Cogliere le opportunità dalla Permacrisi: la strategia Total Enterprise Reinvention di Accenture Industry X

di Marco de' Francesco ♦︎ Industry X/2 L’intera azienda deve essere orientata al cambiamento e predisposta alla “business agility”: con infrastrutture di sicurezza, intelligenza artificiale, applicazioni, piattaforme. Così la trasformazione impatta l’intera catena del valore. Le cinque forze chiave del cambiamento: ter, talento, sostenibilità, metaverso, continua rivoluzione tecnologica. Circolarità e set di dati inter-funzionali: ottenere maggiore resilienza e produttività. La relazione con la neoacquisita da Stellantis Wcm, World class manufacturing, guidata da Luciano Massone. Ne parliamo con Mauro Marchiaro, numero uno di Accenture Industry X per l’area Iceg

Permacrisi, ovvero una situazione di crisi permanente. La parola, utilizzata per la prima volta nel 1975 dal politologo americano John Pearson Roche per parlare della situazione di crisi permanente in Medio Oriente, si applica bene anche a quei settori industriali che devono convivere con una situazione di incertezza ormai perenne, mettendo in discussione pianificazioni e aspettative. Lo stesso discorso vale per le pandemie, l’inflazione, i problemi di approvvigionamento, la riconfigurazione della supply chain, la recessione. Un punto di attenzione, tuttavia, va evidenziato: mettere in discussione le aspettative significa essere pronti sempre a tutto, soprattutto a cogliere le opportunità inattese e positive che si possono presentare. Questo approccio, nel mondo del business, significa che bisogna sapersi reinventare continuamente ed è in questa direzione che si muove Total Enterprise Reinvention (Ter), la strategia di business proposta da Accenture e da Industry X, la business unit della multinazionale della consulenza che si occupa di trasformazioni digitali nelle aree dell’ingegneria e della produzione e che abbiamo raccontato qui.

L’idea, cioè, è che non basti più portare avanti specifici programmi dedicati a singole funzioni aziendali, ma che l’intera azienda vada orientata al cambiamento e predisposta alla cosiddetta “business agility”. Il momento di cambiare è sempre “ora e adesso” e la reinvenzione non è una leva per il progresso, ma coincide con la strategia di lungo termine. Nella pratica, però, come si fa? In primo luogo, occorre un nucleo digitale forte, fondamentale per tutte le esigenze strategiche dell’impresa. Si tratta di passare da uno sviluppo delle singole aree ad un panorama di avanzamento integrato e interoperabile, con l’aiuto del Cloud e delle nuove tecnologie. Sono previsti tre livelli: le infrastrutture di sicurezza, l’intelligenza artificiale e, infine, applicazioni e piattaforme. Quanto al prodotto, invece, va reinventato sotto diversi profili: bisogna considerare come è stato progettato e ingegnerizzato, con quali materie prime, come è stato fabbricato e  rinnovato. Combinando i dati con l’AI e le tecnologie digitali, si realizza una trasformazione che impatta l’intera catena del valore.







In secondo luogo, ci sono altri elementi che compongono la Ter. Un esempio è rappresentato dal talento: i dipendenti a tutti i livelli devono seguire un percorso di apprendimento continuo per guidare una reinvenzione di successo. Un altro elemento è la gestione accorta delle finanze: bisogna contenere le spese e dedicarle alla trasformazione. In terzo luogo, si realizza un data set inter-funzionale per consentire a tutte le funzioni aziendali di essere informate delle modifiche prodotte in ogni fase della trasformazione. In questo modo l’impresa intera partecipa all’operazione, accelerando i tempi, condividendo le competenze e incrementando la resilienza. Industry X, che occupa circa 35mila dipendenti a livello globale e quasi mille nel Belpaese, è guidata in Italia, in Europa Centrale e in Grecia da Mauro Marchiaro, che abbiamo intervistato e al quale abbiamo chiesto di aiutarci a comprendere come Accenture ed Industry X possono essere di aiuto. Dei casi industriali e-Geos, Coriance, Free2Move e-solutions abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.

 

Non c’è “numerus clausus” per le “permacrisi”: i pilastri dello stato di Permacrisi dei settori industriali

Mauro Marchiaro, numero uno di Industry X per l’area Iceg

Quali sono, oggi, i pilastri dello stato di Permacrisi dei settori industriali? Secondo Accenture sono sei: le tensioni geopolitiche, l’inflazione, il labour shortage, la recessione economica, la crisi energetica e il Covid19. Alcune, come il labour shortage, costituiscono fattori storicizzati; altre, come l’inflazione, sono emerse da qualche mese; altre ancora, come il Covid, sono destinate a sparire o ad  essere declassate, o ancora sostituite da altri fattori. «Ma ciò che abbiamo appreso in questi ultimi tre anni – afferma Marchiaro – è che la lista non è esaustiva. Può sempre aggiungersi,  improvvisamente, una nuova permacrisi».

 

Le cinque forze chiave del cambiamento: total enterprise reinvention, talento, sostenibilità, metaverso, continua rivoluzione tecnologica

Allo stesso tempo, cinque forze chiave del cambiamento stanno già interessando tutti i settori industriali e si svilupperanno con forza nel prossimo decennio. «Ciò che emerge è che oggi il mercato è talmente volatile e liquido che la trasformazione va “compressa” nei tempi, va attuata con grande velocità. Se si imposta un processo di questo tipo con orizzonti decennali, il rischio di vanificare o ridurre drasticamente gli effetti positivi dell’investimento aumentano esponenzialmente. Bisogna invece creare sistemi operativi che siano adattabili nel breve e che siano in grado di generare valore in modo continuo» – afferma Marchiaro. Le cinque forze chiave del cambiamento sono, secondo Accenture, la Total Enterprise Reinvention, il talento, la sostenibilità, il metaverso e la continua rivoluzione tecnologica. Grazie ad esse c’è l’opportunità di raggiungere 5 risultati chiave con riferimento, fra le altre, alle aree di ingegneria e produzione. I nomi di questi ultimi coincidono talora con le forze per cui definendo i primi si spiegano le seconde.

I cinque risultati chiave da ottenere, che interessano tutti i settori industriali

1)      La totale reinvenzione aziendale: riguarda tutte le funzioni dell’azienda

La Ter riguarda fra le altre cose l’ingegneria, la produzione, il modello progettuale, la ricerca di materie prime e componenti, la servitizzazione. «La trasformazione cui si ambisce è totale, cioè riguarda tutte le funzioni dell’azienda. In Italia stiamo lavorando ad una messa a terra della Ter in base alle particolarità del tessuto industriale e sulla scorta delle opportunità che qui si stanno generando» – afferma Marchiaro. In particolare, nel Belpaese, infatti, da una parte pesano molto lo shortage di talenti, il gap tra università e mondo del lavoro, e la disruption delle supply chain che comporta la difficoltà di reperire componenti e materie prime; dall’altra il mercato è molto dinamico e il Pnrr offre importanti chance al sistema: nel mondo delle infrastrutture, nel manufacturing, nelle operations e nei servizi di ingegneria.

Peraltro, secondo Marchiaro l’investimento in questi settori «apre la strada al concetto di augmented engineer», un ingegnere che, dotato di particolari tecnologie, tool, skill o conoscenze, può risolvere problemi specifici in breve tempo, creando estremo valore alle aziende. Si pensi ad esperti in grado di utilizzare un tool di intelligenza artificiale che permetta di pianificare la disposizione dei cavi di un aereo senza servirsi del Cad e di vedere il risultato di simulazioni anche complesse in ambienti 3D immersivi. L’ingegnere aumentato è il protagonista dei progetti di trasformazione di Industry X. Secondo Marchiaro, nel contesto della Ter, le aziende clienti richiedono sempre più formazione, «per questa ragione abbiamo dato vita ad una apposita Academy. Il fatto è che le carenze strutturali restano. Così, da una parte in Italia c’è il focus sul valore e c’è tecnologia; dall’altra ci sono problemi di applicazione e di gestione a causa dei citati problemi».

Industry X offerings: l’obiettivo è rceare sistemi operativi che siano adattabili nel breve e che siano in grado di generare valore in modo continuo

2)      La gestione oculata dei costi, da bilanciare con l’investimento in azioni trasformative legate alle cinque forze chiave

Come si accennava, secondo Accenture per avanzare sulla strada della resilienza le aziende devono dar vita ad una gestione oculata dei costi. Si pensi al costo del venduto (cost-of-goods-sold) che assorbe in media circa il 75% dei costi totali; inoltre l’ingegneria, la produzione e le funzioni di filiera sono al centro di questa spesa. Le aziende, pertanto, dovrebbero bilanciare le iniziative di riduzione dei costi con l’investimento in azioni trasformative legate alle cinque forze chiave. Va fatta una precisazione. «Non si tratta necessariamente di abbandonare il “vecchio” ossia i sistemi presenti, ma si tratta di ottimizzarli. È da questo lavoro che emergono le risorse da investire sul nuovo, sulla trasformazione. In ogni caso, ogni azienda ha esigenze specifiche, pertanto si deve realizzare un “vestito su misura”» – afferma Marchiaro.

 

3)      La rivoluzione tecnologica continua, che porta le aziende e nuovi livelli di produttività ed efficienza

Milan Industry X Innovation Center for Engineering. La rivoluzione tecnologica continua e porta le aziende che l’hanno abbracciata a livelli di produttività e di efficienza mai sperimentati finora.

L’idea è che la rivoluzione tecnologica sia continua e che possa portare le aziende che l’hanno abbracciata a livelli di produttività e di efficienza mai sperimentati finora. Per far ciò le aziende devono procedere ad una ricerca incessante di nuove tecnologie. Quali? «Anzitutto, l’intelligenza artificiale, il Machine Learning e i data analytics» – afferma Marchiaro. Questo perché sono fattori centrali nella trasformazione digitale di un’azienda. È l’elaborazione dei dati che consente ai prodotti di diventare smart e ai processi di essere flessibili e reattivi. Anche il Plm è importante. È l’acronimo di “Product Lifecycle Management”. È una soluzione che serve a gestire l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla sua concezione al suo ritiro dal mercato; ciò avviene con una condivisione totale dei dati  fra le diverse funzioni dell’impresa, realizzando il cosiddetto “digital thread”. E’ in questo modo che il Pim diventa la data platform a cui tutti possono fare riferimento.

E poi ancora il Mes-Mom. Quest’ultimo (manufacturing operations system), un’evoluzione del più noto Mes (manufacturing execution systems), che serve per controllare la fabbrica e allineare la produzione. Con il primo, invece, la sfera di azione si è estesa a 360 gradi: si possono pianificare le attività, tracciare componenti e prodotti, gestire la qualità ed il magazzino. Insomma, da un qualunque device (smartphone, tablet, etc.) e soprattutto da remoto, si può avere visibilità completa su tutti i processi e la facoltà di incidere real time sul loro andamento. Infine, l’Erp (enterprise resource planning): un software che consente una precisa pianificazione delle risorse di impresa, e che integra tutti i processi e funzioni di business, ad esempio vendite, acquisti, gestione magazzino, finanza e contabilità. Non deve sorprendere l’ampia gamma di tecnologie utilizzate nei progetti realizzati da Accenture Industry X in collaborazione con le aziende clienti. «Noi collaboriamo con grandi fornitori di tecnologia come SapMicrosoft, e altri» – afferma Marchiaro. “Il nostro ruolo è quello di aiutare i clienti ad utilizzare le tecnologie a disposizione in modo integrato e in maniera tale da aiutarli a risolvere i loro problemi specifici”.

 

4)      Talento e Metaverso: skill e tecnologie per prodotti competitivi

Reimmaginare l’industria con il digital twin, il digital thread e il metaverso

Si parte da un dato di fatto: i consumatori sono molto più esigenti rispetto al passato, e richiedono prodotti competitivi, interconnessi e personalizzati. Per realizzarli in modo efficiente, le aziende devono dotarsi di talenti, potenziati e attrezzati, e devono dar vita a nuove esperienze grazie all’aiuto di tecnologie particolari come il Metaverso. Ma cos’è il talento per Accenture ed in particolare Industry X? «Noi siamo engineering driven: investiamo molto nello skilling dei nostri ingegneri al fine di renderli protagonisti della re-invention e della trasformazione delle aziende. Per far questo, devono essere in grado di utilizzare le tecnologie più avanzate e tool di nuova generazione, assistiti sempre più spesso da intelligenza artificiale, per poter incrementare sempre più la qualità e la produttività» – commenta Marchiaro.

Quanto al Metaverso, com’è noto il termine nasce nei romanzi di fantascienza (in particolare con “Snow Crash” di Neal Stephenson, pubblicato nel 1992), come interazione in unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie e occhiali per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). Oggi ci si riferisce ad uno spazio virtuale tridimensionale, finalmente di qualità e con risposte quasi real-time, all’interno del quale le persone possono correlarsi e collaborare in tempo reale. «Il Metaverso è funzionale all’ingegnere aumentato, e consente di potenziare la collaborazione ad uno stesso progetto di più ingegneri collegati da remoto. Il Metaverso è estremamente potente nel training e nel testing/simulazione per esempio” afferma Marchiaro.

 

5)      Sostenibilità: soluzioni Esg per la mission net-zero

Secondo Accenture, quasi il 60% delle emissioni di carbonio è generato dalla catena di approvvigionamento, dalla produzione e dalle funzioni ingegneristiche. Pertanto, è normale che gli stakeholder esercitino pressioni sulle aziende affinché utilizzino le risorse in modo più sostenibile, trasformando le ambizioni di net-zero in realtà e creando una forza lavoro all’altezza delle sfide. Sfide che le imprese sono chiamate a cogliere e affrontare, e per le quali Accenture offre un ventaglio molto ampio di soluzioni, come ad esempio la soluzione di energy efficiency che aiuta le aziende di ogni settore industriale e con footprint ampio di uffici e impianti ad ottimizzare in modo continuo il consumo di energia. Per tale ragione Idc ha recentemente posizionato Accenture in cima alla lista delle aziende di consulenza strategica che offrono servizi di Esg/Sustainability (source: Idc Marketscape Worldwide Esg/Sustainability Strategy Consulting Services, 2023).

