Caro energia e problemi alla supply chain? Ecco come la manifattura additiva può risolverli. L’analisi di Stratasys

Nell'ambito di un programma di efficienza operativa e di resilienza la stampa 3D può contribuire ad affrontare le problematiche attuali. L'opinione di Yann Rageul, responsabile della business unit manufacturing dell'azienda israeliana

Yann Rageul, responsabile della business unit manufacturing di Stratasys

In tutto il mondo le aziende manifatturiere si trovano ad affrontare una serie di sfide concomitanti a causa delle tendenze macroeconomiche e dell’instabilità geopolitica globale. Queste pressioni esterne hanno un impatto sulle catene di approvvigionamento, sulla disponibilità di forza lavoro, sulla domanda dei clienti e sui prezzi dell’energia. Purtroppo non esiste una soluzione unica e semplice per un tale insieme di sfide. In questa occasione, Yann Rageul, responsabile della business unit manufacturing di Stratasys, esamina come le caratteristiche di velocità ed efficienza della stampa 3D possono consentire alle aziende manifatturiere di accrescere la loro resilienza e di prepararsi al meglio per fronteggiare la “tempesta perfetta” delle condizioni di mercato più difficili. A fronte di una maggiore pressione sui profitti, è naturale che le aziende cerchino di risparmiare e di ottimizzare i costi. Le prime voci di bilancio a essere tagliate sono quelle che, apparentemente, non incidono in misura rilevante sull’operatività giornaliera dell’azienda. Tuttavia, l’innovazione non dovrebbe essere limitata alle aree più performanti e l’adozione di nuove tecnologie come parte di un piano di resilienza operativa globale potrebbe fare la differenza tra un’azienda che prospera e una che fallisce sotto il peso della pressione.

Un esempio di investimento nell’innovazione che può aiutare le imprese ad affrontare le sfide immediate di oggi e a svilupparsi in futuro è la fabbricazione additiva (Am) con stampanti 3D. Queste tecnologie possono essere implementate lungo tutta la catena del valore per consentire la flessibilità complessiva di cui i produttori hanno bisogno, riducendo al contempo i costi nelle applicazioni pratiche. Maschere e staffaggi, sostituzione di pezzi lavorati in metallo con parti stampate in polimero composito e attrezzature di stampaggio realizzati in 3D sono solo tre esempi che i produttori più attenti possono prendere in considerazione. La stampa 3D offre alle aziende manifatturiere un livello di flessibilità senza precedenti nell’intero ciclo, dalla progettazione alla produzione del pezzo. Il case study classico propone la stampa 3D come strumento di prototipazione per ridurre i tempi di sviluppo. In questo ambito di applicazione, la stampa 3D consente alle aziende di passare più rapidamente a nuovi prodotti, di ridurre i tempi e le spese per lo sviluppo di nuovi prodotti e di essere un passo avanti rispetto alla concorrenza in un mercato competitivo.







La tecnologia può essere utilizzata anche per integrare i processi produttivi tradizionali, offrendo un maggiore livello di flessibilità. Ad esempio, in un solo anno, lo stabilimento Schneider Electric di Puente la Reina, in Spagna, ha ottenuto un risparmio di circa 20.000 euro sulla produzione di attrezzaggi per la catena di montaggio grazie all’implementazione di stampanti 3D con tecnologia Fdm. Una soluzione flessibile per maschere e staffaggi utilizzati sulle linee di produzione consente alle aziende di adeguarsi e soddisfare le richieste dei clienti in modo più rapido e semplice, senza dover modificare le tecnologie di produzione principali. Nella parte terminale della catena di produzione, la fabbricazione additiva può essere utilizzata per sostituire parti tradizionalmente realizzate con metodi diversi o addirittura con materiali diversi. Ad esempio, da quando utilizza il Nylon 12Cf Fdm per sostituire le parti lavorate in metallo in officina, la società di ingegneria John Crane, con sede nel Regno Unito, ha ridotto i costi di alcune applicazioni fino al 98% e il tempo medio di configurazione della macchina fino all’80%, trasformando la propria capacità produttiva interna e limitando la necessità di ricorrere a subfornitori onerosi in termini di tempo e denaro. Un altro esempio sono i pezzi stampati in 3D che soddisfano i requisiti di qualità dei loro omologhi in alluminio lavorati a Cnc, come dimostra il produttore danese di scarpe Ecco 3D, che realizza stampi e forme in un materiale fotopolimerico. Le parti ottenute sono prodotte più velocemente e il nuovo processo è molto meno costoso rispetto alla lavorazione Cnc dell’alluminio. Una volta installata, la stampante 3D può essere utilizzata non solo per questa operazione, ma anche per altre soluzioni che possano ridurre i costi o innovare con successo.

Una caratteristica comune delle sfide affrontate dalle aziende manifatturiere è che una volta risolta una, ce n’è sempre un’altra dietro l’angolo! Un recente rapporto di Make Uk, l’associazione dei produttori britannici, indica che il 60% degli intervistati ritiene che il solo aumento dei costi energetici potrebbe essere fatale per le loro attività nel prossimo anno. Se a questo si aggiungono l’aumento dei costi della logistica, i problemi della catena di approvvigionamento e la volatilità della domanda, è facile capire le pressioni cui sono sottoposte le aziende di tutte le dimensioni e di tutti i settori verticali. L’implementazione di tecnologie come la stampa 3D nell’ambito di un programma di efficienza operativa e di resilienza può contribuire ad affrontare le problematiche di oggi, ma garantisce anche alle aziende di attrezzarsi meglio per fronteggiare le sfide di domani.














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