Industria e internazionalizzazione: senza formazione linguistica non si va da nessuna parte! I casi Cavanna, La Marzocco, Denso con Babbel

di Laura Magna ♦︎ Nel manifatturiero esiste un gap nella conoscenza di lingue straniere: perdita di occasioni di business. Babbel for Business: competenze linguistiche per migliorare la comunicazione con i partner commerciali internazionali. Cavanna Packaging: apprendimento linguistico dinamico per tutte le gerarchie. La Marzocco: corsi digitali e flessibili. Denso: comunicazione tra tutte le sedi globali. Ne parliamo con Nicola Carboni

Cavanna Packaging, che progetta e costruisce sistemi per il confezionamento nel settore alimentare e il pharma; La Marzocco, produttore di macchine per il caffè nato a Firenze nel 1927; la sede italiana di Denso, multinazionale giapponese che produce sistemi integrati e componenti automobilistici (e che in Abruzzo realizza motori elettrici con uno stabilimento). Sono solo alcune delle aziende italiane del settore manifatturiero e automotive che hanno deciso di investire sulla formazione linguistica.

Il manifatturiero è un settore in cui il mismatch tra domanda e offerta di competenze tecniche è particolarmente critico; ma dove esiste anche un gap nella conoscenza di lingue straniere che rischia di procurare danni importanti alle imprese. Perché a fronte di una sempre maggiore internazionalizzazione le aziende del comparto fanno fatica a trovare dipendenti capaci di comunicare fluentemente in inglese e questo può rappresentare un limite che si traduce in perdita di occasioni di business. Ne abbiamo parlato con Nicola Carboni, team lead sales Italia di Babbel for Business, la divisione dedicata alle imprese del gruppo Babbel, noto per l’App di e-learning dedicata all’apprendimento delle lingue e che dal 2019 ha lanciato in Italia un servizio ad hoc per il miglioramento delle competenze linguistiche nelle aziende.







 

Il manufacturing italiano, un settore globalizzato che ha bisogno di competenze linguistiche: i dati

Come abbiamo raccontato in un altro articolo (link) l’Italia si distingue in negativo per un forte mismatch di competenze anche nel settore delle lingue straniere. Lo si evince dal report “I mismatch occupazionali in Europa: carenze e eccedenze di competenze” di Cedepof. È noto che esista un mismatch occupazionale che riguarda i professionisti del settore Ict e in campo Steam in Europa perché il numero di laureati o diplomati è insufficiente a coprire la domanda crescente di queste figure professionali. Oltre alle conoscenze tecniche e pratiche, ai professionisti tecnici viene spesso richiesta una buona padronanza di ‘soft-skill’, quali la conoscenza di lingue estere, capacità gestionali e di comunicazione e capacità di problem solving e di project management. Cedepof colloca l’Italia in coda alla classifica del mismatch per cui queste problematiche nel nostro Paese sono anche acuite. E sono certamente critiche in un settore internazionalizzato quale quello della meccanica che infatti è individuato da Babbel come uno dei comparti chiave per la sua offerta formative in campo linguistico.

 

Il valore di possedere skill linguistici avanzati 

Nicola Carboni, team lead sales Italia di Babbel for Business

L’Italia è il 6° paese al mondo per esportazione di beni manifatturieri (dati Pwc 2021): è quindi essenziale saper comunicare efficacemente a livello internazionale con i partner commerciali esteri. Secondo uno studio Elan, l’11% delle pmi ha associato la perdita di un importante accordo commerciale alla mancanza di competenze linguistiche. «Il settore manifatturiero è quello in cui si ha il più grosso mismatch in termini di competenze linguistiche – dice a Industria Italiana Nicola Carboni – le aziende sono fortemente internazionalizzate, e oggi sempre di più hanno assoluta necessità di vendere sui mercati esteri per la propria sopravvivenza, ma spesso mancano le competenze linguistiche. Quando assumono un candidato prediligono ovviamente le competenze tecniche e si fa fatica, come suggeriscono i dati, a trovarne che abbiano anche skill linguistici avanzati. Noi interveniamo a questo punto, collaborando alla formazione on the job delle competenze con varie aziende, sia pmi sia big cap».

