AGS: l’etichetta digitale dialogante

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di Claudio Barnini ♦ Non solo  circuiti per  schede elettroniche e tastiere, ma ora anche etichette parlanti per alimentari e vestiti  dall’azienda veneta,  che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell’elettronica e dell’elettromeccanica.

I dati del 2016 parlano chiaro: 7 milioni di euro di fatturato con utili intorno al 10%. Un risultato in linea con gli obiettivi, dopo il +30% del 2015, e un risultato che fa della piccola realtà italiana (20 in tutto i dipendenti e due azionisti di riferimento, i soci fondatori Denis Vigo e Renato Comelli), che  in soli 12 anni ha scalato i vertici industriali italiani e non solo, un punto di riferimento a livello internazionale. E’ un business legato alla tecnologia avanzata: stiamo parlando principalmente di produzione di circuiti stampati destinati a schede elettroniche. L’applicazione di questa scheda è tra le più diverse: dal funzionamento di un cancello elettrico al sistema di controllo della temperatura fino al settore del lighting.







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Denis Vigo, fondatore AGS

Lavorare con la cura di un artigiano ma  muoversi come una multinazionale

Come conferma l’amministratore Denis Vigo  «la crescita aziendale è stata lenta ma progressiva. Da quando nel 2004 abbiamo dato vita ad AGS (il nome è nato ragionando sui concetti di “global solution” e “global service”, a questi è stata aggiunta “semplicemente” la prima lettera dell’alfabeto, ndr) abbiamo posto attenzione allo sviluppo di una struttura che potesse essere solida e in grado di recepire tutte le richieste del mercato». Il cuore nel Vicentino, la mente a Udine e il braccio già oltre l’Italia. Insomma, l’Italia che cresce guarda a Nord Est. E lo fa attraverso uno slogan ormai celebre in AGS: “Lavoriamo con la cura di un artigiano ma ci muoviamo come una multinazionale”.

 Mente in Italia, produzione in Cina e una logistica efficace

Ma per competere nel mercato del Terzo Millennio non bastano le capacità, serve un’organizzazione manageriale di prim’ordine. AGS lo fa seguendo una filosofia imprenditoriale basata su tre principi: «Innanzitutto, una mente tutta italiana che opera in tutto il mondo con estrema capillarità e velocità. Produciamo principalmente in Cina, dove del resto viene prodotto l’80% delle schede elettroniche mondiali. A questo però abbiniamo una gestione tutta italiana: la sede centrale è in Italia, qui viene fatta la progettazione e lo sviluppo, mentre il controllo qualità viene effettuato presso le sedi dei nostri fornitori direttamente dal nostro personale -spiega ancora Vigo -.  Abbiamo sviluppato un sistema di logistica che azzera i tempi di consegna e assicura un pronto servizio al cliente finale con la possibilità di tracciare interamente il prodotto grazie alla tecnologia Near Field Comunication».

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Uno dei prodotti AGS : Scheda pcb
Non solo schede elettroniche  …..

Ma cosa fa esattamente AGS? Due sono le principali linee di produzione: una è dedicata al mondo delle schede elettroniche – pcb – e delle tastiere, l’altra a quello degli stampi a iniezione e stampaggio di materiale plastico. I maggiori clienti sono per lo più grandi gruppi che operano nell’automotive, nelle telecomunicazioni, nell’automazione, nella domotica e nel lighting. Alcuni nomi: nell’automotive si segnalano BMW, FCA, Mercedes e Porsche; nel settore dell’automazione figurano marchi come Came, Nice, Honeywell e Vimar; nel settore della combustione, Riello, Viessmann …

…..ma anche  etichette parlanti

Ags è entrata prepotentemente anche nel mondo dell’IoT attraverso le etichette parlanti. L’ azienda, nel suo dipartimento R&D a Udine, ha sviluppato sistemi e App in grado di far “parlare” i prodotti. Insomma, dalla tracciabilità del prodotto alle etichette “parlanti”: l’ Internet delle cose è pronto per entrare nella vita di tutti i giorni. La tecnologia è già stata sperimentata e applicata in due settori : «Abbiamo già attivato questa innovazione nel mondo accessori per la moda e nel campo food, stiamo valutando di aprire anche all’abbigliamento – precisa lo stesso Vigo -. Nello specifico, nel chip, posizionato in modo tale da non contaminare in alcun modo il cibo, vengono inserite informazioni relative alla qualità della produzione e all’originalità del prodotto. Ma è possibile veicolare ogni genere di contenuto. Le informazioni vengono quindi lette attraverso devices appropriati e utilizzate sia dal produttore stesso sia dal cliente -consumatore.

Non si tratta solamente di una “realtà aumentata delle cose”,- prosegue Vigo – ma di uno strumento che permette il dialogo tra le parti. E le applicazioni sono infinite e destinate ad espandersi: secondo le stime dell’agenzia americana Gartner, tra meno di 5 anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale».

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AGS, interno stabilimento in Cina

Il futuro dell’azienda

 Insomma, AGS è ormai avviata ad uno sviluppo a 360 gradi. Oltre ad investimenti legati al personale e agli uffici di rappresentanza, la crescita è anche finanziaria.«L’incremento del fatturato è andato di pari passo con gli investimenti sul personale. Così l’azienda cresce, ma cresce anche il suo know-how e la sua cultura interna. Abbiamo avuto cinque nuovi ingressi di personale nel 2016, tra le sedi di Rosà e di Udine e il nostro ufficio di rappresentanza in Cina, l’organico ha raggiunto quota 15 persone più una decina di collaboratori esterni». Il mercato di riferimento per AGS è soprattutto l’Europa con prevalenza per Italia, Svizzera e Paesi dell’est quali Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Bulgaria «che rappresentano delle realtà interessanti per il nostro settore», precisa Vigo. «Ci stiamo aprendo in modo significativo verso la Germania e gli Stati Uniti».














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