Oggetti interconnessi, prodotti smart e… con Accenture Industry X suonano all’unisono! Dirige l’augmented engineer

di Filippo Astone e Marco de' Francesco ♦︎ Industry X/1 La business unit di Accenture ingegnerizza tutte le fasi del ciclo di esistenza di prodotti e servizi: aumentando le possibilità offerte da Big Data, Ar, Vr, Metaverso, Cloud, Intelligenza Artificiale, 5G, Robotica, Automazione, Digital Twin. Tra i clienti: Cnh Industrial, Iveco, Saipem, E-geos, Iberdrola, Coriance, Climeworks. Il set di dati inter-funzionale: abbattere i silos attraverso l’interoperabilità dell'intera catena del valore. Alleanze e acquisizioni: Microsoft, Siemens, Wcm, Eclipse Automation e altre. Gli Industry X Innovation Center: ricerca ed elaborazione di innovazioni ingegneristiche innovative. Ne parliamo con Mauro Marchiaro, numero uno di Industry X per l’area Iceg

Turin Industry X Innovation Center

L’infrastruttura digitale alla base dei progetti di computer aided agricolture di Cnh Industrial. L’abilitazione tecnologica dei servizi digitali per gestori di flotte di Iveco. Il nuovo Cloud, la virtualizzazione della rete e l’abilitazione di importanti servizi di telecomunicazione di Saipem. Il sistema di gestione e valorizzazione dei dati di E-geos, la società costituita da Telespazio (80%) e Agenzia Spaziale Italiana (20%) per commercializzare in tutto il mondo i dati generati da Cosmo-SkyMed, la prima missione di osservazione della Terra concepita per scopi duali, civili e militari. La realizzazione della digital factory di Iberdrola, la maggior utility spagnola, l’equivalente dell’Enel in terra iberica. La digitalizzazione dei sistemi di riscaldamento abitazioni di Coriance, una utility francese. Un nuovo impianto digitale per Climeworks, società svizzera specializzata nella cattura dell’anidride carbonica, attraverso metodologie brevettate per l’absorbimento-desorbimento.

Quelli che abbiamo appena descritto rappresentano solo una piccola parte (dei casi industriali e-Geos, Coriance, Free2Move e-solutions abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo) dei progetti realizzati recentemente da Industry X, la business unit di Accenture che coniuga digital, engineering e manufacturing e che si pone l’obiettivo di indirizzare i temi dell’Industria 4.0 ma anche di tutte le versioni successive. Lo scopo è di collegare innovazioni e tecnologie con l’ingegno umano, ponendosi come l’abilitatore dei nuovi business digitali del terzo millennio.







Parlando di un mondo di oggetti interconnessi, secondo un report di Idc nel 2025 si ipotizzano 41,6 miliardi di beni e componenti collegati attraversi sistemi IoT. Un mondo dove le aziende riusciranno a primeggiare sul mercato solo con prodotti intelligenti, pensati e costruiti in modo intelligente. Un mondo dove saranno interconnessi la vite e il bullone e non solo il mandrino o la macchina utensile. Il bene che può elaborare e trasmettere dati è potenziato sotto il profilo funzionale in quanto può informare gli utenti in termini di performance, attività, condizioni operative, necessità e tempistica di manutenzione, sostituzione e smaltimento e può farlo in tempo reale. Della strategia Total Enterprise Reinvention di Accenture Industry X abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.

 

Prodotti intelligenti e interconnessi: crescita dei ricavi fra il 10 e il 30%

Mauro Marchiaro, numero uno di Industry X per l’area Iceg

Secondo Accenture Industry X, i prodotti intelligenti e interconnessi possono generare un incremento tra il 10 e il 30% dei ricavi, una riduzione del time-to-market tra il 20 e il 40%, una diminuzione tra il 15 e il 30% dei costi di ricerca e sviluppo lungo il ciclo di vita, un abbattimento dei costi hardware e software tra il 5 e il 25%, un aumento del margine operativo netto superiore al 10%.

«Per sviluppare e mettere sul mercato un prodotto intelligente e interconnesso», ci spiega Mauro Marchiaro, numero uno di Industry X per l’area Iceg (Italia, Europa Centrale e Grecia), «occorrono volontà imprenditoriale, la padronanza delle nuove tecnologie, un cambiamento del modello operativo, che include una revisione dei processi e spesso anche dell’assetto organizzativo». Per ciascuno di questi aspetti, Industry X fornisce un set di soluzioni plug & play: strategia, consulenza e capacità ingegneristica per lo sviluppo dei prodotti, sviluppo di soluzioni tecnologiche operative che supportano i prodotti durante il loro ciclo di vita ed anche tutto ciò che serve per supportare le operazioni post-vendita, inclusi capabilities tecniche e di business che forniscono servizi pluriennali esternalizzati (“managed services”).

