Agricoltura 4.0: 430 milioni grazie a big data e internet

Da un’indagine dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e del laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia il 55% delle imprese italiane del settore sfrutta processi agritech

Il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia vale tra i 370 e i 430 milioni di euro, rappresenta il 18% di quello europeo e il 5% di quello globale. Questi alcuni fra i dati presentati dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dal laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia in occasione di un convegno organizzato a Roma da Confagricoltura, Agrofarma e Assofertilizzanti.

Cerealicolo e ortofrutticolo i più tech

Dall’indagine condotta su 1.467 aziende emerge che il 55% utilizza sempre più di frequente soluzioni orientate sull’agritech. Su oltre 300 soluzioni tecnologiche che vanno dall’Internet of Things(IoT), ai data analysis, fino alla robotica e ai droni, le scelte più frequenti cadono su sistemi utilizzabili trasversalmente in più settori agricoli (53%), sui sistemi per il comparto cerealicolo (24%), ortofrutticolo (24%) e vitivinicolo (16%). Cresce timidamente ma a ritmi costanti anche l’attenzione per l’Internet of farming (14%).







 

Lo scenario della filiera agroalimentare estesa

La filiera agroalimentare estesa, ovvero comprensiva della Gdo, è il primo settore economico italiano con un fatturato di 538,2 miliardi di euro, un valore aggiunto di 1.19,1 miliardi, 3,6 milioni di occupati (pari al 18% del totale degli occupati in Italia) e 2,1 milioni di imprese (fonte: ricerca The European House – Ambrosetti per Federdistribuzione, Associazione distribuzione moderna, Coop Italia e Conad).

Dal 2000 a oggi il fatturato complessivo è cresciuto del 39,9%, il valore aggiunto è aumentato del 33,4%, l’occupazione dell’11,2% e soprattutto l’export ha avuto un vero e proprio boom: +144,2%. Si tratta inoltre del IV settore economico su 245 in Italia per crescita degli occupati negli ultimi tre anni, con un importante contributo all’occupazione giovanile (gli under 30 rappresentano il 18% del totale) e a quella femminile (le donne rappresentano il 62% degli occupati). Senza contare che nella filiera agroalimentare allargata è impiegato il 29% del totale occupati delle regioni del Sud.














Articolo precedenteEnel Green Power costruisce due impianti eolici in Sudafrica
Articolo successivoMaria Lanzetta nuovo direttore marketing del Gruppo Cadland






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui