ArcelorMittal: trimestrale da record. E per l’ex Ilva…

Il colosso franco-indiano registra utili per 2,3 miliardi di dollari. È il miglior risultato economico degli ultimi 10 anni. Lo stabilimento di Taranto lavora ancora a ritmi ridotti

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Veduta dello stabilimento dell'ex Ilva, ora ArcelorMittal Italia

Un 2021 che inizia alla grande per ArcelorMittal, che ha registrato profitti per 2,5 miliardi di dollaro, ricavi per 16,193 miliardi e un Ebitda pari a 3,2 miliardi, un valore superiore dell’88% rispetto al Q4 2020. Si tratta del miglior risultato da 10 anni a questa parte.

«Il primo trimestre di quest’anno è stato il nostro più forte in un decennio. Sebbene questo sia naturalmente uno sviluppo molto gradito dopo un 2020 altamente impegnativo, siamo consapevoli che Covid continua a essere una sfida per la salute in tutto il mondo, specialmente nelle economie in via di sviluppo. In nessun luogo questo è più ovvio al momento che in India», ha commentato Aditya Mittal, nuovo amministratore delegato del gruppo.







Sul fronte italiano, invece, il colosso franco-indiano continua a fare i conti con le vicende dell’Ilva di Taranto, di cui ha assunto il controllo nel 2017: l’acciaieria più grande d’Europa, al momento lavora ancora a ritmi molto ridotti, seppur il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha fatto sapere che anche la divisione italiana di ArcelorMittal ha registrato buoni risultati nel primo trimestre.

«ArcelorMittal a Taranto nel primo trimestre di quest’anno ha prodotto utili», ha detto Giorgetti in un webinar promosso dalle testate del gruppo Caltagirone. «Sono molto ottimista al netto della situazione molto complicata».

I numeri 2020 dell’ex Ilva saranno rivelati a metà maggio, ma la società, scrive Il Sole 24 Ore, dovrebbe aver fatto meglio del 2019, quando ha chiuso il bilancio con una perdita di 865,9 milioni di euro (contro i 5,5 milioni di euro dell’esercizio 2018).

Intanto, nel capitale di ArcelorMittal Italia è entrata Invitalia, con un investimento da 400 milioni. Pubblico e privato governeranno la nuova azienda, che ha cambiato nome in Acciaierie d’Italia, al 50 per cento, con lo Stato che dovrebbe salire al 60% entro il prossimo anno. Il nuovo cda della società dovrebbe insediarsi entro maggio e sarà presieduto da Franco Bernabè, già al vertice di Eni e Telecom.
Presentando la trimestrale, il gruppo franco-indiano ha precisato che lo stabilimento tarantino verrà “deconsolidato” e i bilanci registrati non influiranno sui conti dell’ntera ArceloMittal.














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