Codemotion: così troviamo lavoro ai professionisti IoT, data analytics, IA

di Piero Macrì ♦︎ La piattaforma digitale di e-learning e recruiting si occupa della formazione di profili coerenti con esigenze di trasformazione digitale. E mette in contatto professionisti It e imprese. Tra i finanziatori della scale-up P101, Primomiglio e Cdp Venture. Ne parliamo con il ceo Chiara Russo

Incrociare domanda e offerta di sviluppatori software attraverso una piattaforma digitale di e-learning e di recruiting che mette in relazione professionisti It, tech-community e aziende. Fondata nel 2013 da Chiara Russo (ceo) e Mara Marzocchi (chief content officer), oggi Codemotion è una scale-up con più di 50 dipendenti in 4 Paesi (Italia, Spagna, Olanda e Germania). Ha già raccolto un primo round di investimenti del valore di 6 milioni di euro che serviranno sia a favorire l’internazionalizzazione, sia a velocizzare l’implementazione dei servizi online. Tra i finanziatori P101, Primomiglio e Cdp Venture. Attività di upskilling, reskilling ma soprattutto di continuous learning. È questa la filosofia della scale-up romana che nel 2020 ha ottenuto ricavi per 1,5 milioni di euro e che si prevede possa chiudere il 2021 con un fatturato di 4 milioni. Le opportunità sono tante.

Le attività di Codemotion si inseriscono infatti nel settore emergente dell’Edutech, che in Europa (fonte Statista) ha già attratto investimenti per oltre 700 milioni di euro. L’obiettivo è raggiungere i 20 milioni di fatturato entro il 2023. Una crescita che è strettamente associata al numero di utenti, che dovrebbe presto raddoppiare, passando dagli attuali 500 mila a oltre un milione. Una buona notizia, considerato che non è facile al giorno d’oggi intercettare sviluppatori con profili coerenti con esigenze di trasformazione digitale, soprattutto se si ha fame di competenze di intelligenza artificiale, data analytics, IoT e security. In Europa, secondo rilevazioni Codemotion, ci sono più di 900 mila posizioni vacanti ma non ci sono sviluppatori sufficienti. Come è nata la piattaforma, quali sono i contenuti formativi, i servizi per le aziende e le possibili prossime evoluzioni? Ce lo spiega Chiara Russo, che sottolinea come il vero fattore differenziante di Codemotion – a differenza delle piattaforme generaliste come Linkedin – sia il modello community driven, verticale e ad alta specializzazione.







 

Una storia nata dalla passione per il coding

Il ceo di Codemotion Chiara Russo

La mission di Codemotion è permettere alle community di condividere tendenze tecnologiche e best practice a livello mondiale, supportando gli sviluppatori nella crescita professionale, offrendo contenuti formativi di qualità e la partecipazione ad attività a valore, aiutando aziende e start-up – più di 300 quelle sinora presenti sulla piattaforma – a individuare le risorse più valide in ambito digitale, per assumerle o coinvolgerle in progetti di open innovation e digital transformation. «Oggi siamo al cento per cento online ma la nostra storia nasce da una conferenza organizzata a Roma nel 2009, racconta il ceo. È iniziato tutto per puro hobby e dalla mia passione per il coding. Io e Mara avevamo la nostra occupazione e dedicavamo al progetto notti e weekend. Il desiderio era creare un’opportunità unica, di confronto e approfondimento, sui temi legati alla tecnologia per lo sviluppo software. I contenuti dovevano essere scelti dagli sviluppatori stessi, senza avere nessuna influenza o pressione da parte delle grandi aziende. Insomma, l’idea era dare vita a una comunità professionale partendo dal basso, proprio perché eravamo e siamo tuttora convinte, che tra gli sviluppatori esiste una conoscenza diffusa il cui potenziale possa esprimersi al meglio solo attraverso una condivisione delle idee. Nella nostra conferenza siamo arrivati ad avere nel giro di pochi anni oltre 3 mila partecipanti. Da quell’istante hanno iniziato a chiamarci dall’estero chiedendo di replicare lo stesso modello a Madrid, Berlino e Amsterdam. È stato quello il momento in cui abbiamo di deciso di intraprendere il viaggio come startup. Era il 2013 e da allora è stato tutto un crescendo. La community si è allargata a una dimensione internazionale con proposte dagli Stati Uniti, dall’Australia, da Israele e dall’India contribuendo così a diffondere il brand Codemotion sia a livello italiano che europeo».