 

Industry X è specializzata nel reinventare in modo intelligente prodotti e servizi, e i relativi business model, agendo digitalmente su tutte le fasi del ciclo di esistenza

Industry X è una business unit di Accenture. Le altre aree sono Strategy & Consulting, Technology, Operations, Song. Fra le maggiori società di consulenza del mondo, Accenture è organizzata sostanzialmente a matrice, incrociando i già citati Services con 19 industries, come per esempio Automotive, Banking, Aerospace & Defence. Industry X è specializzata nel reinventare in modo intelligente prodotti e servizi, e i relativi business model, agendo digitalmente su tutte le fasi del ciclo di esistenza: concept, progetto e ingegnerizzazione, rifornimento di materiali e componenti per la loro produzione, fabbricazione, abilitazione ad erogare servizi o a diventare essi stessi servizi, riciclo o conduzione a nuova vita (demanufacturing e remanufacturing svolgono qui un ruolo cruciale), smaltimento. Tutto ciò, utilizzando Big Data in modo strategico e tecnologie come Ar-Vr-Metaverso, Cloud, Intelligenza Artificiale, 5G, Robotica, Automazione, Digital Twin, ponendo attenzione costante ai temi di cyber-security e sustainability.

Si pensi, per esempio, all’Intelligenza Artificiale. Se si intende realizzare un prodotto smart (e in modo smart) occorre un controllo effettivo di tutte le risorse produttive. Fino a poco tempo fa ci si riferiva alla cosiddetta “convergenza It e Ot”, quella tra apparati informatici e le operations. Industry X ritiene che non basti più: «occorre dar vita ad un flusso di dati disponibile a tutte le funzioni dell’impresa, superando l’isolamento delle informazioni tipicamente storicizzato nei silos dipartimentali e dare una semantica a questi dati», prosegue Marchiaro. Così gli ingegneri hanno accesso alle stesse versioni di progettazione su più domini: possono dar vita ad un lavoro sincronizzato, con riduzione del time-to-market, e possono essere assistiti da nuovi strumenti  sostenuti da intelligenza artificiale come il Generative AI.

I numeri di Accenture Industry X

Abbattere i silos dentro l’impresa: un set di dati interfunzionale per connettere l’intera catena del valore

Industry X vuole superare i silos con la continuità digitale, dando vita a flussi di dati disponibili a tutte le funzioni. Obiettivo: aiutare le aziende a costruire un “filo digitale” connettivo end-to-end attraverso l’intera catena del valore operativa e del prodotto

«Qualunque sia la tecnologia, si tratta di agire sulla continuità digitale, dando vita a flussi di dati disponibili a tutte le funzioni. Occorre aiutare le aziende ad abbattere i silos costruendo un “filo digitale” connettivo end-to-end attraverso l’intera catena del valore operativa e del prodotto», spiega ancora Marchiaro; «In pratica le imprese, per consentire la divulgazione di informazioni e approfondimenti relativi ad ogni fase, devono realizzare un set di dati inter-funzionale. In questo modo si dà vita ad un ciclo di feedback reattivo incentrato sul cliente; in questo modo, qualsiasi cambiamento richiesto o evidenziato dall’utente può essere incorporato rapidamente nello sviluppo di prodotti e servizi. Una qualsiasi modifica intervenuta ad esempio nella configurazione del prodotto durante il suo ciclo di vita è riportata nei sistemi e tutti ne sono a conoscenza». Inoltre, le aziende vanno aiutate a dar vita a pratiche sostenibili e all’avanguardia in ogni fase del processo, a costruire l’infrastruttura digitale, la cultura e le competenze per far sì che questi cambiamenti comportino resilienza; infine le modifiche vanno collegate a tutta l’azienda «per guidare la frontiera della crescita».

