Crescita del 25% all’anno, Borsa e tutti i goal di Adler, leader nella componentistica auto

di Marco de' Francesco ♦︎ Il gruppo campano – fatturato 2,2 miliardi – è il secondo player mondiale di sistemi per il comfort acustico, termico e arredamento interno per automotive e aerospazio. Tra i clienti: Fca, Ferrari, Porsche, Audi, Rolls Royce, Agusta, Alenia, Boeing, Bombardier. Ora guarda all’e-mobility: è il primo fornitore di Tesla. Le acquisizioni di Gruppo Sts e Faurecia Ast. E sui nuovi stabilimenti all’estero… Parla Paolo Scudieri

«Il gruppo Adler vede una crescita del 25% in due anni, entro il 2024». Lo afferma Paolo Scudieri, presidente del gruppo campano – che con un fatturato di 2,2 miliardi è il primo produttore italiano e il secondo player mondiale di sistemi per il comfort acustico, termico e per l’arredamento interno destinato ad automotive e aerospazio, e fornisce i principali produttori mondiali del settore (Fca, Ferrari, Porsche, Audi, Rolls Royce, Agusta, Alenia, Boeing, Bombardier). Ma il gruppo guarda anche al futuro: nel settore delle auto elettriche è il primo fornitore di Tesla. Di recente, ha conseguito due importanti acquisizioni: il Gruppo Sts e Faurecia Ast (divisione del colosso della componentistica Faurecia) entrambi impegnati nello stesso settore produttivo. Per Scudieri, tuttavia, che è anche presidente dell’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) una parte considerevole del potenziale del gruppo (i cui ricavi sono comunque aumentati a due cifre dal 2018 in avanti) è rimasto inespressa a causa di fattori contingenti che hanno paralizzato il principale mercato di destinazione, quello delle quattro ruote. Ma con il superamento della fase del Covid e con l’auspicata normalizzazione dei prezzi delle materie prime, l’intero potential value sarà recuperato.

Intanto, il gruppo prepara due operazioni straordinarie. La prima è finanziaria: si tratta di quotare in Borsa Adler Pelzer, la parte del gruppo che rappresenta i sette decimi dei ricavi e che si occupa espressamente di automotive. Rifornisce i principali carmaker a livello globale. Dopo aver riacquistato l’intero capitale di Adler Pelzer, il cui 28% è stato per cinque anni nelle mani del Fondo di private equity Fsi, la famiglia Scudieri attende il momento migliore per la quotazione; ma intende realizzarla entro un anno. Peraltro, lo scorso anno il componentista per interni d’auto nipponico Hayashi Telempu (Ht) è entrato con il 38,42% di Gaia Holding, la holding della famiglia della quale Paolo Scudieri ha il 61,58%. Qual è dunque, l’attuale architettura del gruppo? Gaia Holding ha il 65% di Adler Plastic (la parte restante è della famiglia Scudieri); quest’ultima società ha il 71,93% di Adler Group (il resto è di Ht) che a sua volta ha il 100% di Adler Pelzer. In pratica, Gaia è al vertice della struttura di controllo.







La seconda è di natura industriale. Adler Pelzer ha creduto subito allo sviluppo dell’auto elettrica, e di qui le citate commesse di Elon Musk. Ora intende produrre, entro quattro anni, componenti per l’isolamento acustico sostenibili, che non derivino dagli idrocarburi ma, ad esempio, dalle fibre vegetali. Secondo Scudieri all’inizio costeranno un po’ di più, ma la loro diffusione, sotto la spinta verso la transizione green, determinerà l’assorbimento di gran parte dei costi della ricerca e dello sviluppo. Tutto ciò secondo Paolo Scudieri, che abbiamo intervistato.

 

D: Si parlava, tempo fa, di una possibile entrata in borsa di Adler. È ancora un obiettivo?