 

D. E poi il passaggio dalla conferenza alla piattaforma online…

R. Sì, siamo stati per anni legati a eventi in presenza ma cresceva l’interesse per creare una vera community online dove trasferire tutte le attività che si erano fino ad allora sviluppate in modo tradizionale. Poi è arrivato il Covid che ha cancellato tutto il palinsesto di eventi fisici ma che allo stesso tempo ha dato la possibilità di concentrarci sull’online. Avevamo già deciso che il nostro futuro dovesse essere in rete. Il covid ne ha solo accelerato l’evoluzione. Ed è su questa scommessa che nel 2019 abbiamo raccolto l’interesse di un certo numero di investitori che hanno finanziato il progetto con un primo round di 6 milioni di euro. Tra questi P101, Primomiglio e Cdp Venture con cui stiamo già ragionando per future opportunità di sviluppo. Il primo round ci permette di crescere a livello internazionale e consolidare i servizi online, ma si valuteranno anche altri round per sostenere la crescita, anche con acquisizioni.

 

D. Quali contenuti e percorsi formativi offrite?

R. Lo sviluppo dei contenuti è basato su un modello crowdsourcing. Apriamo una call pubblica dove chiunque può proporsi per parlare e presentare la propria esperienza. La selezione viene poi fatta dai community manager e dagli stessi sviluppatori. I contenuti sono di tre tipi: grandi eventi ed eventi settimanali che vengono proposti in tre diverse lingue: italiano, spagnolo e inglese; contenuti on demand, che sono l’equivalente dei talk live vale a dire eventi di 15 o 40 minuti su specifiche tecnologie; veri e propri corsi modulati secondo profili junior e senior per acquisire competenze di full-stack, front-end o back-end developer. Non mancano ovviamente i temi legati alla specificità del momento. Se dovessi dire quali sono oggi le macro tendenze formative non avrei dubbi: sono l’intelligenza artificiale, la data analytics e la cybersecurity.

Mercato europeao intelligenza artificiale. Fonte Idc

D. Quali sono i servizi che vengono proposti alle aziende?

R. Le aiutiamo nello sviluppo professionale dei team fornendo loro contenuti ad hoc e le supportiamo sia nell’ingaggio di nuovi sviluppatori sia nella crescita del team stesso. Sono molti i corsi che vengono proposti da docenti della community così come tanti sono i percorsi di formazione fatti in partnership con le aziende. Offriamo loro anche una sorta di consulenza: come rivolgersi al mondo degli sviluppatori, quali sono i contenuti giusti per far crescere le proprie risorse. Nostri clienti sono aziende del mondo bancario e assicurativo, del retail e del mondo industriale, e ovviamente società di consulenza e tech companies. Tra queste: Ing, Generali, Tim, Intel, Oracle, Microsoft, Accenture, Leroy Merlin, Google e Amazon.

 

D. Le aziende sono alla disperata ricerca di nuove competenze, Ma il messaggio che voi lanciate è che la formazione diventi una costante, con attività di up-skilling e re-skilling…

R. Upskilling, reskilling, certo tutto rientra in quest’ordine di idee ma la nostra filosofia è quella di offrire un continuous learning. È vero per qualsiasi attività ma lo è ancora di più per uno sviluppatore, che deve essere sempre al passo con i tempi e sempre aggiornato sulle ultime tecnologie. Se sei un developer non smetti mai di studiare e una piattaforma che ti offre un aggiornamento continuo diventa indispensabile.

In media, nelle professioni legate all’Ict la componente di competenze digitali richieste è pari al 43% (Digital Skill Rate), seguono le soft skills, che pesano per il 37,8%, e infine le altre competenze non digital (19,2%). Fonte Osservatorio Competenze Digitali

D. Per come è stata impostata la piattaforma, viene spontaneo pensare a Linkedin

R. A differenza di Linkedin, che è una piattaforma generalista, siamo un social verticale, di e-learning e di recruiting, che opera in un settore specifico dando voce a una community specializzata nel software development.

 

D. Ma qual è la richiesta di formazione e quali le specializzazioni che stanno emergendo?

R. In Europa ci sono più di 900 mila posizioni vacanti ma non ci sono sviluppatori sufficienti. Da qui la grande difficoltà delle aziende, che devono accelerare il loro percorso di trasformazione digitale e necessitano di nuove competenze. Basti pensare che degli sviluppatori che sono sulla nostra piattaforma solo un 13% è alla ricerca di un nuovo lavoro. È sempre più difficile intercettare uno sviluppatore da ingaggiare in azienda sulle nuove competenze. Insomma, la domanda è nettamente superiore alla quantità di sviluppatori che esistono. E il gap di competenze digitali innesca una competizione tra le aziende per portare a bordo i migliori talenti. Soprattutto su temi come IoT, blockchain, intelligenza artificiale, sicurezza e architetture software.














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