Bcg-Nedcommunity: con la digitalizzazione i ricavi aumentano fino al 25%

Le aziende con soluzioni digitali hanno guadagnato il 5% di market share e migliorato di oltre il 5% la capitalizzazione di mercato

Secondo un recente studio di Bcg, l’investimento in soluzioni digitali permette alle aziende un aumento dei ricavi dal 9% al 25% e un risparmio dei costi che può arrivare fino al 50%. Grandi Aziende come Walmart, Pfizer, P&G e Bbva hanno trasformato il loro modello di business generando grandi benefici per le proprie attività (ad es. Bbva ha 72% prodotti venduti sui canali digitali, ha ridotto del 50% il time to market grazie al lavoro “in agile”).

Il tema è stato dibattutodurante l’evento organizzato da Nedcommunity e Bcg presso la sede milanese di Bcg, dal titolo “Governance Digital Agenda. Spunti per board members”, cui partecipano Alessandro Carretta (presidente Nedcommunity), Davide Di Domenico (managing director e senior partner Bcg), Paola Bonomo (CdA Tim), Valentina Bosetti (presidente Terna), Vittorio Colao (vice chair emea General Atlantic, già Ministro per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione digitale), Corrado Passera (fondatore e amministratore delegato di Illimity).







Nedcommunity da 19 anni ha come missione il facilitare il dibattito sulla buona governance ed ha deciso di approfondire le tematiche relative alla governance della digital agenda lanciando un programma di iniziative e approfondimenti. Come primo passo ha sviluppato una guida, con il supporto di Bcg, per membri di consigli d’amministrazione nella governance dell’agenda digitale. «Il digitale al giorno d’oggi è un forte driver delle strategie aziendali e genera nuove opzioni strategiche», dichiara Piercarlo Gera, responsabile del programma governance digital agenda di Nedcommunity. «Il board ha la responsabilità di indirizzare le strategie di business e conseguentemente le strategie digital – aggiunge Gera – cogliendo le opportunità di business consentite dall’innovazione tecnologica in corso. Tre ambiti particolarmente importanti sono: l’innovazione dei business model, poiché il digitale consente non solo di trasformare il core business, ma anche di lanciare nuovi business sinergici col core business; la diffusione di una cultura digitale in azienda che porti a “pensare in digitale”; la cybersecurity, perché il digitale è fonte di grande valore, ma anche potenzialmente di grandi rischi».

La trasformazione digitale permette alle aziende maggiore resilienza e flessibilità, anche durante periodi di crisi. Negli ultimi due anni di pandemia le aziende con soluzioni digitali hanno guadagnato il 5% di market share e migliorato di oltre il 5% la capitalizzazione di mercato rispetto ad aziende con un’inferiore maturità digitale.

Matteo Romano, partner Bcg ha aggiunto «L’analisi che abbiamo condotto porta alla luce due particolari necessità: il limitato orientamento al digitale da parte dei board member e l’idea che l’agenda digitale afferisca a un ambito puramente tecnico, quando è in realtà strettamente connessa agli obiettivi di sostenibilità e, in generale, di business dell’azienda. Solo inquadrando correttamente il valore dell’agenda digitale rispetto alle esigenze aziendali, si possono creare le condizioni per abilitare nuovi modelli di business e posizionamento generando benefici per le aziende».

La necessità di una maggiore consapevolezza sulla gestione del digitale in azienda, considerando l’evoluzione dell’offerta e la possibilità di sviluppare nuove fonti di ricavo oltre che in termini di protezione dei dati, è quanto mai cruciale per sviluppare la sensibilità aziendale essenziale a progredire verso una gestione operativa di successo. Superato l’ostacolo iniziale, possono essere individuati gli opportuni strumenti di execution perché la visione strategica trovi compimento in un’opportuna implementazione. Nedcommunity propone quindi ai board member una guida operativa che indica tematiche “chiave”, possibili domande da porre al management, indicatori di monitoraggio tipici, punti di attenzione, articolata su 11 punti principali:

  • Visione strategica. Agenda digitale come priorità strategica.
  • Innovazione del modello di business.
  • Pianificazione operativa e gestione execution alla luce kpi finanziari e non.
  • Expertise del top management, a partire dal ceo.
  • Competenze digitali specializzate nelle diverse tematiche.
  • Cultura digitale diffusa, cultura orientata all’innovazione a “pensare in digitale”.
  • Gestione strategica dell’architettura tecnologica.
  • Gestione strategica di dati, analytics e intelligenza artificiale.
  • Cybersecurity, presidio gestionale e programma interventi.
  • Digitalizzazione compliance e risk management, presidiando rischi trasformazione digitale.
  • Digitalizzazione internal auditing.

In sintesi, si tratta di fornire al consiglio d’amministrazione una guida utile a stimolare visione e strategia aziendale che coniughi sostenibilità e digitale, innovazione del business model anche lanciando nuovi business digitali. In parallelo, adeguamento dell’organizzazione, creando la necessaria maturità digitale in termini di cultura e competenze, e sviluppata la necessaria resilienza digitale, con adeguato risk management per rispondere a sfide come quella della cybersecurity.














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