Paolo Scudieri, presidente Adler

R: Lo è per Apg, Adler Pelzer Group, la parte che si occupa di componentistica automotive – soprattutto di soluzioni di isolamento acustico, che riguardano il vano motore, il dash interno, le rifiniture, il tronco, il pavimento in moquette, i rivestimenti passaruota e parafango, e lo scudo sottoscocca. Apg ha riunito le esperienze dell’impresa fondata a Ottaviano (Napoli) nel 1956 da mio padre Achille e quelle dell’azienda che ha preso vita tre anni dopo a Witten grazie a Helmut Pelzer, e che si era già molto espansa nel mercato americano e in quello dei Bric. Oggi Apg vale il 70% dei ricavi complessivi del gruppo Adler.

 

D: Quali i tempi per concludere l’operazione? E a che punto siete?

R: In un certo senso, stiamo “facendo esperienza”, con l’emissione di bond: alleniamo gli uomini e l’organizzazione ai parametri che sono richiesti per l’entrata in Borsa. Poi, bisognerebbe scegliere il momento migliore per l’«atterraggio», e questo non dipende da noi. Il termine limite, per noi, è un anno e sei mesi; ma direi che il tempo di un anno è realistico e possibile.

 

D: Fsi, il fondo chiuso di private equity di Maurizio Tamagnini, è uscito da Adler Group. Era entrato nel 2018 e aveva il 28% del capitale. Perché se ne è andato?

Adler Pelzer, la parte del gruppo che rappresenta i sette decimi dei ricavi e che si occupa espressamente di automotive. Rifornisce i principali carmaker a livello globale

R: Perché aveva esaurito la sua missione in Adler e perché era previsto negli accordi che ad un certo punto avrebbe fatto una call. Abbiamo condiviso un tratto importante di strada e siamo cresciuti con loro, con un confronto serrato e ad ampio spettro. Ma obiettivi come la crescita dimensionale, l’internazionalizzazione e il consolidamento settoriale sono stati raggiunti.

 

D: Il costo dell’uscita di Fsi si aggira attorno ai 160 milioni.

R: In realtà, è una grande soddisfazione per la mia famiglia tornare a possedere il 100% del capitale di Apg. Io la vedo così: dopo aver raggiunto importanti traguardi insieme all’alfiere di società di successo (Tamagnini), il 28% dell’azionariato di Apg torna a casa.

 

D: A cosa si riferisce in particolare quando parla di importanti traguardi?

R: Dal 2018 Apg ha realizzato una crescita consistente, da 1,4 miliardi a 1,9 miliardi di euro: mezzo miliardo in più.  E ciò nonostante il fatto che il mercato automobilistico, nel frattempo, abbia perso ilo 25% delle vendite. Se non ci fossero stati il Covid, la crisi delle materie prime e quella dell’energia, avremmo raggiunto la soglia dei 2,3 miliardi.

 

D: Qual è il vostro target di fatturato in quanto Apg e in quanto gruppo Adler?

Con un fatturato di 2,2 miliardi, Adler è il primo produttore italiano e il secondo player mondiale di sistemi per il comfort acustico, termico e per l’arredamento interno destinato ad automotive e aerospazio, e fornisce i principali produttori mondiali del settore (Fca, Ferrari, Porsche, Audi, Rolls Royce, Agusta, Alenia, Boeing, Bombardier)

R: Da qui al 2024, ci attendiamo di recuperare quel 25% di crescita che è rimasta inespressa a causa delle circostanze, ma che è nelle possibilità dell’azienda. Per Apg, come si è detto, si tratta di raggiungere la soglia dei 2,3 miliardi; per il gruppo Adler, che attualmente con 16.500 dipendenti ha un fatturato di 2,2 miliardi, l’obiettivo è di avanzare a quota 2,7 – 2,8 miliardi.

 

D: A proposito di Hayashi Telempu (Ht), quali entrature ha il socio giapponese in Asia?

R: Anzitutto bisogna considerare che per i Giapponesi è importante avere a che fare con fornitori connazionali, perché ne conoscono l’assoluta dedizione e ne condividono la mentalità, la focalizzazione verso il miglior risultato. Perciò, per stabilire rapporti solidi con i carmaker nipponici, era cruciale per noi avere un partner giapponese. Così, già a gennaio del 2021 Adler Plastic, la holding che presiedo, e Hayashi Telempu hanno annunciato la creazione di Gaia, “Global Automotive Interior Alliance”. Ciò che si vuole fare con questa partnership è collaborare nel campo della componentistica auto soprattutto in vista della mobilità green; ma anche nel settore delle finiture interne e dei componenti acustici per automobili. Si fanno sinergie, con una rete di scala globale. Si mettono a disposizione dei carmaker le tecnologie dell’una e dell’altra realtà. Va detto che un primo accordo di cooperazione tra i due gruppi risaliva al 2017, e nel febbraio 2018 con Hayashi Telempu abbiamo fondato in Giappone Nevha, joint venture focalizzata sullo sviluppo di veicoli a trazione alternativa. Personalmente, considero la partnership un fattore di successo.

 

D: Invece, cosa intendete fare in Cina, Nord e Sud? C’entra Hayashi Telempu?

lo scorso anno il componentista per interni d’auto nipponico Hayashi Telempu (Ht) è entrato con il 38,42% di Gaia Holding, la holding della famiglia della quale Paolo Scudieri ha il 61,58%

R: Non c’entra direttamente. In quelle aree geografiche Apg è presente da qualche anno. Nel 2016 abbiamo aperto un centro di ricerca e sviluppo a Taicang, vicino a Shanghai. Nel marzo 2021, peraltro, Adler Pelzer ha acquisito il Gruppo Sts che gestisce stabilimenti e centri di sviluppo in sette paesi in Europa, Nord e Sud America e appunto in Cina. È un fornitore globale di soluzioni per l’isolamento termoacustico e rivestimenti interne ed esterni per auto e veicoli commerciali. Abbiamo beneficiato anche dell’esperienza maturata dal Gruppo Sts in Cina, e ora stiamo crescendo. Abbiamo una decina di siti produttivi in Cina, che seguono una trentina di multinazionali in varie aree dell’Estremo Oriente.

 

D: Quali sono i progetti industriali di Adler?

R: In realtà la nostra attività più importante, in questo periodo complesso per la logistica e per altro, è ottimizzare tutte le sinergie interne al gruppo. Dopo le acquisizioni, occorre sempre razionalizzare. Tra queste ultime, oltre a quella citata di Sts, segnalerei Faurecia Ast che a novembre dello scorso anno è entrata nel perimetro di Adler.  In un certo senso, l’acquisizione è parte dell’accordo per la fusione in Stellantis tra Fca e Psa, di cui Faurecia faceva parte (ora è del gruppo guidato da Carlos Tavares). Quest’ultima è uno dei maggiori produttori di componentistica per automobili del mondo. È un Tier 1, un supplier di primo livello, quelli direttamente a contatto con i carmaker. Ecco, noi abbiamo acquisito la divisione Acoustics and Soft Trims. Questa operazione per noi è un passo importante, perché Ast è una realtà di peso, in termini di fatturato (270 milioni) e perché ha un centro di ricerca e quattro siti produttivi in Francia e altrettanti in giro per l’Europa (Lussemburgo, Regno Unito, Spagna e Polonia). Ma soprattutto, con Ast possiamo mettere a sistema relazioni di rilievo con Stellantis e con l’alleanza Renault-Nissan. Nel mondo che si è creato con il Covid occorrono perimetri globali, che non sempre sono raggiungibili con la crescita organica. Bisogna saper cogliere le occasioni sul mercato.

 

D: E a parte la razionalizzazione?

Dal 2018 Apg ha realizzato una crescita consistente, da 1,4 miliardi a 1,9 miliardi di euro: mezzo miliardo in più.  E ciò nonostante il fatto che il mercato automobilistico, nel frattempo, abbia perso ilo 25% delle vendite

R: C’è tutto un mondo nuovo che si sta creando: è quello diretto alla transizione green. La domanda di prodotti sostenibili è in crescita costante, e riflette l’attenzione spasmodica dei carmaker in materia. I nostri componenti acustici sono attualmente realizzati in schiume poliuretaniche, fibre, polimeri e composti termoplastici, materiali compositi.  Sono sempre più leggeri, e rispondono ai requisiti legislativi, quanto, ad esempio, alla resistenza al fuoco. Ora si tratta di costruirne di nuovi, utilizzando fibre vegetali, sostanze biologiche e polioli (carboidrati idrogenati). I nostri laboratori sono al lavoro.

 

D: Questi nuovi prodotti costeranno di più?

R: La sperimentazione costa, e in una fase intermedia anche i prodotti green avranno prezzi più salati. Ma se i volumi diventassero importanti – e lo diventeranno, secondo me – questi costi potrebbero essere gradualmente riassorbiti.

 

D: Qual è il vostro obiettivo temporale per la piena produzione di questi componenti green?

R: È molto ambizioso: quattro anni da oggi.

 

D: Nel frattempo, però, la vostra produzione è legata agli idrocarburi; i cui prezzi sono saliti alle stelle. Un impatto ci sarà stato, sui margini.

Visita Gentiloni stabilimento Airola 2017. Per il gruppo Adler, che attualmente con 16.500 dipendenti ha un fatturato di 2,2 miliardi, l’obiettivo è di avanzare a quota 2,7 – 2,8 miliardi

R: L’impatto c’è sulla redditività. Devo dire che, nonostante la vigilanza, l’aspetto più triste e infausto di questo periodo è la speculazione sui prezzi. È molto evidente, e secondo me dovrebbero essere comminate delle pene particolarmente severe per chi destabilizza il mercato e attenta all’ordine della società civile. Qui stiamo parlando di illecito arricchimento. Troppi avvoltoi, in giro. Ma la nostra azienda esiste da più di sessant’anni e ha le spalle robuste: passerà anche questo periodo.

 

D: Prevedete di fare acquisizioni a breve?

R: Di dossier sul tavolo ne abbiamo parecchi, soprattutto relativamente ad acquisizioni di aziende che si occupano dell’alleggerimento di mezzi di trasporto pesante, con scocche e telai in materiale composito. Ci interessa approfondire questo settore, che è molto promettente. Si stanno aprendo grandi opportunità; ma, al momento, è presto per indicare qualche nome.

 

D: Pensate di fondare nuovi stabilimenti?

R: Ne abbiamo oltre 100 in giro per il mondo, e in questo momento siamo impegnati nell’ottimizzazione delle sinergie tra impianti. Ci sono, però, Paesi dove si può pensare di aprirne di nuovi, perché c’è una forte evoluzione del mercato locale: mi riferisco agli Stati Uniti, alla Cina, e al Sud America in generale.














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1 commento

  1. Caro il mio giornalista, hai dimenticato di chiedere che intenzioni ha la Adler in Italia , visto che su virle Piemonte, nn hanno manco i soldi per comprare la materia prima , e che siamo in cassa da tre anni , siamo in fase conclusiva della cassa , con esuberi dichiarati da parte dell’azienda ….. Eppure gli ordini ci sono , ma si vede che nn c’è l’interesse , in più la manutenzione sugli impianti è pari a zero ….. Ma l’importante è essere quotati in borsa o acquisire ciò che stellantis ordina per poi portare tutte le lavorazioni che attualmente sono a virle Piemonte e portale in Francia ……. Quindi fai domande serie la prossima volta che intervisti i capi della mia ditta ! Informati bene , chiedi a chi ci lavora vedrai la realtà da un’altra prospettiva! Buon lavoro a te , io nn so per quanto ancora avrò questa possibilità!

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