La formazione linguistica digitale offerta da Babbel for Business permette alle aziende di abbattere le barriere linguistiche e migliorare la comunicazione con i propri partner commerciali internazionali. «I corsi di Babbel propongono contenuti pratici e legati a situazioni lavorative reali, così i dipendenti possono mettere in pratica subito le nozioni acquisite. Migliori competenze linguistiche si traducono in una comunicazione più fluida ed efficiente, appianando differenze culturali e incomprensioni», continua Carboni. Le competenze linguistiche acquisite permettono di instaurare nuove relazioni commerciali di successo con partner internazionali: poiché lo studio della lingua va oltre la conoscenza di vocaboli tecnici e regole grammaticali, il team imparerà usi e consuetudini legate al mercato di riferimento della lingua scelta e quindi sarà più facile entrare in quel mercato e conquistarlo, attraverso l’empatia e la capacità di calarsi in una cultura anche lontana dalla propria, proprio a partire dalla conoscenza della lingua. Inoltre, un’azienda che adotta un approccio multilingue ha molte più possibilità di attrarre i migliori talenti a livello internazionale, i quali non vedranno l’eventuale mancata conoscenza dell’italiano come un ostacolo nell’entrare a far parte del team.

 

Perché far studiare le lingue ai dipendenti attraverso una App

L’obiettivo principale dei servizi offerti da Babbel for Business è dunque quello di migliorare la comunicazione con partner e clienti internazionali. Il modo in cui lo fa è il suo tratto distintivo. «Le aziende che si rivolgono a noi sono aziende i cui tecnici viaggiano su base continua, almeno ogni 3-4 settimane: una comunicazione poco efficace li rallenta e li rende soggetti a maggiori errori. Essendo sempre in movimento, hanno una forte esigenza di flessibilità e personalizzazione della formazione. Impossibile per loro partecipare a corsi tradizionali magari in presenza». L’offerta di Babbel pur essendo molto ricca (60mila lezioni e 10mila ore su 14 lingue diverse) è strutturata su lezioni da 15 minuti che possono essere inserite nelle pause dei meeting con i clienti o possono essere fruite in aereo. «Quello che viene appreso con Babbel for Business è l’interazione con i clienti. Insegniamo ai dipendenti a rompere il ghiaccio, a riuscire a socializzare parlando non solo di lavoro: spesso si tratta di professionisti che magari hanno una conoscenza dell’inglese tecnico, ma è chiaro che non basti. La missione di Babbel è rendere anche una persona con un basso livello linguistico capace di interagire con fiducia e decisione: la fluidità dell’eloquio aiuta a stringere relazioni commerciali solide e durature».

Una missione che non si limita all’inglese e anzi, nel caso della meccanica e della manifattura, dovrebbe espandersi ad altri lingue di mercati chiave come la Germania, con cui la nostra manifattura è fortemente interconnessa. «Bisogna essere in grado di affrontare mercati diversificati – conferma Carboni – ci sono mercati vicini come quello tedesco, ma anche il francese rispetto a cui la manifattura e le macchine italiane hanno profonde e radicate interconnessioni. Se l’inglese è uno strumento utile per le comunicazioni amministrative e quotidiane, è chiaro che conoscere il tedesco o il francese possa dare una marcia in più. Se vogliamo andare veramente a creare un tipo di rapporto e connessione profonda con un cliente o un partner locale è importante riuscire a empatizzare nella sua lingua madre. Fa veramente la differenza». E allora, la competenza linguistica va vista non solo come chiave per colmare un mismatch ma anche come elemento un’opportunità da cogliere per far crescere il business amplificando le relazioni commerciali.

Babbel for Business in numeri

I casi di studio della meccanica italiana: Cavanna, Marzocco, Denso 

Produzione Cavanna Packaging

Quali risultati hanno ottenuto le aziende della meccanica che hanno investito in formazione linguistica? Una risposta arriva dai casi di studio di Babbel for Business. Il primo è quello di Cavanna Packaging, azienda piemontese che progetta e realizza sistemi di confezionamento chiavi in mano per il settore alimentare: la classica azienda familiare italiana nata negli anni ’60 che poi si è internazionalizzata aprendo unità produttive in Brasile e Stati Uniti. Grazie a Babbel for Business i tecnici hanno migliorato le proprie competenze così da riuscire a comunicare efficacemente con i clienti in fase di testing delle macchine e anche nelle fasi successive della manutenzione. «Promuovere questo multilinguismo fa sì che si instaurino anche relazioni più solide tra colleghi», commenta Carboni. La formazione linguistica è stata per Cavanna estesa alle risorse a prescindere dalla gerarchia aziendale: ai manager delle varie filiali che comunicano costantemente tra loro e con clienti e partner nel mondo; per i tecnici collaudatori che devono essere in grado di collaudare gli impianti nelle sedi estere dei clienti, riuscendo a spiegarne il funzionamento e sapendo come interagire in caso di assistenza; per i dipendenti che hanno necessità di un confronto continuo con le proprie controparti all’estero, spesso ospitando o venendo ospitati da colleghi brasiliani e americani. «Prima di scegliere Babbel, Cavanna offriva ai propri dipendenti una formazione tradizionale in aula con tutte le limitazioni del caso: in particolare mancanza di personalizzazione e difficoltà di dare continuità ai percorsi formativi, lavorando con molto personale trasfertista che spesso non riusciva a portare a termine le attività formative – racconta Carboni – La necessità di trovare un metodo più snello e dinamico per l’apprendimento linguistico ha spinto Cavanna a provare Babbel for Business». Dopo aver acquistato qualche singola licenza come utente privato, l’azienda è arrivata ora a offrire a circa il 25% delle risorse della sede italiana la possibilità di utilizzare Babbel for Business, sia con licenze Professional che Intensive.