La figura chiave del cambiamento: l’augmented engineer. Per trasformare i modelli di business con le nuove tecnologie

In linea con la filosofia generale di Accenture, Industry X propone ai clienti non progetti tecnologici, non una consulenza astratta, ma progetti concreti di trasformazione sui quali è disposta a impegnarsi sui risultati alla base del relativo business case. Il protagonista di questi progetti è quello che Marchiaro chiama “augmented engineer“, metafora che richiama la realtà aumentata. Così come la realtà aumentata è più della realtà fisica (perché aggiunge la capacità di cogliere con un solo sguardo molti più elementi, numerici e strategici), l’augmented engineer è molto più di un semplice ingegnere. Ha una capacità di cambiamento della realtà che va ben al di là del numero di ore che impiega per lavorare. «Si pensi ad esperti in grado di utilizzare un tool di intelligenza artificiale che permetta di pianificare la disposizione dei cavi di un aereo senza servirsi del Cad o di fare troppi calcoli, oppure esperti dotati di dispositivi tipici del Metaverso (realtà aumentata e virtuale) e che siano pertanto posti nella condizione di superare un qualche ostacolo alla realizzazione di un nuovo prodotto. È così che si crea valore», racconta il numero uno di Industry X per Iceg.

Non a caso, gran parte dei progetti di Industry X sono retribuiti non in base al numero di ore impiegate (come si faceva nel vecchio e ormai obsoleto concetto di consulenza) ma in base al valore economico indotto dalla trasformazione prodotta. Ciò si lega al nuovo purpose di tutto il gruppo Accenture: “Deliver on the promise of technology and human ingenuity”, che si potrebbe tradurre con “Creare valore grazie alla tecnologia e all’ingegno umano”. L’ingegno umanocreatività, inventiva e immaginazione senza limiti – è la magia che le persone apportano a un’organizzazione. È la “secret sauce” che può differenziare un’azienda aiutandola a crescere rapidamente, sfruttando al massimo le potenzialità continuamente offerte dalle nuove tecnologie. «Ci rendiamo conto che l’ingegno umano è più importante che mai, dato che le aziende di ogni dimensione, in ogni settore e regione, stanno lottando per navigare in un territorio inesplorato ed a volte accidentato. Le persone portano idee brillanti, soluzioni inedite e voci coraggiose per aprire la strada. Bisogna supportare le aziende per sfruttare al meglio questo valore», commenta Marchiaro.

Industry X coniuga digital engineering e manufacturing. L’obiettivo è indirizzare i temi dell’Industria 4.0 ma anche di tutte le versioni successive. Lo scopo è di collegare innovazioni e tecnologie con l’ingegno umano, ponendosi come l’abilitatore dei nuovi business digitali del terzo millennio

Alleanze e acquisizioni: da Microsoft e Siemens a Wcm ed Eclipse Automation. Obiettivo: presidio delle tecnologie

Il presidio delle tecnologie avviene anche attraverso alleanze operative con i principali player dei vari ambiti. Ad oggi, vi sono accordi con Aveva, Aws, Dassault Systemes, Google, Microsoft, Ptc, Sap, Siemens. Fondamentale è inoltre la strategia di acquisizioni. L’ultimo annuncio, tra l’altro, riguarda proprio l’Italia dove, da qualche mese, è stato rilevato da Stellantis il team di Wcm Training & Consulting, dove Wcm sta per World Class Manufacturing. Questo gruppo, creato all’interno di Fca dall’allora Ad Sergio Marchionne, applica l’omonima metodologia produttiva per aiutare le aziende di tutte le dimensioni a raggiungere eccellenza manifatturiera.

Le maggiori partnership ecosistemiche di Industry X

Entrando nel network Accenture, questo team sta ora lavorando all’integrazione della metodologia Wcm con le soluzioni di smart manufacturing di Accenture per rendere ancora più rapida l’adozione da parte dei clienti dei concetti di lean production e manufacturing excellence. In questi anni, oltre al già citato Wcm Training & Consulting, le principali acquisizioni di Industry X hanno riguardato Plm Systems (sviluppo sistemi per il Product Lifecycle Management), Advoco (management di asset industriali), Eclipse Automation (automazione), Umlaut (servizi ingegneristici), T.A.Cook (asset performance management), Electro 80 (operational technology in campo minerario, siderurgico ed energetico)x, Pollux (sistemi di automazione e progettazione di linee per la produzione, la robotica e l’intralogistica), Salt Solutions (sistemi IT per il manifatturiero), Esr Labs (Embedded software), Vanberlo (smart connected solutions), solo per citarne alcune.