Le nuove tecnologie stanno già offrendo soluzioni per aiutare le imprese a raggiungere i rispettivi obiettivi di sostenibilità: intelligenza artificiale, cloud, IoT e digital twin, per citarne solo alcune, hanno il potenziale di creare maggiore efficienza, di ridurre gli sprechi e il carbon footprint e, soprattutto, di riprogettare non solo i processi ma anche i prodotti, garantendo sostenibilità e innovazione per il futuro

Come opera Industry X? Circolarità e set di dati inter-funzionali

L’Accenture Industry X Innovation Center di Torino è il luogo dove la tecnologia incontra la creatività, la collaborazione e l’innovazione per sviluppare soluzioni di successo per l’industria del futuro. Qui i nostri esperti lavorano in stretta collaborazione con i clienti per sviluppare soluzioni innovative, personalizzate e scalabili in ambito industriale

Come si accennava, occorre re-inventare i prodotti e il modo di realizzarli. Ciò si fa combinando dati, intelligenza artificiale e tecnologie digitali per guidare la trasformazione lungo l’intera catena del valore. In questo modo, secondo Accenture, le aziende possono ottenere maggiore resilienza, produttività e costi efficienze, crescita e sostenibilità – a velocità record. Bisogna agire con circolarità, considerando tre aree: come vengono progettati i prodotti; come vengono fabbricati e con quali materie prime e componenti, e come sono consegnati, supportati e rinnovati. Ed è lungo queste tre aree di intervento, e nell’integrazione di esse, che si svolge il supporto fornito da Accenture Industry X ai propri clienti.

Inoltre, si tratta di aiutare le aziende ad abbattere i silos costruendo un “filo digitale” connettivo end-to-end attraverso l’intera catena del valore operativa e del prodotto. In pratica le imprese, per consentire la divulgazione di informazioni e approfondimenti relativi ad ogni fase, devono realizzare quelli che vengono chiamati set di dati inter-funzionali. In questo modo si dà vita ad un ciclo di feedback reattivo incentrato sul cliente, per cui qualsiasi cambiamento richiesto o evidenziato dall’utente può essere incorporato rapidamente in prodotti e servizi (“software defined products”). Inoltre, le aziende vanno aiutate a dar vita a pratiche sostenibili e all’avanguardia in ogni fase del processo; a costruire l’infrastruttura digitale, la cultura e le competenze per far sì che questi cambiamenti comportino resilienza; in ultimo, collegare le modifiche a tutta l’azienda con lo scopo di «guidare la frontiera della crescita».

 

I risultati sono analizzati con criteri scientifici. Il “360° Value Report”

«Noi eseguiamo in modo costante ricerche che riassumono anche i risultati dell’applicazione delle nostre idee, soluzioni e metodologie. In particolare, Accenture pubblica ogni anno un rapporto, il “360° Value Report”. Si misura il valore prodotto in ogni direzione, in ognuna delle aree descritte» – afferma Marchiaro. È la stessa metodologia che Accenture impiega per misurare il valore generato per ogni singolo cliente dai progetti nei quali è coinvolta, e che non si limita alla misurazione delle metriche tradizionali, ad es. quelle finanziarie, ma si spinge fin verso la misurazione dell’impatto in termini di sustainability, inclusion & diversity, talento, employee experience, customer experience.

 

Relazione tra la metodologia di Industry X e il Wcm: parlano le macchine e i prodotti, che generano dati che possono essere analizzati dagli algoritmi

Stellantis Mirafiori, produzione 500e

Una delle leve di crescita di Accenture Industry X è il Venture & Acquisitions (V&A). Lo scorso ottobre Stellantis ha completato la cessione ad Accenture del ramo d’azienda (storicamente guidato da Luciano Massone) che si occupa del Wcm (World Class Manufacturing). Il Wcm è una speciale metodologia, finalizzata al miglioramento continuo delle attività degli stabilimenti: mira ad eliminare perdite e sprechi, ad aumentare la produttività, migliorare la qualità, garantendo al tempo stesso il benessere e la sicurezza delle persone. Coinvolge tutto il personale e definisce indicatori chiave di prestazione e modalità di misura di perdite e sprechi comuni a tutte le fabbriche, stabilendo, pertanto, un linguaggio operativo condiviso. Come si integra il Wcm all’interno di Industry X? Secondo Marchiaro «la digitalizzazione del Wcm è uno degli obiettivi iniziali, per cui invece di fare questionari per le persone, lasciamo parlare le macchine e i prodotti, che generano dati che possono essere analizzati dagli algoritmi. Così, non solo siamo in grado di fornire ai clienti le misurazioni relative a sprechi e produttività, ma offriamo loro ricette, per poi controllare i risultati. È solo così che si genera valore» – afferma Marchiaro.














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