Automotive: tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’e-car nel podcast di Abb

di Chiara Volontè ♦︎ Se tutte le auto fossero elettriche, quanta energia sarebbe necessaria? Quanto tempo ci vorrebbe per ricaricare la nostra vettura? E soprattutto, quanta potenza sarebbe necessaria? Delle ultime novità in fatto di electric vehicle parlano nel podcast della multinazionale dell’automazione Giuseppe Susi (technical service manager Suzuki Italia) e Massimiliano Cariola (marketing director Porsche Italia)

Auto elettrica

A che punto è lo sviluppo della mobilità sostenibile? Come cambierà il paesaggio urbano? Sono ancora tanti i problemi da risolvere, sia per il trasporto privato, sia per quello pubblico: per vincere questa sfida è importante progettare le tecnologie necessarie per dar vita a una mobility totalmente green.

E Abb sa bene quanto i veicoli elettrici siano un driver rilevante per la definizione di una mobilità totalmente green e sostenibile. Un tema a cui la multinazionale dell’automazione ha dedicato un podcast (che potete ascoltare qui) che vede coinvolte due importanti realtà dell’automotive: Giuseppe Susi (technical service manager Suzuki Italia) e Massimiliano Cariola (marketing director Porsche Italia). Nel corso della puntata non solo si indagherà il futuro dell’auto, ma si vaglieranno anche le innovazioni che si stanno progettando per le infrastrutture di ricarica e le novità nel trasporto pubblico italiano.







Per ascoltare il podcast di Abb clicca qui

 

Colonnina di ricarica Abb

Le vendite di veicoli elettrici crescono più velocemente del previsto: un recente report di BCG ha corretto al rialzo le stime fatte tre anni fa, dichiarando che proprio gli electric vehicle entro i prossimi dieci anni costituiranno un terzo del mercato mondiale, e saranno oltre la metà del parco mezzi circolante. Ma per raggiungere questi numeri la condicio è, necessariamente, incrementare considerevolmente il numero di colonnine di ricarica, presenti con numeri davvero troppo esigui. Ed è per questo motivo che si sta cercando di capire come modificare queste infrastrutture, perché non si tratta più di alimentare qualche ricarica, ma un gran numero di punti di ricarica da utilizzare con continuità, in un Paese con 60 milioni di abitanti con un parco mezzi circolante di quasi 40 milioni di veicoli.

E se tutte le auto fossero elettriche, quanta energia sarebbe necessaria? Quanto tempo ci vorrebbe per ricaricare la nostra vettura? E soprattutto, quanta potenza sarà necessaria?

«Da qualche tempo tutti i costruttori di auto stanno spingendo su questo processo, e noi come Suzuki Italia abbiamo rinnovato tutta la nostra gamma rendendola ibrida. Lo scorso anno abbiamo lanciato un nuovo modello, Across, un suv plug in dotato sia di alimentazione a benzina ma ha anche una trazione elettrica – commenta Giuseppe Susi, technical service manager Suzuki Italia che ha firmato una partnership con Abb per la fornitura di wallbox di ricarica per la propria sede centrale e le concessionarie che ha Suzuki nel nostro Paese – e la batteria che fornisce energia al veicolo richiede di essere caricata esternamente. Da qui è nata l’esigenza di fornire la nostra sede e la nostra rete di concessionarie di dispositivi che fossero in grado di caricare questa auto, procedimento che richiede circa cinque ore dal momento in cui il suv è attaccato alla wallbox. La massima potenza assorbita dall’Across è 3,3 kw, siamo al limite di un contatore standard domestico, ma è possibile, impostando un parametro sul quadro di bordo della vettura, ridurre l’assorbimento della stessa, fino a circa 1,8 kw».

Il processo di elettrificazione è una sorta di rivoluzione, tecnologica e culturale, per quello che riguarda l’approccio all’auto a 360 gradi, arrivando anche ai bolidi da corsa che si sfidano nell’Abb Formula E. Ma perché un costruttore di macchine a propulsione tradizionale dovrebbe sfidare il mercato dell’elettrico?

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«Il modello di propulsione elettrica in realtà fa parte della nostra tradizione sin dagli albori – chiosa Massimiliano Cariola, marketing director Porsche Italia – già nel 1900 Porsche presentò una vettura elettrica che fece molto scalpore. Negli anni la sperimentazione del mondo ibrido ed elettrico è continuato, c’è stato una sorta di transfer tecnologico anche grazie alla partecipazione a numerose competizioni sportive. Tutta questa sperimentazione ci ha portato, a settembre 2019, a presentare la Taycan che rappresenta un modello full eletric: ecologica fin dalla produzione in fabbrica, viene assemblata senza emissione di CO2 all’interno di uno stabilimento costruito ad hoc presso Stoccarda. Mentre gli interni sono realizzati con materiale di recupero, per sottolineare l’importanza dell’economia circolare, alla base del progetto».

Oggi siamo alla prima generazione di vetture elettriche, possiamo ancora considerarci all’interno della fase di sperimentazione. I futuri sviluppi sono tantissimi: lato costruttori si assisterà all’estensione dei modelli ibridi ed elettrici, ma grandi risorse v verranno stanziate anche per aumentare l’autonomia delle batterie e le postazioni di ricarica veloce. Su questo punto, la capacità di creare sinergie tra provider di energia, governo e costruttori ha un ruolo fondamentale. Ma per cambiare il parco macchine di un intero Paese, sono necessarie politiche volte a ridurre il fabbisogno di energia elettrica da un lato, e la sua produzione sostenibile dall’altro. Da qui la necessità, imprescindibile, dello sviluppo di un trasporto pubblico che non potrà che essere coerente con il tema dell’ambiente. A riguardo, Atm – l’azienda di trasporto pubblico di Milano – ha presentato un piano full electric, per acquistare d’ora in avanti solo autobus elettrici, per arrivare nel 2030 ad una flotta di 1.200 mezzi a impatto zero.














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