Tracollo dell’auto: -32,7%. Anfia rivede al ribasso le previsioni

Prosegue il declino delle autovetture diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce progressivamente a favore delle ibride ed elettriche. Le auto elettrificate rappresentano il 44,5% del mercato di settembre

Paolo Scudieri, presidente di Anfia e del gruppo Adler - Hp Pelzer

A settembre il mercato dell’auto ha performato ancora peggio del previsto: solo 105.175 immatricolazioni, con un calo del 32,7% rispetto a settembre 2020.

Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, continua il declino delle autovetture diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce progressivamente a favore delle autovetture ibride ed elettriche. A settembre, la quota delle autovetture ibride non ricaricabili, supera, per il terzo mese consecutivo, quella delle autovetture a benzina, ed è la più alta del mercato. Le auto diesel, in calo a settembre del 61%, rappresentano il 18,8% del mercato del mese e il 23% del mercato nei primi nove mesi del 2021 (era il 34,6% nello stesso periodo del 2020). Da inizio anno, le vetture diesel sono quelle che hanno visto maggiormente calare il proprio mercato (-19,5%).







In calo anche il mercato di autovetture a benzina, -48,6% e 25,2% di quota a settembre e -7,8% nei primi nove mesi, con il 30,8% di quota (10 punti percentuali in meno di gennaio-settembre 2020). Le immatricolazioni delle autovetture ad alimentazione alternativa, di contro, rappresentano il 56% del mercato di settembre 2021 e il 46,1% nei primi nove mesi, in crescita dell’8,2% nel mese e del 121,9% da inizio anno.

Le autovetture elettrificate rappresentano il 44,5% del mercato di settembre ed il 36,8% nei primi nove mesi. Tra queste, le ibride non ricaricabili aumentano del 2,7% a settembre e raggiungono il 31% di quota (per l’ottavo mese consecutivo una quota più alta rispetto al diesel e per la terza volta anche rispetto alle vetture a benzina), mentre crescono del 162% nel cumulato, con una quota del 28,2%. Le ricaricabili, in crescita del 99,2% nel nono mese dell’anno, raggiungono il 13,2% di quota a settembre e l’8,6% nei primi nove mesi (le ibride plug-in il 5,2% nel mese ed il 4,6% nel cumulato, e le elettriche l’8,1% nel mese ed il 4% nel cumulato).

Infine, le autovetture a gas rappresentano l’11,5% del mercato del nono mese del 2021 ed il 9,3% del mercato dei primi nove mesi e, tra queste, le vetture Gpl hanno una quota di mercato del 9,4% nel mese e del 7 % nel cumulato e quelle a metano del 2,1%, nel mese e del 2,3% nei primi nove mesi. Le vendite di vetture Gpl calano nel mese (-16,8%) e crescono da inizio anno (+28,6%), mentre quelle a metano si riducono del 38,1% a settembre e aumentano del 13,7% nel cumulato.

Continuano le ottime prestazioni di Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride, che occupano, rispettivamente, primo, secondo e quarto posto nel segmento mild/full hybrid nel mese. Tra le PHEV, Jeep Compass e Jeep Renegade conquistano, rispettivamente, le prime due posizioni nella classifica di vendite, sia a settembre che nei primi nove mesi, mentre Fiat 500 è di gran lunga il modello più venduto tra quelli elettrici da inizio 2021. In riferimento al mercato per segmenti, nel mese di settembre, le autovetture utilitarie e superutilitarie rappresentano il 39% del mercato, in calo del 36,5%, mentre nei primi nove mesi di quest’anno la loro quota è del 39,3% (+25,3%). Il modello più venduto è sempre Fiat Panda, con Fiat 500 e Lancia Ypsilon che occupano seconda e terza posizione. Le auto dei segmenti medi hanno una quota di mercato dell’11,3% a settembre (-41%) e dell’11,4% nei primi nove mesi del 2021 (+2,4%), con Fiat Tipo al primo posto da inizio anno. I SUV hanno una quota di mercato pari al 46,1% nel mese di settembre, in calo del 27,4%, e rappresentano il 46,2% del mercato nel cumulato, che cresce del 24,7%.

Nel dettaglio, i suv piccoli rappresentano il 20,8% del mercato del mese e si riducono del 30,9% rispetto a settembre 2020, mentre crescono del 26,4% nel cumulato. Jeep Renegade occupa la prima posizione del segmento, sia nel mese che da inizio anno. I suv compatti rappresentano il 18,2%, in calo del 28% nel mese ed in crescita del 24,6% nei primi nove mesi del 2021 (al primo posto Jeep Compass). I SUV medi, con una quota del 5,6%, si riducono del 15,3% nel mese ed aumentano del 18,8% nel cumulato, mentre le vendite di SUV grandi sono l’1,5% del totale (-1,8% nel mese e +18,2% nei primi nove mesi del 2021). Il 24,4% delle vendite di suv riguardano autovetture del Gruppo Stellantis. I monovolumi rappresentano l’1,3% del mercato di settembre e l’1,7% nei primi nove mesi e risultano in calo sia nel mese ( 49,4%), che nel cumulato (-16,5%).

«Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto (-32,7%), proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio (-19,2%) e agosto (-27,3%), un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto», dichiara Paolo Scudieri, presidente di Anfia. «Per questo abbiamo chiesto e ottenuto, con un emendamento al Decreto Infrastrutture e mobilità sostenibili approvato a inizio settembre, un’estensione delle tempistiche entro le quali i venditori sono tenuti a confermare l’operazione di vendita dei veicoli incentivati tramite ecobonus. A proposito di quest’ultimo, il rapido esaurimento delle risorse pochi giorni dopo il rifinanziamento di inizio settembre è la dimostrazione del fatto che l’effetto ‘attesa’ per i nuovi incentivi e la loro erogazione ‘a singhiozzo’ sono dannosi sia per la domanda che per la rete di vendita. Auspichiamo, per il futuro, che si delinei una programmazione delle misure di sostegno alla domanda coerente con un piano strategico complessivo di accompagnamento del settore nella transizione ecologica e su un orizzonte temporale pluriennale, così da garantire maggiore continuità al mercato. Intanto, stando agli attuali risultati, come ANFIA abbiamo rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d’anno, a circa 1.500.000 immatricolazioni, l’8,5% in più rispetto al 2020 e il 21,8% in meno rispetto al 2019».














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