Innovazione a La Marzocco macchina del caffè

Una parabola simile è quella de La Marzocco, fondata nel 1927 a Firenze, originariamente specializzata nella battitura della lamiera e oggi punto di riferimento nella produzione di macchine per il caffè per uso commerciale privato. Prima della pandemia, La Marzocco offriva delle lezioni in presenza con insegnanti, ma per i dipendenti era spesso difficile trovare il tempo di seguire i corsi. Per l’azienda era importante trovare un provider di corsi di lingua che fosse digitale, efficace e flessibile: Babbel risponde a tutte queste esigenze. La Marzocco è passata dall’essere una piccola azienda a conduzione familiare a una realtà globale da circa 800 dipendenti, 400 nella sede di Scarperia e il resto nelle dieci filiali commerciali sparse in tutto il mondo. Questo successo internazionale ha portato la necessità di garantire una comunicazione fluente e una solida interazione con colleghi e clienti di culture diverse. «Molte comunicazioni interne all’azienda sono in inglese per poter raggiungere anche i dipendenti delle filiali estere – racconta Carboni – Inoltre, anche nella sede toscana si sente spesso parlare inglese, quando arrivano in trasferta i colleghi internazionali. Per La Marzocco, quindi, era necessario un importante investimento nelle lingue, non solo per migliorare le competenze già esistenti, ma anche per dare l’opportunità di imparare nuove lingue a chi aveva già una conoscenza solida dell’inglese».

Parliamo infine di Denso, multinazionale giapponese che produce sistemi integrati e componenti automobilistici, con sedi in tutto il mondo. In Italia è presente per la produzione di motori elettrici con uno stabilimento a San Salvo, in Abruzzo, dove attualmente lavorano più di mille dipendenti, tra operatori diretti e circa duecento impiegati. Denso ha sempre tenuto in grande considerazione la conoscenza delle lingue, essenziale per gestire efficacemente le comunicazioni tra tutte le sedi a livello globale.

Interno plant Denso

Tra i requisiti fondamentali degli impiegati nella sede italiana, infatti, c’è la conoscenza dell’inglese, dal momento che spesso si devono interfacciare con la sede olandese, che coordina le attività in Europa, e con i clienti, che sono le principali case automobilistiche europee. Per questo motivo, Denso ha sempre offerto, ai propri impiegati nel ruolo di Manager e Senior Manager, la possibilità di prendere parte a corsi di inglese tradizionali nella sede italiana. Recentemente, invece, l’azienda ha voluto offrire la possibilità di migliorare le proprie competenze linguistiche a tutto l’organico, inclusi operai e capi fabbrica. «La sfida è consistita, però, nel trovare una soluzione che venisse incontro alle esigenze di tutti i dipendenti e che si adattasse a tutti i livelli di conoscenza pregressi e ai ritmi di lavoro del personale, spesso molto diversi a seconda delle mansioni svolte. Inoltre, è stato necessario trovare una soluzione che permettesse di imparare altre lingue, oltre all’inglese, per offrire questo benefit anche a chi ne avesse già una conoscenza solida e volesse cimentarsi nell’apprendimento di un’altra lingua», dice Carboni. Anche per Denso Babbel si è rivelata la soluzione ideale ed è stata apprezzata anche dagli operatori di fabbrica. Molti dei dipendenti già fluenti in inglese hanno invece approfittato della possibilità di studiare 14 lingue su Babbel per ripassare il proprio tedesco o iniziare a studiare lo spagnolo. Tutte queste storie hanno alcuni tratti in comune: si tratta in ogni caso, di aziende storiche, con una forte componente familiare e sono aziende che hanno già avviato un percorso di internazionalizzazione, affiancando anche formazione linguistica tradizionale. Con il Covid la spinta della digitalizzazione ha portato a trasformare in digitale anche questo genere di attività. un trend destinato a espandersi a macchia d’olio.














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