La messa a terra: gli Industry X Innovation Center, il regno degli ingegneri aumentati

Milan Industry X Innovation Center

Industry X contempla tre domini. Il primo è detto “Product Engineering and Servicing”, ed è quello che si occupa dello sviluppo del prodotto e della sua servitizzazione. Il secondo è quello “Infrastructure & Capital Project Engineering” e riguarda il lavoro degli ingegneri nel mondo delle infrastrutture. In genere, si tratta di progetti complessi. In questo dominio, il Pnrr costituisce una opportunità notevole, vista l’enfasi che quel documento strategico conferisce al tema e soprattutto il portafoglio di risorse economiche che verranno rese disponibili. Il terzo è detto “Manufacturing & Operations”. Si riferisce alle aziende di produzione continua, discreta ed ibrida: si tratta di aiutarle ad ottimizzare i processi di fabbrica e di logistica interna ed esterna, introducendo automazione e intelligenza artificiale per aumentare la produttività, ridurre gli sprechi e aumentare la sicurezza in fabbrica. La messa a terra delle soluzioni sul territorio e, al tempo stesso, il lavoro di ricerca ed elaborazione di innovazioni ingegneristiche innovative, competono agli Industry X Innovation Centers, il regno degli ingegneri aumentati. Qui operano team multidisciplinari di progettisti, sviluppatori di software, ingegneri hardware, data scientist, user experience designer che lavorano in stretta collaborazione.

Vanno poste alcune domande: quali obiettivi sono alla base della trasformazione? Reinventare il prodotto oppure il processo? Oppure l’adozione di nuovi modelli di business? È proprio in questi centri che si ha la possibilità di testare nuove opportunità e di visualizzarle in tempi estremamente rapidi. È qui che si possono portare avanti progetti, definiti insieme ad Industry X, in un ambiente che è nato proprio per ispirare e promuovere innovazione. Peraltro, chi entra in contatto con uno specifico innovation center, sa di poter contare su un ventaglio di competenze ancora più ampio: infatti questi ultimi sono collegati in una rete, l’Industry X Innovation Network, che condivide conoscenze e risorse intersettoriali. Insieme, a partner tecnologici, università e start-ups, costituiscono una vera e propria “fabbrica dell’innovazione e di servizi digitali”. Esistono 34 centri in tutto il mondo tra cui Houston, Essen, Perth, Bangalore, Barcellona, Bilbao, Chicago, Budapest, Buenos Aires, Cluj, Detroit, Dublino, Garching, Instanbul, Seattle, Ann Harbour, Londra, Ontairo, Parigi, Purdue, San Francisco, Shanghai, Sheffield, Shenzhen, Singapore, Sophia Antipolis, Tokio.

Modena Industry X Innovation Center. Il centro è una vera e propria fabbrica, che combina le competenze dell’azienda in termini d’innovazione – ricerca, imprese, laboratori, studi – per supportare i nostri clienti nella trasformazione digitale. L’hub offre alle aziende un ambiente interattivo e dinamico che le aiuta a migliorare l’efficienza produttiva, trasformare modelli operativi e sviluppare nuove opportunità di business grazie a tecnologie digitali connesse, innovazione di settore ed ecosistemi collaborativi.

E in Italia?  Esiste il centro di innovazione di Torino dedicato allo sviluppo di piattaforme e prodotti intelligenti e connessi, per automotive, aerospace & defence, industrial, insurance, energy & utilities, life sciences. Un nuovo modello di lavoro basato su collaborazione e co-creazione che mette al centro l’ecosistema con l’obiettivo di favorire la convergenza tra industrie. A Milano si colloca il Milan Industry X Innovation Center for Engineering – (Mixic), che opera come attore di sistema nella filiera della realizzazione dei grandi progetti industriali. Il polo nasce per rispondere alle esigenze di digitalizzazione delle imprese che operano nei settori dell’energia, del petrolchimico e dell’engineering, procurement & construction (Epc)- le società che progettano e realizzano impianti – ma anche nelle aree delle grandi infrastrutture, delle industrie hi-tech e del settore manifatturiero. Vi è un terzo centro  a Modena, realizzato in collaborazione con Hpe Coxa, azienda specializzata in soluzioni ingegneristiche, progetti e prodotti tecnologici, e dedicato ai temi di smart manufacturing. Industria Italiana se ne è occupata qui. Infine, a Bologna, in collaborazione con Avanade – società parte di Accenture – è stato creato poco più di un anno fa un ulteriore centro di innovazione dedicato alle soluzioni di smart manufacturing che utilizzano tecnologia Microsoft. Gli IX Innovation Centers, posizionati in posizioni strategiche, sono utilizzati anche come poli di attrazione per studenti e startups.














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