Renault di Eppy

L’e-mobility

L’attività di  generazione di elettricità ha il suo fulcro in Italia e continuerà ad averlo sul territorio nazionale «perché servono strutture e dimensioni che al momento non possediamo per entrare in altri mercati, il settore dell’efficienza energetica è molto più trasversale e indipendente dal prezzo dell’energia e pertanto è possibile che in questo ci espanderemo anche all’estero. Non lo faremo da soli, ma con società che già operano in altri Paesi per supportarle». Nel frattempo, c’è un altro campo che la piccola utility laziale ha scelto di esplorare  con il medesimo piglio innovativo: l’e-mobility. Attraverso una piccola controllata è in rampa di lancio il primo car sharing interamente elettrico fatto con veicoli omologati per l’autostrada: «Si chiama Eppy, lo faremo con veicoli Renault, e lo faremo con un modello adatto alle città medie, di dimensione inferiore a Roma e Milano, già ampiamente servite e non alla portata di una Pmi come noi», spiega Bombacci.

La sperimentazione è partita a fine 2017 con due mezzi circolanti e con l’approvazione da parte del Comune di Latina del piano per la collocazione delle prime 15 colonnine di ricarica per un totale di 30 punti dislocati in tutta la città.«Il modello che vogliamo perseguire è adatto a città capoluogo tra 100mila e 150mila abitanti. Dimensioni che sono estranee a realtà come Enjoy o Car2Go hanno dietro colossi come Eni (vedi Industria Italiana qui) e Daimler, e che invece ben si adattano alla nostra potenzialità, dove prevediamo di realizzare infrastrutture di ricarica che possano costituire un asset significativo. Al momento il car sharing è appena entrato nella mentalità degli italiani, si tratta di abituarsi culturalmente. Sicuramente questo avverrà, non so se a 3-5 o 7 anni e siamo sicuramente in anticipo, ma credo che ora sia il momento giusto per partire ed è quello che a metà maggio faremo a Latina per poi replicare in altre città capoluogo in giro per l’Italia», conclude Bombassi che indica come possibile prossime tappe Assisi, Perugia, Cagliari e alcuni comuni della Lombardia.














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