Alibaba, Dih Campania, Ingest, Intersystems, Muga, Mycicero, Randstad, Sap e Verisure entrano in Anitec-Assinform

I nuovi soci si uniscono alle nove aziende che hanno già aderito nel corso 2023 all'associazione di Confindustria

Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform

L’associazione Anitec-Assinform continua ad allagarsi: Alibaba, Dih Campania, Ingest, Intersystems Italia, Muga, Mycicero, Randstad Italia, Sap Italia, Verisure Italy sono i nuovi soci che si uniscono alle nove aziende che hanno già aderito nel corso 2023. La presenza dei nuovi soci contribuisce a rafforzare ulteriormente l’associazione che rappresenta in Confindustria le principali imprese dell’Ict e dell’elettronica di consumo operanti in Italia.

Il presidente di Anitec-Assinform Marco Gay ha commentato: «Il 2023 è stato un anno molto importante per tutto il comparto digitale, sia sotto il profilo degli sviluppi tecnologici che di quelli regolamentari ed istituzionali. L’intelligenza artificiale, grazie alla diffusione di ChatGpt, ha occupato il dibattito pubblico, non solo tra gli addetti ai lavori ma è diventata disponibile e nota anche ai privati cittadini. Dal canto nostro, veniamo da un anno intenso, che ci ha visto costruire nuove relazioni e partnership – a partire dalle tante collaborazioni con il sistema Confindustria – per portare il contributo di conoscenza e competenza dei nostri soci nei territori, tra le imprese dei settori tipici del made in Italy e nella PA. Abbiamo lavorato per creare consapevolezza sul ruolo chiave del digitale non solo come abilitatore di innovazione e leva di crescita, ma soprattutto per affermarne la leadership industriale all’interno dell’offerta produttiva del nostro paese. È stato un anno ricco ed entusiasmante, ma sappiamo che restano tante le sfide e le opportunità che abbiamo di fronte per il 2024, a partire dal supporto alla transizione digitale delle imprese con il nuovo paradigma 5.0 al completamento dei progetti del Pnrr, in particolare quelli per la digitalizzazione della PA e per lo sviluppo delle competenze digitali, a partire di quelle di giovani e giovanissimi. Siamo forti delle prospettive del mercato, che dovrebbe arrivare nel 2026 a raggiungere gli oltre 90 miliardi di euro. Ma dobbiamo e vogliamo lavorare perché questo settore possa contribuire nel medio e lungo termine a far crescere l’economia italiana, a dare opportunità di lavoro ai nostri giovani, a raggiungere obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale che ci siamo prefissati come paese e come continente. Abbiamo tutti gli strumenti e le capacità per farlo, lavorando insieme con le Istituzioni, con l’accademia e con tutti i settori produttivi. Oggi più che mai è la collaborazione la chiave per imprimere un’accelerazione alla produttività, alla sostenibilità e alla competitività del nostro sistema produttivo, partecipando con autorevolezza al dibattito pubblico e contribuendo alla definizione di politiche pubbliche che favoriscano la trasformazione digitale e il consolidamento della filiera Ict del paese».




















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