De’ Longhi, nel 2022 calo di ricavi e utili

Ricavi per 3.158 mln, in calo del 2%. Utile netto a 177,4 milioni, pari al 5.6% dei ricavi. Erano al 9,7% nel 2021

Un anno non facile per De’ Longhi. Dopo una partenza d’anno sostenuta, nei successivi trimestri il gruppo ha dovuto fronteggiare un calo generalizzato della domanda, soprattutto in Europa, a cui si sono aggiunti l’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche su alcune componenti di costo del prodotto e costi straordinari legati ad un anomalo livello di magazzino raggiunto nel corso del primo semestre dell’anno. A parziale compensazione di tali effetti, il Gruppo ha mantenuto una politica di prezzi in misurato rialzo, oltre ad aver implementato misure eccezionali che hanno consentito nella seconda metà dell’anno di riportare il livello dello stock sotto controllo e ben oltre i target preventivati.

Il gruppo ha mantenuto un fatturato superiore ai 3 miliardi di Euro, anche grazie alla scelta strategica di dare continuità agli investimenti in comunicazione e marketing, in crescita rispetto al 2021.







Nel 2022 i ricavi hanno subito una flessione del 2%, attestandosi a 3.158,4 milioni. Dopo una prima parte dell’anno chiusa in territorio positivo, sostenuta dalla performance del caffè, nel corso dei successivi trimestri il gruppo ha evidenziato un calo generalizzato del fatturato ad un tasso mid-single digit, spiegato principalmente dal rallentamento dei consumi in Europa. In flessione anche il fatturato del quarto trimestre (-3,9%), ancora caratterizzato da un comportamento conservativo dei consumatori e dal conseguente de stocking della distribuzione.

La componente valutaria (comprensiva della gestione delle coperture) ha contribuito positivamente per 3,9 punti percentuali di crescita nei 12 mesi e di 3,1 punti percentuali nel quarto trimestre.

Sintetizzando i risultati:

Nei 12 mesi:

  • ricavi a € 3.158,4 milioni, in leggero calo del -2% (-5,9% a cambi costanti);
  • adjusted Ebitda a € 362 milioni, pari all’11,5% dei ricavi (rispetto al 16% del 2021);
  • utile netto a € 177,4 milioni, pari al 5,6% dei ricavi (rispetto al 9,7% del 2021);
  • posizione finanziaria netta positiva per € 298,8 milioni, in discesa di € 126 milioni rispetto a fine 2021, ma in forte recupero nel quarto trimestre con un flusso di cassa positivo di € 270 milioni.

Nel quarto trimestre:

  • ricavi in calo del 3,9% a € 1.029,8 milioni (-7% a cambi costanti);
  • adjusted Ebitda a € 150 milioni e pari al 14,6% dei ricavi (rispetto al 14,7% nel 2021);
  • utile netto a € 78 milioni, pari al 7,6% dei ricavi (rispetto al 7,3% del 2021).

«In generale, sono molto soddisfatto di come il Gruppo ha saputo reagire di fronte allo scenario straordinariamente sfidante e complesso che si è venuto a creare nel 2022, considerando come tale scenario abbia portato ad un deterioramento della fiducia e potere d’acquisto dei consumatori e con quale intensità abbia messo a dura prova la gestione dei costi di produzione di tutto il nostro settore industriale», commenta Fabio De’ Longhi. «L’eccesso di accumulo di scorte nei primi 9 mesi ha richiesto l’implementazione di misure straordinarie atte a riportare il magazzino sotto controllo e a ridurre di conseguenza i costi straordinari generati dalle inefficienze produttive e dalla gestione dello stock. Il successo di queste azioni è testimoniato dalla performance reddituale e del cash-flow del quarto trimestre, positivo per € 270 milioni, reso possibile soprattutto dalla discesa del magazzino dal picco di fine giugno ai circa 550 milioni di fine anno. Il 2023 inizia in un contesto non molto dissimile dalla seconda parte del 2022 che ci lascia prevedere un progressivo miglioramento del clima economico e dei consumi nella seconda metà dell’anno dopo una partenza difficile, segnata da un ulteriore de-stocking da parte della distribuzione a cui si sommeranno gli effetti della nostra scelta strategica di uscire dal mercato del condizionamento mobile negli Stati Uniti e dello sfidante raffronto con la straordinaria crescita dei primi mesi dei precedenti due anni. In questo contesto, stimiamo perciò di poter chiudere l’anno con ricavi in leggera flessione ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di Euro».














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