Azerbaijan, un mare di opportunità per le pmi italiane: l’opinione dell’Istituto Italiano per l’Asia

«Il suo nome risuona a molti fin troppo poco musicale, con una cadenza e affiancamento di lettere il cui suono suscita spesso un irrefrenabile inarcamento delle sopracciglia con tanto di grandi e spalancati occhi increduli; il tutto completato dal comune e oramai banale commento ‘ma quel posto è sicuro?’. Ebbene, l’Azerbaijan è molto più di un ‘posto’: è uno Stato, una forma di governo repubblicana bagnata dal ricco Mar Caspio e vicina terra dell’Iran sciita, della sempre più europeista Georgia, della grande Russia. E un gasdotto, il Tanap-Tap che arriva fin sulle nostre coste pugliesi e che servirà tutta l’Italia e non solo. Insomma un tubo che unisce due culture, profondamente diverse ma uguali nella loro ricchezza storica. Un gasdotto che sigilla l’unione di due Paesi che hanno ottime relazioni diplomatiche, economiche e politiche». Con questa premessa il Segretario Generale dell’Isia, l’Istituto Italiano per l’Asia, Domenico Palmieri ha presentato in un focus in videoconferenza con associati e stakeholder le grandi opportunità, non solo economiche ma anche turistiche, che il Paese caucasico può offrire.

‘«Baku – ha detto Palmieri – è la capitale di questo che è oggi un Paese ed una realtà a noi sempre più vicina e necessaria, nonostante i racconti e la storia non diano giustizia a esistenze statali ex sovietiche ora in forte accelerazione per consenso internazionale. L’Azerbaijan, Paese di convivenza culturale, religiosa, un orgoglio reale dove Chiese, Moschee, Sinagoghe condividono lo stesso territorio”. L’Azerbaijan è un simbolo di multireligiosità – ha spiegato il Segretario Generale dell’Isia – perchè  questa gioviale condivisione ”si respira davvero tra le strade di Baku, come di Gakh situata a nord o di Quba dove esiste una antica comunità ebraica. In Azerbaigian è forte la connessione con l’Europa, un’identità, quella azera, che non nasconde influenze europee».







«Roma e Baku – ha sottolineato  Palmieri – “non sono mai state così vicine. Il nostro Paese anche grazie al Tap è il primo terminale per gli idrocarburi azeri e le nostre imprese sono sempre più apprezzate nel Paese asiatico e così l’interscambio, come ha fatto presente l’Ice in un recente studio, crescerà più dei 6 miliardi attuali. Molte medie e grandi imprese italiane – ha evidenziato infine il Segretario Generale dell’Isia – sono già presenti in Azerbaijan ma vi sono spazi di crescita ed opportunità anche per le pmi italiane capaci di intraprendere un percorso di internazionalizzazione. I settori economici più promettenti sono diversi ma, in vista della ricostruzione dei territori recentemente riconquistati in seguito agli eventi bellici dello scorso anno, le infrastrutture, l’edilizia e la logistica saranno i settori trainanti anche per tutto l’indotto».














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