Comau e Iaad: uno studio attorno alla “pelle” dei robot

Destinazione robot del futuro. Un progetto didattico realizzato con Iaad – the Italian University for Design - conferma l’attenzione di Comau alla funzionalità e al design delle sue tecnologie. Curate dal team Style & Design, guidato da Francesco Ciniello, all'interno del business unit Robotics and Automation Products

La famiglia di robot Comau

HUMANNufacturing, ovvero un design di robot e cobot ispirato alla natura umana, alla sua sensibilità. Per Comau questo approccio è una declinazione del suo spirito di innovazione

In questa traiettoria, la società italiana famosa nel mondo in fatto di automazione industriale robot,  ha lanciato a fine 2019 un progetto didattico, in cui sono stati impegnati 20 giovani designer del Dipartimento di Product design dello Iaad (Istituto d’arte applicata e design). L’obiettivo comune: ideare la pelle dei robot del futuro.







Il progetto momento per momento

Il programma ha avuto inizio lo scorso novembre con un workshop focalizzato sull’analisi del contesto tecnologico, delle strategie di design e di sviluppo di prodotto di Comau. Gli studenti Iaad hanno lavorato fino all’inizio di febbraio, suddivisi in sei gruppi, per esplorare e sviluppare nuove modalità di realizzazione del rivestimento sensorizzato che ricopre – e permette di utilizzare in modalità collaborativa – i robot Comau.

Il lavoro comune è stato anche un’opportunità per conoscere più da vicino quali sono gli step e le competenze necessarie per sviluppare il design di un nuovo prodotto nel campo dell’automazione industriale.

I progetti realizzati dai gruppi di designer – dai concept creativi ai loro contesti d’utilizzo in ambito industriale – presentati a inizio febbraio, sfuggendo per poco alla tagliola Covid-19, nella sede torinese di Iaad, alla presenza del Direttore Iaad, Laura Milani, e di Maurizio Cremonini, Comau Head of Marketing, insieme ai responsabili del progetto, Davide Negri, Coordinatore del Dipartimento Product design Iaad, e Francesco Ciniello, responsabile Style & Design di Comau Robotics and Automation Products.

Idee per il futuro

Le idee più interessanti saranno d’ispirazione per lo sviluppo, a livello sperimentale, di nuove tecnologie Comau o per l’elaborazione di nuove soluzioni collaborative per le proprie famiglie di robot. L’attenzione allo stile e alla fruibilità funzionale delle tecnologie, affiancata da una costante attività di R&S, è uno degli elementi fondanti della produzione di Comau e del team Style & Design, creata nel 2012 all’interno della business unit Robotics & Automation Products.

«L’efficienza e la funzionalità di un prodotto non possono mai prescindere dalla cura della forma e dello stile, per questo lo spirito creativo e il sapere ingegneristico devono sempre operare insieme»,  spiega Francesco Ciniello, che prosegue, «sviluppare il design di una macchina industriale o di un robot significa applicare il design alla tecnologia, unire alte prestazioni tecniche con l’efficacia e la gradevolezza delle linee».

Una genealogia di robot, cobot e macchine intelligenti

Dall’ approccio creativo Comau, sono nati, dal 2013 in poi, robot TP 5, Racer 7 e Racer 5, lo scara Rebel, la macchina laser ibrida Lhyte, il cobot AURA, il concept di robot umanoide Amico, il piccolo braccio robotico modulare e open source per il mondo didattico, e.DO, l’esoscheletro MATE.

«Il design del robot di piccola taglia Racer3 è un esempio di come Comau abbia voluto unire una forma accattivante con grandi capacità tecniche, dimostrando come la forma sia sempre complementare alle performance e possa aiutare le macchine stesse ad essere ancora più prestanti», afferma  Ciniello, «Comau, in particolare, guidata dal concetto di HUMANufacturing, si ispira nel proprio design alla natura umana, a forme morbide e gradevoli, con l’obiettivo di rendere ancora più vicine alla sensibilità umana le proprie tecnologie. Il progetto avviato con Iaad ci permette di trovare nuovi stimoli aprendoci alla creatività di giovani designer, a cui siamo lieti di poter a nostra volta trasferire un po’ della cultura dell’automazione e delle competenze che oggi ci contraddistinguono nel campo del design industriale e della robotica».














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