Da MOTUS-E un appello al Governo: “Non fermate la mobilità elettrica”

MOTUS-E  con un comunicato stampa ha deciso sottoporre al Governo un bouquet di proposte (le si leggerà qui di seguito) perché non si facciano passi indietro circa le azioni in favore della mobilità elettrica. Azioni che, ante Covid-19, erano state presentate al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) nell’ambito del Tavolo Automotive, e la cui concreta attuazione può consentire il rafforzamento del ruolo dell’Italia nella transizione verso una mobilità sostenibile, il pieno e concreto rilancio di tutte le aziende coinvolte e uno stimolo per la creazione di nuove imprese e nuove professionalità.

Chi è MOTUS-E

MOTUS-E è la prima associazione italiana costituita su impulso dei principali operatori industriali (tra i quali Abb, Fiat, Nissan, Volkswagen, Tesla, Volvo, Renault, Enel, A2A), del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale e d’opinione per favorire la transizione del settore nazionale dei trasporti verso l’adozione massiva di mezzi sostenibili, promuovendo la mobilità elettrica e divulgandone i benefici connessi alla tutela ambientale.







 

Tornando alla nota e alle considerazioni di MOTUS-E si legge “del tutto consapevole del momento che sta attraversando il settore automotive, sconvolto dall’abbattersi sul nostro Paese, e in particolare sulle sue aree più produttive, della pandemia Covid-19. È evidente che uno sconvolgimento così radicale dell’intera filiera deve trovare, da parte delle Istituzioni, una risposta rapida ma anche lungimirante, per ridare slancio al comparto con l’obiettivo non solo di salvare le imprese ma, anzi, di accrescerne la competitività nel contesto europeo e mondiale.”

E si legge ancora “L’abbattimento dell’inquinamento delle nostre città e la decarbonizzazione dell’industria non rappresentano più una scelta, sostiene MOTUS-E ma una necessità e un’opportunità anche di tipo economico-industriale. In questo progetto ambizioso la mobilità gioca un ruolo determinante. Pur ritenendo legittime le richieste che mirano ad una pronta ripresa di domanda e offerta, pensiamo tuttavia che sia comunque rischioso per l’Italia in questo momento frenare o rinviare la transizione tecnologica.”

Le proposte al governo

Sono tre linee guida di MOTUS-E: Stimolo, Sostegno, Supporto. Vediamole nelle loro articolata declinazione.

Stimolo della domanda

Percorrere la strada già tracciata – scrive nella nota MOTUS-E – “rafforzando l’Ecobonus per i veicoli a zero e basse emissioni. L’Ecobonus per i veicoli a zero e basse emissioni, introdotto con la legge di bilancio 2019, si è dimostrato uno strumento fondamentale nell’accelerare la transizione ad una mobilità più sostenibile, in particolare tra i privati. Per sostenere la ripresa di questo mercato dopo l’emergenza Coronavirus è necessario incrementare i fondi dedicati all’Ecobonus, per evitare che gli esigui fondi stanziati per il 2020 e 2021 si esauriscano causando un ulteriore rallentamento del già fragile mercato. Stimiamo circa 200 milioni di euro necessari per il 2020 con consegne entro i primi 6 mesi del 2021 (+ 130 milioni di euro rispetto all’attuale fondo).”

Una cura shock “per sostenere le Pmi e le grandi imprese che decidono di ripartire investendo in veicoli a zero e basse emissioni.”

Rivedere i meccanismi di deducibilità “per le flotte aziendali e partite Iva, introducendo la possibilità per le aziende di dedurre, in caso di leasing, acquisto o noleggio di un veicolo a zero emissioni (0-20gCO2/km) e basse emissioni (20-60gCO2/km), rispettivamente il 100% e l’80% dell’ammortamento o del costo operativo del noleggio anche sulla componente Iva, alzando inoltre i costi massimi deducibili e azzerando le tasse sui fringe benefit ai dipendenti.”

Decarbonizzare la logistica urbana ”incentivando l’acquisto di veicoli da trasporto merci elettrici. L’elettrificazione del così detto ‘ultimo miglio’ è uno strumento importante per la decarbonizzazione dei centri urbani. È necessario quindi stimolare la domanda di veicoli di trasporto merci a zero emissioni secondo uno schema progressivo: da 4mila euro per i veicoli Ldv da 0 a 1,5 ton a 14mila euro per i veicoli Ldv da 7,01 a 12. Allo stesso tempo, sarebbe utile creare uno schema di incentivo per le infrastrutture di ricarica dedicate ai veicoli commerciali.”

Sostegno alle infrastrutture di ricarica

Supportare la ricarica a casa e in ufficio ”prevedendo per le infrastrutture private: agevolazioni fiscali per l’installazione; potenziamento del meccanismo di credito di imposta (da 50% a 65%); rafforzamento delle agevolazioni per le imprese, estendendo il meccanismo a più di un’infrastruttura di ricarica per un massimo di spesa di 100 mila euro.”

Costruire una rete nazionale ”efficiente e capillare, prevedendo per le infrastrutture pubbliche: semplificazione dell’iter per l’installazione, attraverso l’introduzione di un documento unico che unifichi le procedure di autorizzazione; piano di investimenti dedicato all’installazione di stazioni di ricarica ad alta potenza sulle autostrade, attraverso l’introduzione di obblighi a carico dei concessionari.”

Supporto all’offerta

Creare, rendere vantaggiosi e diffondere strumenti di aggregazione per le Pmi ”aumentando i vantaggi fiscali per gli investimenti alle imprese che aderiscono a contratti di Rete.”

Prevedere sgravi fiscali e contributivi ”per l’assunzione di tecnici specializzati nel settore della mobilità elettrica ed estendere i programmi di formazione Industria 4.0 per la riqualificazione del personale, includendo le competenze dei lavoratori addetti ai processi produttivi, alla progettazione e fabbricazione dei prodotti, ma anche alle reti di vendita (concessionari) e assistenza post-vendita (officine).”

 

 














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